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[ 2010 ]

Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Dimitris Mitsotakis

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Dimítris Mitsotákis e gli Evdaímones [ Δημήτρης Μητσοτάκης & οι Ευδαίμονες ]

'Αλμπουμ / Album:
Ο Δημήτρης Μητσοτάκης Και Οι Ευδαίμονες




I versi rincorrono una serie di periodi ipotetici privi della proposizione reggente. La condizionale è fittizia, la congiunzione se è un pleonasmo, ma non sempre. Figurano infatti anche delle ipotesi di terzo grado che forse vorrebbero concedere uno spazio al sogno, un’eco lontana di Imagine di John Lennon, ma durano l’espace d’un matin . La speranza purtroppo non è l’ultima a morire, la canzone si chiude con lo stesso disincanto con cui era cominciata. Il ritmo non calca però la disperazione, fa da contrappunto alla gravità delle parole. Mitsotakis forse vuole dirci a modo suo che tocca resistere e non farla finita nonostante il prevalere dei condizionamenti.

Stiamo ad una distanza siderale dal poema If di Rudyard Kipling , di taglio gnomico , centrato sul self-control dell’uomo che riesce a prevalere sulle avversità. Stesso, se non maggiore scarto, offre alla riflessione il se di un ben più illustre personaggio, Theodor Herzl , che volle imprimere una torsione alle vicende di una massa di errabondi secolari, stranieri ovunque, per farne un popolo con un territorio: אם תרצו זה לא חלום / Se vuoi, non è un sogno. Ometteva di specificare che il se era un riempitivo, volere era un programma, anzi una fede, cogente per i convocati a Sion. Si sa come è andata ma, almeno per chi scrive, non è chiaro come e dove sta andando.
[Riccardo Gullotta]