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Sturmzeit (oder Wanderlied der Zeit)

Jura Soyfer
Lingua: Tedesco


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[1936]
Versi di di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una canzone dalla seconda opera teatrale di Soyfer, "Der Lechner Edi schaut ins Paradies", commedia "magica" sul dramma della disoccupazione.
Il testo fu poi anche pubblicato il 14 febbraio 1937 su "Der Sonntag", supplemento del quotidiano "Der Wiener Tag".

Edi Lechner guarda in Paradiso



"Der Wiener Tag" – non un giornale bolscevico ma liberale – fu ovviamente chiuso l'anno seguente, subito dopo l'Anschluss. Tutti i redattori furono arrestati. Il direttore Maximilian Schreier si suicidò nel 1942, per non finire in campo di concentramento; Vincenz Ludwig Ostry passò qualche mese d'inferno a Buchenwald; Rudolf Kalmar junior trascorse anni rinchiuso a Flossenbürg e poi nel 1944 fu assegnato ad un battaglione punitivo della Wermacht e quasi ci rimise le penne, finendo poi prigioniero in Unione Sovietica...



Il destino peggiore comunque toccò all'ebreo e comunista Jura Soyfer, ucciso dal tifo a Buchenwald, il 16 febbraio 1939...
Der Weg ist weit
Und fern die Rast.
Es pfeift die Zeit,
Vom Sturm erfaßt,
Dir gellend um die Ohren.
Ein Flügelschlag
Streift dir durchs Haar –
War das ein Tag?
War das ein Jahr?
Verflogen und verloren...

Was Du getan,
Geht über Bord,
Der Hurrikan
Reißt alles fort,
Er reißt dein Kleid in Fetzen.
Was rings geschieht,
Ist schnell verweht.
Du hörst das Lied,
Hörst das Gebet
Kaum im Vorüberhetzen.

Zum Himmel stieg
Ein Mutterschrei.
Das war ein Krieg,
Nun ist’s vorbei.
Weh allen, die’s erwähnen!
Im Tod verklingt
Ein »ça ira«!
Ein Stern versinkt,
Er schien so nah,
Nun regnet’s bitt’re Tränen.

Das Sterben jagt
Dem Leben nach,
Ein Morgen tagt...
Ein Mensch zerbrach...
Es blühn und dorren Saaten,
Es treten ab
Und fallen hin
Ins Massengrab
Die Kompanien
Der ewigen Soldaten...

Der Weg ist weit
Und fern die Rast
Und Müdigkeit
Hat euch erfaßt.
Ihr wollt die Augen schließen.
Und dennoch schließt
Die Augen nicht!
Dem Sturme blickt
Ins Angesicht,
Denn ihr sollt alles wissen!

inviata da Bernart Bartleby - 14/5/2020 - 20:29



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Laura Masi, da "Jura Soyfer, Teatro. Vol I" (contiene: "La fine del mondo" - "Edi Lechner guarda in Paradiso" - "Astoria"), a cura di Hermann Dorowin (edizione con testo originale a fronte), Morlacchi editore, Perugia, 2011.
CANTO DI PEREGRINAZIONE DEL TEMPO

La via è lunga
E lontano il riposo.
Fugge il tempo,
In balìa della tempesta,
Rintronandoti le orecchie.
Un batter d'ali
Ti sfiora i capelli...
Era un giorno?
Era un anno?
Svanito e perduto...

Quel che hai fatto
In mare finisce,
L'uragano
Trascina via tutto,
E fa il tuo vestito a brandelli.
Quel che accade intorno,
È subito cancellato.
A malapena senti la canzone
E la preghiera
Nella folle corsa.

Al cielo salì
Un urlo di madre
Ci fu una guerra,
Ora è passata.
Guai a tutti quelli che lo ricordano!
Si smorza nella morte
Un "ça ira"
Una stella cade,
Sembrava così vicina,
Ora piovono lacrime amare.

La morte insegue
La vita.
Si fa giorno,
Un uomo cadde.
Fiorisce e appassisce il verde dei campi,
Si ritirano
E cadono
Nella fossa comune
Le compagnie
Dei soldati eterni...

Infuria il tempo
E riposo non concede
E la stanchezza
Ti prese.
Vuoi chiudere gli occhi...
Eppure cerchi
Di non chiuderli!
Guardi in faccia la tempesta
Perché devi sapere tutto!

inviata da B.B. - 14/5/2020 - 20:30




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