Hippy yahi hippy ahiahi
Ho lasciato la terra senza più religione
aggrappato ad un sogno in un vecchio barcone
sotto le onde impetuose mi farò una ragione
questo mondo non è fatto per me
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai
Il potente è asservito ai negrieri di sempre
che si gettano furbi sul dolore della gente
ma alle spalle hanno stati egoisti di sempre
con frontiere che guardano a niente
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai
Ho passato il deserto lasciando cadaveri
di figli e di mogli con orrori impensabili
ora son prigioniero nel Sinai opaco
a donare i miei organi incatenati ad un palo
hippy yahi hippy ahiahi
sempre un migrante tu resterai
ora arrivo in paesi [?]
che mi chiudono in gabbia e mi torturano a morire
penso alle urla di mia moglie stuprata nel vento
poi pian piano il tuo pianto lamento
Son partito per chiedere un po’ di giustizia
son già morto tre volte di dolore e mestizia
son migrante per sempre in un cuore ormai morto
ma da bambino anch’io ero risorto
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi se quando arrivi questo non sai:
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai questo non sai
hippy yahi hippy ahiahi
Ho lasciato la terra senza più religione
aggrappato ad un sogno in un vecchio barcone
sotto le onde impetuose mi farò una ragione
questo mondo non è fatto per me
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai
Il potente è asservito ai negrieri di sempre
che si gettano furbi sul dolore della gente
ma alle spalle hanno stati egoisti di sempre
con frontiere che guardano a niente
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai
Ho passato il deserto lasciando cadaveri
di figli e di mogli con orrori impensabili
ora son prigioniero nel Sinai opaco
a donare i miei organi incatenati ad un palo
hippy yahi hippy ahiahi
sempre un migrante tu resterai
ora arrivo in paesi [?]
che mi chiudono in gabbia e mi torturano a morire
penso alle urla di mia moglie stuprata nel vento
poi pian piano il tuo pianto lamento
Son partito per chiedere un po’ di giustizia
son già morto tre volte di dolore e mestizia
son migrante per sempre in un cuore ormai morto
ma da bambino anch’io ero risorto
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi se quando arrivi questo non sai:
hippy yahi hippy ahiahi
se quando arrivi questo non sai questo non sai
hippy yahi hippy ahiahi
inviata da Riccardo Gullotta - 30/4/2020 - 21:30
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[2015]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Marco Chiavistrelli
Mediterraneo 34°29.947′ N 013°37.803′ E , 15 Aprile 2020
Debesay Rusom, Filmon Bashay, Filmon Desale, Filmon Habtu, Hdru Yemane, Huruy Yohannes, Hzqiel Erdom , Kidus Yohannes, Mogos Tesfamichael, Nohom Mehari, Omer Seid, Teklay Kinfe
I fatti
10 Aprile, notte :
10 Aprile :
11 Aprile :
12 Aprile, Pasqua:
13 Aprile, Pasquetta:
14 Aprile, Pasquetta:
Arriva sul posto un peschereccio non meglio identificato a raccogliere i superstiti ed un’altra unità non identificata. 7 ragazzi si erano infatti già buttati in acqua nel tentativo disperato di raggiungere il cargo: non saranno ritrovati. Alla Ivan i maltesi ordinano di andar via. La dichiarazione diffusa dal governo maltese l’indomani 15 è reticente, oltre a contenere notizie infondate sulla posizione del gommone, tentando di scaricare le responsabilità su altri attori. Questo è l’ originale in inglese
15 Aprile:
Bocche cucite
I fatti sarebbero passati sotto silenzio se non fosse stato per la caparbietà dei giornalisti Sergio Scandura e Nello Scavo che hanno ricostruito le fasi della drammatica vicenda tra reticenze e depistaggi. Come vedremo gli accertamenti inquietanti sono tanti.
I migranti sono stati abbandonati a sé stessi per 6 giorni in condizioni disperate. L’aereo di Frontex li aveva avvistati il 10 aprile.Le analisi di Scandura che ha incrociato dati, messaggi, tempi e rotte lo hanno confermato senza alee di incertezza.
Si configura una palese omissione di soccorso con gravi responsabilità morali e penali in quanto sono stati ignorati la Convenzione di Ginevra, art. 33 ; l’articolo 19 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (“Protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione”), secondo cui Le espulsioni collettive sono vietate, Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti ; la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ciò che è preoccupante è il progressivo affermarsi del Segreto di Stato su materie che non rientrano nelle fattispecie previste dall’ordinamento giudiziario. È un grave limite alla libertà di informazione sotto la specie della libertà di parola.
[…] Con le piattaforme di monitoraggio possiamo tracciare i droni Global Hawk, di base a Sigonella, che vanno a ‘spazzolarsi’ le aree militari russe di Kalinigrad, il Dombass e la Crimea; i voli che riguardano il soccorso in mare no. […] Ancora una volta e sempre di più: il soccorso, la vita e la morte delle persone, nelle zone SAR del Mediterraneo, vengono trattati dai governi europei come un Segreto Di Stato. In uno scenario in cui da anni la Guardia Costiera italiana non risponde più al telefono; in uno scenario in cui l’MRCC di Roma ha eliminato il numero di reperibilità della sala operativa per i giornalisti; in uno scenario in cui le autorità di Malta hanno alti livelli di omertà sul SAR; in uno scenario in cui anche e perfino alcune ONG – alcune e in alcuni casi – si nascondono le cose forse perché hanno improvvide ‘trattative’ con governi da non urtare, tutto diventa più difficile. Tra fake news e sorgenti non verificabili, i tracciati, quelli chiari, sono tra le poche cose che ‘parlano’ al cronista senza omertà alcuna: e da oggi ne abbiamo sempre meno, con ostacoli mirati ad allargare il buco nero sul Mediterraneo.
Sono venute a galla altre verità inquietanti.
Malta da mesi si avvale di mezzi libici per il respingimento dei migranti. Il premier maltese l’ha eufemisticamente definita come una “collaborazione con i pescatori libici per rendere più capillare il soccorso in mare” mentre nel linguaggio corrente si chiama respingimento , che è un atto criminale e criminogeno.
Il peschereccio libico nasconde dietro di sé una scia di sangue e di coinvolgimenti in affaires inquietanti. È un natante che cambia spesso nome, e non per vezzo. Tra i nomi accertati figurano: Maria Christiana, Dar al Salam, Mae Yemenja. Nel 2011 l’imbarcazione fu protagonista di missioni di aiuto al popolo libico per liberarsi dal giogo di Gheddafi. Il comandante Charles Grech spiega in un’intervista che trasportava medicine e generi di prima necessità sotto tutela della Nato. Non è dato per incontrovertibile, ma è più che plausibile, che sia la stessa imbarcazione che negli anni scorsi prestava soccorso ai gommoni dei migranti in difficoltà affinché approdasse sulle coste italiane anziché su quelle maltesi.
Il capitano Charles Grech nel 2015 ebbe problemi con il generale Haftar. Fu arrestato per una storia di armi e di un contante di 300.000 €, versione smentita dall’interessato. Dopo tre settimane di galera dovette raggiungere qualche accordo con il generale - tra uomini di mondo ci si intende sempre - e fu rilasciato, pare con tante scuse dei libici.
A togliere qualche dubbio residuo sullo spessore del personaggio occorre aggiungere che Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata per le sue inchieste su intrecci tra politica e malaffare, gli dedicò questo articolo e quest’altro articolo.
Insomma i Servizi concorrono non poco anche a gestire i flussi migratori con la copertura del segreto di Stato, concorrendo da un lato a farsi carico della sicurezza e dall'altro a togliere ossigeno alle libertà civili minando la sicurezza della democrazia.
[Riccardo Gullotta]