“Middle Passage”: the WORD means blues to me.
Look at it front or backside, it still means BLUES to me.
If I’da been a sailor on the Seven Seas
I’da sailed the seven ENDS and let the MIDDLES be....
But if I’da been a sailor, I’da still been black.
THAT’S why the blues keeps sailin’ back.
The blues keeps sailin’ back.
I can HYP-NO-TIZE myself rememberin’ Grandma’s chair;
she had slave-girl mem’ries, and she rocked and hummed ‘em there:
her daddy’s neck and legs in chain, his own vomit in his hair -
stories Granda told me - she rocked and hum-m-ed ‘em there:
Great-grandpa’s neck and legs stretched out, with vomit in his hair;
and suddenly I’m runnin’-runnin’-runnin’ through the town,
faces spinnin’ ‘round me while I’m runnin’ through the town,
runnin’ with my feelin’s, tryin’ to run my feelin’s down,
Grandma hummin-n-n-n at my feelin’s while I’m tryin’ to run ‘em down;
till suddenly ... I see her chair, I feel she got my han’
and she’s sayin’ “When you grow up you be a Middle Passage man.”
Middle Passage mem’ries ... they in a dungeon in my head.
Ain’t no jailor, ain’t no keys, ain’t no judgment read;
but I hear clankin’, I hear breathin’ (all them dungeon folks ain’t dead);
Great-grandpa’s clankin’ while he’s breathin’ (chains the only word he said).
He’s breathin’ and I’m listenin’ and Granma’s got my han’
(Oh, if I’da been a sailor I’da sailed on past this lan’!).
I got the Middle Passage blues, and I can hardly stan’,
but Great-grandpa’s still there breathin’ and Granma’s got my han’
(I ain’t runnin’, I’m just standin’, but I had to have a plan,
something to KEEP me on my feet, ‘cause I’m in a dungeon lan’).
I got the Middle Passage blues, but my folks gave me a plan
(Grandma said it, “When you grow up you be a Middle Passage man”).
I’m a stand-up sailor.
I’m a Middle Passage man.
Look at it front or backside, it still means BLUES to me.
If I’da been a sailor on the Seven Seas
I’da sailed the seven ENDS and let the MIDDLES be....
But if I’da been a sailor, I’da still been black.
THAT’S why the blues keeps sailin’ back.
The blues keeps sailin’ back.
I can HYP-NO-TIZE myself rememberin’ Grandma’s chair;
she had slave-girl mem’ries, and she rocked and hummed ‘em there:
her daddy’s neck and legs in chain, his own vomit in his hair -
stories Granda told me - she rocked and hum-m-ed ‘em there:
Great-grandpa’s neck and legs stretched out, with vomit in his hair;
and suddenly I’m runnin’-runnin’-runnin’ through the town,
faces spinnin’ ‘round me while I’m runnin’ through the town,
runnin’ with my feelin’s, tryin’ to run my feelin’s down,
Grandma hummin-n-n-n at my feelin’s while I’m tryin’ to run ‘em down;
till suddenly ... I see her chair, I feel she got my han’
and she’s sayin’ “When you grow up you be a Middle Passage man.”
Middle Passage mem’ries ... they in a dungeon in my head.
Ain’t no jailor, ain’t no keys, ain’t no judgment read;
but I hear clankin’, I hear breathin’ (all them dungeon folks ain’t dead);
Great-grandpa’s clankin’ while he’s breathin’ (chains the only word he said).
He’s breathin’ and I’m listenin’ and Granma’s got my han’
(Oh, if I’da been a sailor I’da sailed on past this lan’!).
I got the Middle Passage blues, and I can hardly stan’,
but Great-grandpa’s still there breathin’ and Granma’s got my han’
(I ain’t runnin’, I’m just standin’, but I had to have a plan,
something to KEEP me on my feet, ‘cause I’m in a dungeon lan’).
I got the Middle Passage blues, but my folks gave me a plan
(Grandma said it, “When you grow up you be a Middle Passage man”).
I’m a stand-up sailor.
I’m a Middle Passage man.
inviata da Bernart Bartleby - 2/11/2020 - 20:18
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Duranti.
BLUES DEL MIDDLE PASSAGE
“Middle Passage”: già la PAROLA significa blues per me.
Sia davanti che da di dietro, significa sempre BLUES per me.
Se fossi un marinaio che va per Sette Mari
passerei per sette FINI ma neanche un MEZZO per me...
Ma se anche fossi un marinaio, sarei pur sempre nero
ed è QUI che i blues tornano a spiegar le vele davvero.
Che i blues tornano a spiegar le vele davvero.
Mi IP-NO-TIZZO da solo quando mia nonna sulla sedia mi ritorna in mente;
si ricordava ancora di quando era schiava e lo mormorava dondolandosi lentamente:
il padre con le catene al collo e ai piedi e la testa del suo stesso vomito puzzolente –
le storie che mia nonna mi raccontava – le mormorava dondolandosi lentamente:
il collo e i piedi del mio bisnonno stesi e la testa del suo stesso vomito puzzolente;
e d’un tratto io corro-corro-corro per tutta la città
con le facce che attorno a me vorticano mentre corro per tutta la città,
corro per quel che sento, cerco correndo di sfuggire l’infelicità,
la nonna che mormora-mormora e io che corro contro l’infelicità;
finché d’un tratto... rivedo la sua sedia, sento che per mano mi prende
e mi dice: “Sarai un uomo da Middle Passage, quando sarai grande”.
Ricordi del Middle Passage... nella mia testa sono in una segreta stanza.
Non c’è carceriere, non ci sono chiavi, nessuno ha letto la sentenza;
ma sento lo stesso le catene, il respiro pesante (sento ancora di quei morti la presenza);
sono le catene che sbattono mentre mio bisnonno ansima (catene: l’unica parola di cui aveva coscienza).
Lui ansima, io ascolto e la nonna mi tiene per mano
(Oh, se fossi un marinaio da questa terra mi terrei lontano!)
Ho i blues del Middle Passage, affondo piano piano,
ma mio bisnonno ansima ancora e la nonna mi tiene per mano
(Non corro più, son fermo, ma devo avere un piano,
qualcosa per restare in piedi, in questa segreta, in questo paese strano).
Ho i blues del Middle Passage, ma il piano della mia gente mi attende
(Me l’ha detto la nonna: “Sarai un uomo da Middle Passage, quando sarai grande”).
Sono un marinaio che deve restare in piedi.
Sono un uomo da Middle Passage.
“Middle Passage”: già la PAROLA significa blues per me.
Sia davanti che da di dietro, significa sempre BLUES per me.
Se fossi un marinaio che va per Sette Mari
passerei per sette FINI ma neanche un MEZZO per me...
Ma se anche fossi un marinaio, sarei pur sempre nero
ed è QUI che i blues tornano a spiegar le vele davvero.
Che i blues tornano a spiegar le vele davvero.
Mi IP-NO-TIZZO da solo quando mia nonna sulla sedia mi ritorna in mente;
si ricordava ancora di quando era schiava e lo mormorava dondolandosi lentamente:
il padre con le catene al collo e ai piedi e la testa del suo stesso vomito puzzolente –
le storie che mia nonna mi raccontava – le mormorava dondolandosi lentamente:
il collo e i piedi del mio bisnonno stesi e la testa del suo stesso vomito puzzolente;
e d’un tratto io corro-corro-corro per tutta la città
con le facce che attorno a me vorticano mentre corro per tutta la città,
corro per quel che sento, cerco correndo di sfuggire l’infelicità,
la nonna che mormora-mormora e io che corro contro l’infelicità;
finché d’un tratto... rivedo la sua sedia, sento che per mano mi prende
e mi dice: “Sarai un uomo da Middle Passage, quando sarai grande”.
Ricordi del Middle Passage... nella mia testa sono in una segreta stanza.
Non c’è carceriere, non ci sono chiavi, nessuno ha letto la sentenza;
ma sento lo stesso le catene, il respiro pesante (sento ancora di quei morti la presenza);
sono le catene che sbattono mentre mio bisnonno ansima (catene: l’unica parola di cui aveva coscienza).
Lui ansima, io ascolto e la nonna mi tiene per mano
(Oh, se fossi un marinaio da questa terra mi terrei lontano!)
Ho i blues del Middle Passage, affondo piano piano,
ma mio bisnonno ansima ancora e la nonna mi tiene per mano
(Non corro più, son fermo, ma devo avere un piano,
qualcosa per restare in piedi, in questa segreta, in questo paese strano).
Ho i blues del Middle Passage, ma il piano della mia gente mi attende
(Me l’ha detto la nonna: “Sarai un uomo da Middle Passage, quando sarai grande”).
Sono un marinaio che deve restare in piedi.
Sono un uomo da Middle Passage.
inviata da B.B. - 2/11/2020 - 20:19
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Versi che James A. Emanuel (1921–2013), grande poeta afroamericano, scrisse durante il convegno “Transatlantic Passages,” organizzato dal Collegium for African American Research (CAAR) a Tenerife (Spagna), 15-19 febbraio 1995.
Trovo il testo e la sua traduzione italiana su Ácoma - Rivista internazionale di Studi Nordamericani, in "Immigrati e deportati", Numero 11 Estate/Autunno 1997 - Anno IV, nell'articolo "Due poesie sulla traversata atlantica" a cura di Riccardo Duranti.
Nel sistema commerciale triangolare tra potenze coloniali europee, Africa e Americhe, attivo tra XVI e XIX secolo, tre erano anche i passaggi fondamentali che riguardavano la carne umana fresca, catturata viva in Africa: il Primo Passaggio era il trasporto dei prigionieri ai porti africani, il Passaggio di Mezzo era la terribile traversata atlantica delle navi negriere, il Passaggio Finale era il trasporto dei prigionieri, divenuti schiavi, verso le piantagioni o altre destinazioni produttive...