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Anonimo Toscano del XXI Secolo: La Visita

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Lingua: Italiano


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[2010]


LA VISITA
Racconto di Natale
(24 dicembre 2010)




All'avv. Pietro Gori.
”accidenti a me e quando sono uscito, anzi no, accidenti a me e quando ho deciso di fare il medico; accidenti a questi stronzi, accidenti a quest'isola di merda, accidenti a ogni cosa e accidenti anche al padreter...si fermò. Non sapeva che fare. Se si fosse saputo che lui, medico condotto e ufficiale pubblico, non era andato a denunciare un ricercato, anzi un evaso di prigione, lo avrebbero preso per un complice; la sua professione, la sua vita, tutto sarebbe finito. Ma davanti a sé aveva anche un essere umano che chiedeva da mangiare e da bere, e quei disgraziati presso i quali aveva dovuto recarsi, con un moribondo in casa, non avevano avuto dubbi. Erano andati a prendergli pane e acqua. E i due figli, il grande e il piccolo, erano tornati con un grosso pezzo di pane, un bicchiere d'acqua, un altro di vino e una coperta. Il dottore tornò dentro, e vide il vecchio che rantolava; si era fatta levare una delle coperte di dosso. Il dottore disse a una delle figlie:

- Ma siete impazziti? Gli levate una coperta a vostro padre che muore?...

- Ce lo ha detto lui.

- Ma se non parla più nemmeno...!

- Ce lo ha detto con gli occhi.

- Ma qui si muore di freddo...!

La moglie, che non aveva detto niente fino a quel momento stando al capezzale del marito, alzò la testa e disse piano:

- Qui siamo tutti vivi, e se lui muore, le coperte non gli servono più, di certo.

Il dottor P. non seppe più da che parte rifarsi; la porta si aprì, e i due figli di R.V. entrarono assieme all'evaso, che stava addentando il pane e bevendo l'acqua e il vino con l'avidità degli affamati e degli assetati veri. Disse qualcosa.

- Je m'en vais. Vous n'avez rien vu. Je ne sais pas où sont mes camarades. Merci.

Il dottore lo guardò per un attimo. Doveva, forse, essere accaduto qualcosa, là dentro. Si alzò e gli disse nel suo francese scolastico d'una scuola perduta negli anni:

- Attendez. Je suis un docteur. Asseyez-vous un moment s'il vous plaît...

- Pourquoi...?

- Vous n'êtes pas en bonne santé. Je vais vous faire une petite visite.

- Merci mais c'est dangereux, m'sieu. Je suis un prisonnier évadé.

- Je le sais. Asseyez-vous.

Il vecchio continuava a rantolare, oramai allo stremo; non una lacrima in quella casa. A sedere su una seggiolaccia di legno, l'evaso si era tolto la divisa da carcerato e si faceva visitare. Ci aveva, in effetti, una pessima malattia che si chiama Galera; il dottore non ne ricordava il nome scientifico, ma la riconosceva benissimo; si vedevano le costole. C'erano delle strane piaghe qua e là, sulla schiena e sulle gambe. Doveva essere stato picchiato parecchie volte. Non doveva avere più di quarant'anni, e il dottor P., terminata la visita, tirò fuori dalla borsa delle pasticche bianche.

- Écoutez. Vous êtes en état de dénutrition grave. Acceptez ce médicament, ça vous fera du bien.

L'evaso prese tre di quelle pasticche e le inghiottì con un po' d'acqua; aveva un'aria strana, forse stupita, forse no. Poi non disse niente. Gli fu data una vecchia camicia d'uno dei figli e un paio di pantaloni da lavoro, di fustagno grezzo; la divisa da carcerato fu messa nel camino spento, e un paio di mani di ragazza provvidero immediatamente a farne due minuti di fuoco acceso. Disse ancora due o tre “merci”, e andò a accarezzare piano la testa del moribondo, che aveva smesso oramai persino di rantolare; poi se ne andò nell'oscurità, prendendo chissà che sentiero.

Altro non si poteva fare.

Il figlio minore di R.V. si offrì di riaccompagnare il dottor P. a casa col carretto; ma il dottore rifiutò. Disse che se la sarebbe fatta a piedi, e del resto c'era abituato da decenni. Il ragazzo non insistette, e il dottore si rinfilò il cappotto, prese la borsa e s'avviò; la sua visita l'aveva fatta, anzi ne aveva fatte due; ora, in quella casa, era attesa a breve un'altra e ben differente Visita.

E passò un venticinque dicembre, il dottor P. a casa, dicendo ancor meno parole del solito. La moglie, che lo conosceva, aveva capito che non era proprio il caso; insieme se ne andarono in paese con l'intenzione di prendere una messa poco convinta, e finirono per non andarci nemmeno. Piuttosto, se ne andarono a fare due passi, a braccetto, per una mezz'ora. Vicino al vecchio mercato, là dove s'apre la spiaggia del Grigolo, il dottor P. fu attirato da un capannello di persone che sembravano ascoltare con attenzione qualcuno che parlava concitato. Senza dir niente alla moglie, si staccò da lei per andare a ascoltare, mosso da chissà quale curiosità; arrivato all'assembramento, si sentì quasi mancare. La moglie, accortasene, andò verso il marito rimanendo di stucco anche lei: in piedi su una cassetta da marinaio c'era R.V., con addosso un pastrano, che stava, in piena salute, arringando la folla:

...perché non è più accettabile, cittadini, compagni, che i carabinieri ci entrino nelle case alla ricerca di chissà cosa, quando invece in questo giorno, che i preti vorrebbero dedicato alla nascita del loro idolo, le famiglie sono disturbate da uomini in armi che cercano uomini indifesi condannati alle terribili galere, captisteri della borghesia! Compagni, è necessario ribellarsi! Ma quale Natale? Con quale faccia ci vengono a parlare di bontà? In questo giorno vi invito a brindare alla salute di quattro uomini braccati, e ad aiutarli se potete! Non lasciamo che cadano nuovamente nelle mani della sbirraglia!

Al dottor P. gli pigliarono sudori più freddi d'un lastrone di ghiaccio. R.V., che stava morendo soltanto poche ore prima, ora era là in mezzo, a tuonare come suo solito, e con la solita pattuglia di gendarmi che gli si stava avvicinando per portarlo via. Senza farsi vedere troppo, sgattaiolò dietro il capannello di gente e fece cenno a R.V. di scendere un momento, facendo capire di non indugiare troppo. La pattuglia sembrava essersi fermata a interrogare dei passanti; e il dottore s'accorse stupito che non soltanto s'era fatta una mattinata piena di sole, ma che faceva persino un caldo bizzarro, anormale per quella stagione, da stare in maniche di camicia. Prese R.V. che era sceso dalla cassetta, e lo tirò via in un cantuccio del vicolo accanto.

- Ma voi non eravate moribondo...? Mi avete preso in giro stanotte...?

- Giuro di no. Stanotte io stavo morendo, dottore.

- E ora...? Non avete l'aria d'un morto!

- E ora non so che dirvi. Io mi sono sentito andare via, poi stamani mi sono risvegliato e ho capito subito di non essere all'inferno. Magari. Ero in casa mia, che è ben peggio! E non mi sono mai sentito meglio negli ultimi vent'anni, dottore. Davvero. Piuttosto, se vi capita di rifarmi un salto a casa date un'occhiata a mia moglie; stamani, quando mi sono alzato, a quella poveretta è preso un coccolone e s'è messa a gridare al miracolo. Glielo do io il miracolo, a quella! Ora stai a vedere che mi diventa un avanzo di sagrestia! Maledetti preti!

E, su quell'urlo, tornò a rivolgersi agli astanti mentre i due carabinieri scuotevano la testa; il dottore aveva un'aria stralunata, mentre la moglie gli si avvicinava per dirgli qualcosa.

- Ascolta Romualdo...i carabinieri vogliono farti delle domande...

Il dottor P. si sentì morire; sicuramente era trapelato qualcosa della visita della sera prima, e quelli oramai già sapevano che aveva curato un criminale evaso da un carcere còrso. Pallidissimo, il dottore andò dai carabinieri.

- Dottore, scusi se vi disturbiamo...

- Ma prego...a vostra disposizione...

- Avrete sentito parlare dei quattro evasi da Bastia...

- Certamente...

- Son gentaccia pericolosa. Poiché voi siete sempre in giro anche a ore tarde...vi è capitato di vedere questo? Gli altri tre li abbiamo ripresi, ma questo manca all'appello...

Con una singolare decisione, il dottore prese il foglio portogli da uno dei carabinieri, e riconobbe immediatamente la persona che vi era raffigurata in fotografia.

- Mi dispiace, ma non l'ho proprio visto...

- Eppure sappiamo che ieri sera siete stato chiamato per una visita sul tardi...e anzi sappiamo anche da chi siete andato...

- Stava davvero male, ma si vede che l'ho curato bene. Oggi mi sembra bello arzillo!

- Voi siete un bravo medico davvero...ce l'hanno detto anche a noi che stava male, quel bell'elemento...e ora eccolo qua! Ma tanto è inutile, tre li abbiamo già ripresi...

- E quell'altro?

- Sembra essere svanito nel nulla, ma non andrà lontano. Volete dargli ancora un'occhiata?

- Ma certo. Si sa come si chiama?

- C'è scritto sul foglio...

Il dottor P. lesse le note informative redatte dai Regi Carabinieri su indicazione della Gendarmeria francese.: J.C., di anni 33, di Maryam T. e Yussuf Q. Famiglia emigrata dal Mandato di Palestina. Nato a Maisondupain, dipartimento del Gard (Francia). Ladro di professione, specializzato in furti ai danni di chiese e templi, occasionale ciarlatano; ha lavorato occasionalmente come pescatore. Simpatizzante anarchista a detta di alcuni suoi compagni; suo tentativo di fomentare una rivolta contadina assieme a un sodale, tale Bar Abbas. Condannato ad anni ventitré [23] di carcere duro per rapine, percosse; ha vissuto per anni assieme a un'adultera con cui ha avuto una figlia. Rinchiuso da anni dieci nel carcere di Bastia (prigione di Borgo). Evaso in data 19 dicembre 19.., si ordina sua ricerca su mandato internazionale.

5/12/2020 - 20:00


Molto bello il tuo racconto, caro Anonimo, vivido.
Me lo sono visto come scena di un film.
E mi è venuta subito in mente All'ombra dell'ultimo sole...
Saluzzi

B.B. - 5/12/2020 - 21:28


L'ombra dell'ultimo sole, diciamo, c'entra e non c'entra. Quando lo cominciai a scrivere, mettiamola così, non ci pensavo; poi, alla fine, mi sono accorto che un po' c'era entrato...e si vede che così doveva essere. Poi un'altra cosa. Anche se è un "racconto di Natale", non l'ho messo qua in una data a caso, il 5 dicembre. Per motivi che non sto a spiegarti, un 5 dicembre di tanti, tanti e tanti anni fa sono stato una specie di miracolato. Saluti cari!

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 5/12/2020 - 23:03




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