1977
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Tanto tempo fa, duemila anni fa
Credevo che l'amor fosse tutto
Tu mi insegnasti il bello ed il brutto
E che il mio corpo la vita poteva afferrar
I miei occhi chiusi, meravigliati e muti
Credevan che l'amore eclissasse
Persino il sole e la lotta di classe
Essi credevan di viver soltanto per servire te
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Ora sto in cucina tra pentole e bambini
Hai messo le mie mani al lavoro
Eri convinto di darmi un tesoro
Ma ad una vita più mia non posso pensar
I miei occhi chiusi, muti e affaticati
Non vedono né versi né prosa
Il mio sudore è la tua vita in rosa
Questi occhi aperti che cercan la vita e che tu vuoi serrar
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Tu prendi la mia mano
Mi parli del padrone che paga un salario di fame
Che ruba anche sui pezzi di pane
Ma parli solo a te stesso, sfogandoti un po'
I miei occhi, assenti, muti e affaticati
Non possono capir ciò che dici
E frugo dentro ai tuoi occhi infelici
E spero sempre che un giorno tu tenga un comizio per me
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Sono la tua serva devota e affezionata
A letto, in cucina, al mercato
Ma solo quando ti vedo spogliato
Tu mi concedi il diritto di vivere un po'
I miei occhi assenti, muti e affaticati
Non possono capir ciò che dici
E frugo dentro ai tuoi occhi infelici
E spero sempre che un giorno tu tenga un comizio per me
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
La tua volontà di giustizia e libertà
Non trova posto nella tua casa
La rabbia tu te la tieni rinchiusa
Ma la mia rabbia la sento montar dentro me
I miei occhi vorrebbero vedere
Un mondo che sia giusto per tutti
Un mondo senza né servi né oppressi
Un mondo dove, se io ti ascolto, anche tu ascolti me
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Tanto tempo fa, duemila anni fa
Credevo che l'amor fosse tutto
Tu mi insegnasti il bello ed il brutto
E che il mio corpo la vita poteva afferrar
I miei occhi chiusi, meravigliati e muti
Credevan che l'amore eclissasse
Persino il sole e la lotta di classe
Essi credevan di viver soltanto per servire te
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Ora sto in cucina tra pentole e bambini
Hai messo le mie mani al lavoro
Eri convinto di darmi un tesoro
Ma ad una vita più mia non posso pensar
I miei occhi chiusi, muti e affaticati
Non vedono né versi né prosa
Il mio sudore è la tua vita in rosa
Questi occhi aperti che cercan la vita e che tu vuoi serrar
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Tu prendi la mia mano
Mi parli del padrone che paga un salario di fame
Che ruba anche sui pezzi di pane
Ma parli solo a te stesso, sfogandoti un po'
I miei occhi, assenti, muti e affaticati
Non possono capir ciò che dici
E frugo dentro ai tuoi occhi infelici
E spero sempre che un giorno tu tenga un comizio per me
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
Sono la tua serva devota e affezionata
A letto, in cucina, al mercato
Ma solo quando ti vedo spogliato
Tu mi concedi il diritto di vivere un po'
I miei occhi assenti, muti e affaticati
Non possono capir ciò che dici
E frugo dentro ai tuoi occhi infelici
E spero sempre che un giorno tu tenga un comizio per me
Ero Maddalena e Marta diventai
Ora ti parlo io e tu mi ascolterai
La tua volontà di giustizia e libertà
Non trova posto nella tua casa
La rabbia tu te la tieni rinchiusa
Ma la mia rabbia la sento montar dentro me
I miei occhi vorrebbero vedere
Un mondo che sia giusto per tutti
Un mondo senza né servi né oppressi
Un mondo dove, se io ti ascolto, anche tu ascolti me
inviata da Alberto Scotti - 21/7/2020 - 21:57
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