Ad Est qualcosa di nuovo succede
e il profilo del tempo si piega
capire o pagare al volo
sfugge il motivo
ai vecchi padroni del mondo
mi trovi perduto
mi manco tanto
Sento la gente
pronta alla guerra
e la mia incoscienza
mi porta a morire d'amore
troppo lontano è il suono
dei passi ritmati
Sfugge il motivo e il senso
mi trovo perduto
il mio cuore si ferma
mi parte attraverso la notte
e il profilo del tempo si piega
capire o pagare al volo
sfugge il motivo
ai vecchi padroni del mondo
mi trovi perduto
mi manco tanto
Sento la gente
pronta alla guerra
e la mia incoscienza
mi porta a morire d'amore
troppo lontano è il suono
dei passi ritmati
Sfugge il motivo e il senso
mi trovo perduto
il mio cuore si ferma
mi parte attraverso la notte
inviata da Dq82 + Lorenzo - 5/12/2020 - 16:08
Lingua: Italiano
Controvento
[2011]
Album: Rojo
[2011]
Album: Rojo
CONTROVENTO
E ti infili nei miei pensieri
Fra le virgole di questa voce
Di regime in FM
Accompagna il mio viaggio
Sono incroci di fari, dietro i fari altri viaggi
Altre voci in FM e vite di passaggio
Di là dal mare qualcosa di nuovo succede
E il profilo del tempo si piega
Capire al volo, crepare
Ma ne sfugge l'essenza ai vecchi padroni del mondo
Il mio cuore batte a vuoto, mi manchi tanto
Cerco di ricordare i tuoi occhi, il loro vero colore
Ma la radio a volte fa dimenticare
Nuovi respiri in piazze lontane, i soliti stronzi nei nostri stadi
E un brivido lungo un sorpasso pensando a te che mi sorridi
Supero ogni limite di questo mondo che va troppo piano
Le tue unghie nella mia schiena sono un ricordo troppo lontano
E altrove venti di cambiamento, nuovi voli con nuove ali
E qui solo un vento nero che porta temporali
E controvento ignoro i riti del traffico
In questa trance di miele e aritmie cardiache
Urla un clacson, ignoro il ritmo del battito
Immagini di noi e dentro scariche elettriche
E penso a noi, una cosa sola
Morderci fino a farci sanguinare
E questo vento di novità che continua a fischiare
Con la schiena al vento ignoro i riti del traffico
In questa trance di miele e aritmie cardiache
Non ti sento, perdo contatto in un attimo
Freno, sfilano via queste scie ipnotiche
E in questo spleen di merda la radio di stato che prevede schiarite
Controllo la rotta sulla linea della vita delle mie mani appassite
Riparto attraverso la notte
E ti infili nei miei pensieri
Fra le virgole di questa voce
Di regime in FM
Accompagna il mio viaggio
Sono incroci di fari, dietro i fari altri viaggi
Altre voci in FM e vite di passaggio
Di là dal mare qualcosa di nuovo succede
E il profilo del tempo si piega
Capire al volo, crepare
Ma ne sfugge l'essenza ai vecchi padroni del mondo
Il mio cuore batte a vuoto, mi manchi tanto
Cerco di ricordare i tuoi occhi, il loro vero colore
Ma la radio a volte fa dimenticare
Nuovi respiri in piazze lontane, i soliti stronzi nei nostri stadi
E un brivido lungo un sorpasso pensando a te che mi sorridi
Supero ogni limite di questo mondo che va troppo piano
Le tue unghie nella mia schiena sono un ricordo troppo lontano
E altrove venti di cambiamento, nuovi voli con nuove ali
E qui solo un vento nero che porta temporali
E controvento ignoro i riti del traffico
In questa trance di miele e aritmie cardiache
Urla un clacson, ignoro il ritmo del battito
Immagini di noi e dentro scariche elettriche
E penso a noi, una cosa sola
Morderci fino a farci sanguinare
E questo vento di novità che continua a fischiare
Con la schiena al vento ignoro i riti del traffico
In questa trance di miele e aritmie cardiache
Non ti sento, perdo contatto in un attimo
Freno, sfilano via queste scie ipnotiche
E in questo spleen di merda la radio di stato che prevede schiarite
Controllo la rotta sulla linea della vita delle mie mani appassite
Riparto attraverso la notte
inviata da Dq82 - 5/12/2020 - 19:59
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Questo brano profetico, "Ottobre", è parte di un live registrato al Clandestino di Faenza
non mi risulta registrato su disco
Una canzone che parla dell'odore di guerra che si sentiva già venire da oltre Adriatico qualche anno prima della sua deflagrazione reale.
Un po' di parole prese in prestito più di vent'anni dopo per "Controvento"... tanto il mondo fa finta di cambiare ma è sempre lo stesso.
Giorgio Canali