Pablo,
Dio creò il Mondo
e dopo creo te,
perché tu solo
avevi voce per spiegare
quanta bellezza
c'è in quello che Lui compie.
Maschio cileno,
nell'ora in cui sei morto
la verticale dignità del mare ti ha invocato,
e la coerenza verde delle piante,
e i fiumi, sbaragliati,
rifiutandosi di scorrere.
Amico mio,
maestro,
dentro quel giorno
che cadeva a terra come un frutto scosso,
solo un idiota augusto
poteva mai pensare
alla miseria immonda di lordare la tua casa
alla vigliacca infamia
d'insozzare le tue cose.
Ma tu vivi nei sassi, Pablo,
nelle massicciate,
lungo l'eternità di ferrovie piovose,
e nel cibo,
nei frammenti,
nelle ossa,
nelle chiese,
nel fondo di quei baci che cercano il sudore.
Sincero araucano,
tu sei nel pianto
di chi ha visto ombre di luce lesa
assassinare il sonno,
e sei nel canto,
di chi si accorge del respiro
che l'erba fa nel crescere.
Fratello d'anima,
compagno,
qualcuno in te divide
il comunista ed il poeta:
sono gli stessi che separano
la sistole e la diastole
e i passi dispari
li strappan via da quelli pari.
Pablo,
mio Pablo,
hai bagnato parole nell'oceano
e le hai stese ad asciugare sui tuoi versi.
Dalle tue pagine
un cerchio intero di galassie mi soccorre,
dalle tue strofe parte
la bionda cesta della melodia del sole.
Dio creò il Mondo
e dopo creo te,
perché tu solo
avevi voce per spiegare
quanta bellezza
c'è in quello che Lui compie.
Maschio cileno,
nell'ora in cui sei morto
la verticale dignità del mare ti ha invocato,
e la coerenza verde delle piante,
e i fiumi, sbaragliati,
rifiutandosi di scorrere.
Amico mio,
maestro,
dentro quel giorno
che cadeva a terra come un frutto scosso,
solo un idiota augusto
poteva mai pensare
alla miseria immonda di lordare la tua casa
alla vigliacca infamia
d'insozzare le tue cose.
Ma tu vivi nei sassi, Pablo,
nelle massicciate,
lungo l'eternità di ferrovie piovose,
e nel cibo,
nei frammenti,
nelle ossa,
nelle chiese,
nel fondo di quei baci che cercano il sudore.
Sincero araucano,
tu sei nel pianto
di chi ha visto ombre di luce lesa
assassinare il sonno,
e sei nel canto,
di chi si accorge del respiro
che l'erba fa nel crescere.
Fratello d'anima,
compagno,
qualcuno in te divide
il comunista ed il poeta:
sono gli stessi che separano
la sistole e la diastole
e i passi dispari
li strappan via da quelli pari.
Pablo,
mio Pablo,
hai bagnato parole nell'oceano
e le hai stese ad asciugare sui tuoi versi.
Dalle tue pagine
un cerchio intero di galassie mi soccorre,
dalle tue strofe parte
la bionda cesta della melodia del sole.
inviata da MICHELE METTA - 23/7/2007 - 13:51
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Dal sito Isla Infinita