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Carta de un león a otro

Juan Carlos Baglietto
Lingua: Spagnolo


Juan Carlos Baglietto

Lista delle versioni e commenti


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(Juan Carlos Baglietto)
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(María Elena Walsh)


*Questa canzone fu scritta da Chico Novarro ma è stata cantata per la prima volta da Juan Carlos Baglietto.

Juan Carlos Baglietto.
Juan Carlos Baglietto.


Un leone rinchiuso in uno zoo scrive una lettera a suo fratello che lavora in un circo.
Memorabile la riflessione di questo animale sull'umanità...
Perdona, hermano mío, si te digo
que ganas de escribirte no he tenido,
no sé si es el encierro,
no sé si es la comida
o el tiempo que ya llevo en esta vida.

Lo cierto es que el zoológico deprime
y el mal no se redime sin cariño,
si no es por esos niños
que acercan su alegría
sería más amargo todavía.

A tì te irá mejor, espero,
viajando por el mundo entero,
aunque ese domador, según me cuentas,
te obligue a trabajar más de la cuenta.

Tu tienes que entender, hermano,
que el alma tiene de villano,
al no poder mandar a quien quisiera
descarga su poder sobre las fieras.

Muchos humanos son importantes,
silla mediante, látigo en mano.

Pero volviendo a mí,
nada ha cambiado aquí,
desde que fuimos separados.
Hay algo, sin embargo,
que noto entre la gente
parece que miraran diferente.

Sus ojos han perdido algún destello,
como si fueran ellos los cautivos.
Yo sé lo que te digo,
apuesto lo que quieras
que afuera tienen miles de problemas.

Caímos en la selva, hermano,
y mira en que piadosas manos!
Su aire está viciado de humo y muerte
y quién anticipar puede su suerte?

Volver a la naturaleza
sería su mayor riqueza,
allí podrían amarse libremente
y no hay ningún zoológico de gente!

Cuídate, hermano,
yo no sé cuando
pero ese día
viene llegando...

inviata da Marcia Rosati - 28/7/2007 - 12:25




Lingua: Italiano

Versione italiana di Marcia
18 Agosto 2007

Dedicata a mia sorella, la mia leonessa d'oltreoceano...che con forza e coraggio ha sempre saputo affrontare ogni avversità.
LETTERA DI UN LEONE ALL'ALTRO

Perdonami fratello, se ti dico
che voglia di scriverti non ne ho avuta,
non so se è perché sono rinchiuso
non so se dipenda dal cibo
o dal fatto che é da tanto che faccio
questo tipo di vita.

La verità è che lo zoo deprime
ed il male non si redime senza affetto,
se non fosse per quei bambini
che ci portano la loro allegria
la realtà sarebbe ancora più amara.

A te andrà meglio, spero,
viaggiando per il mondo intero,
anche se il domatore, secondo quel che mi racconti,
ti costringe a lavorare più del dovuto.

Devi capire, fratello,
che ha l'anima di un vigliacco,
non potendo comandare chi vorrebbe
scarica il suo potere sulle belve.

Molti umani si sentono importanti
quando c'è una sedia di mezzo
e hanno una frusta in mano.

Però tornando a me,
nulla è cambiato qui
da quando ci hanno separati.
Tuttavia, c'è qualcosa
che noto tra la gente
sembra che abbiano uno sguardo diverso.

I loro occhi hanno perso un pò di luce,
come se fossero loro quelli ad essere rinchiusi.
Io so quel che ti dico,
scometti quel che vuoi
che fuori sono pieni di problemi.

Siamo caduti nella giungla, fratello,
e guarda in quali pietose mani!
La loro aria è viziata di fumo e morte
e chi potrebbe anticipare la sua sorte?

Tornare alla natura
sarebbe la loro maggior ricchezza
lì potrebbero amarsi liberamente
poiché non esiste alcun zoo di persone.

Abbi cura di te, fratello
io non so quando
ma quel giorno
sta arrivando...

inviata da Marcia Rosati - 18/8/2007 - 13:04




Lingua: Italiano

Versione italiana di Kiocciolina
LETTERA DI UN LEONE AD UN ALTRO

Perdonami, fratello mio, se ti dico
che non ho avuto voglia di scriverti,
non so se è per la prigionia,
non so se dipenda dal cibo
e il tempo che già mi porto dietro in questa vita.

E' sicuro che lo zoo deprime
e il male non guarisce senza una cura,
se non fosse per questi bambini
che mi portano la loro allegria
sarebbe ancora più spiacevole.

A te andrà meglio, spero,
viaggiando per il mondo intero,
anche se questo domatore, secondo me,
ti obbliga a lavorare più del dovuto.

Devi capire, fratello,
che ha l'anima di un villano,
non potendo comandare chi desidera,
scarica il suo potere sulle belve.

Molti umani sono importanti,
con una sedia e la frusta in mano.

Ma tornando a me,
niente è cambiato qui,
da quando fummo separati.
C'è qualcosa, tuttavia,
che noto tra la gente
sembra che guardino con disinteresse.

I loro occhi hanno perso la scintilla,
come se fossero loro quelli in gabbia.
Io so quello che ti dico,
ci scommetto quello che vuoi
che fuori hanno migliaia di problemi.
Uscimmo dalla giungla, fratello,
e vedi in che mani pietose siamo capitati!
La loro aria è viziata di fumo e di morte
e chi può anticipare la loro sorte?

Tornare alla natura
sarebbe la loro maggior ricchezza,
lì potrebbero amarsi liberamente
e non ci sarebbe nessuno zoo di persone!

Fai attenzione, fratello,
non so quando
ma quel giorno
sta arrivando...

inviata da Kiocciolina - 6/8/2007 - 04:17




Lingua: Francese

Version française de Riccardo Venturi
10 août 2007
JE T'ÉCRIS, MON FRÈRE LION

Pardonne-moi, mon frère, si je te dis
que je n'avais pas envie de t'écrire
je ne sais si c'est pour la captivité
je ne sais si c'est pour la nourriture
et pour le temps que j'ai déjà derrière moi dans cette vie

Bien sûr, le zoo déprime,
la maladie ne guérit pas sans une cure,
n'eût-il pas pour ces enfants
ça serait encore plus désagréable.

Ça va mieux pour toi, j'espère,
toi qui voyages pour le monde entier
même si ce dompteur, à mon avis,
t'oblige à bosser plus qu'il n'est dû.

Faut que tu comprennes, mon frère
qu'il a l'âme d'un malotru:
il aimerait bien commander aux hommes
et passe son pouvoir sur les bêtes.

Moult êtres humains sont importants
avec une chaise et le fouet à la main.

Mais revenant à moi,
rien n'a changé ici
depuis qu'on nous sépara.
Pourtant, y a quelque chose
que j'ai noté parmi les gens,
il semble qu'il regardent sans intérêt

Ils n'ont plus d'étincelles dans leurs yeux
comme si c'étaient eux, dans la cage.
Moi je sais ce que je te dis,
je parie ce que tu veux,
qu'ils ont mille problèmes, là dehors.
Mon frère, nous sortîmes de la jungle:
regarde dans quelles mains nous sommes tombés!
Leur air est vicié de fumée et de mort,
et qui donc saurait prévoir leur sort?

Revenir à la nature,
ça serait leur plus belle richesse,
ils pourraient, là, s'aimer librement
et il n'y aurait aucun zoo de personnes!

Fais gaffe, mon frère,
je ne sais quand
mais ce jour-là
va arriver…

10/8/2007 - 22:14


Una metafora nemmeno tanto velata della dittatura in Argentina e dello stato del paese in quegli ‎anni… E il peggio doveva ancora venire!‎

Mi sa che ad interpretaral prima di Baglietto fu María Elena Walsh. Infatti sta nell'album "Como la cigarra del 1973...

Dead End - 3/8/2012 - 11:05




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