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Tavola ansaldina

Francesco Currà
Lingua: Italiano


Francesco Currà

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1977
Rapsodia meccanica
rapsodia
Amuri miu, vulere aviri l'ali
E gghiri in volu alla tua masseria
Mo pigghiu a tia l'aratru di li manu
E dirti: "Va' riposa, amuri miu"
Ca iu cu l'ali mia ti fazzu umbra
A l'umbra ti ci fai n'amatu suonnu
E tu, amu', ti risvigghi quannu è l'ura
C'iavrò in corpu un tremuri d'amuri e d'ali

Ieri ho sognato il martire ansaldino
Mi disse: "Non chiesi io di figurare
Su questa fredda lapide di marmo
Mi ci costrinse un colpo di mitraglia
O gli angoli di taglio delle lame
Oggi non chiedo di scoppiar qui dentro
Mi ci costringe il capo opportunista
E in più pretende d'alitarmi in faccia
La sua scostumatezza di pensiero
Oh com'è verità che il pescatore
E il verme, rosso o nero non importa
Tramano insieme per fregare il pesce"

Nella navata, tre santoni che hanno
Professionalità stacanovista
Umiliano un ragazzo appena assunto:
Non è riuscito a fare la giornata
Ed ha ammazzato circa dieci pezzi
Non tollero il sopruso e intervengo:
"Se ne sapesse quanto voi sarebbe
Lui un genio e voi degli imbecilli"
Guardali bene in faccia i compagnoni
Non guardie rosse, ma guardiani rossi

inviata da Alberto Scotti - 21/9/2020 - 01:22




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