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Cylinder

Władysław Szlengel
Lingua: Polacco


Władysław Szlengel

Lista delle versioni e commenti


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[1942-1943]
Versi di Władysław Szlengel (1914-1943)
Testo trovato su questo sito dedicato all'autore, creato da Halina Birenbaum e Ada Holtzman Israel nel 2003, in occasione dei 60 anni dall'insurrezione del Ghetto di Varsavia.



Non sono certo della datazione precisa di questa poesia, e nemmeno che sia mai stata messa in musica. Ma Władysław Szlengel, dagli anni 30 e fino alla sua morte – massacrato come altri 13.000 ebrei nel corso della repressione nazista dell'insurrezione del Ghetto di Varsavia – è stato uno dei più importanti poeti e scrittori di canzoni e per il cabaret polacchi, infaticabile organizzatore della vita culturale del Ghetto fin dalla sua costituzione nel 1940.
Questa poesia, in particolare, è molto significativa e al tempo stesso molto semplice e musicale e quindi certamente cantabile. La propongo quindi come vera e propra canzone e non negli Extra.

Ghetto di Varsavia, 1943. (I soldati nella foto non sono tedeschi ma ucraini, "askari", collaborazionisti disertori dall'Armata Rossa.)
Ghetto di Varsavia, 1943. (I soldati nella foto non sono tedeschi ma ucraini, "askari", collaborazionisti disertori dall'Armata Rossa.)


Di seguito, dalla presentazione dello spettacolo di Enrico Paci "Il cilindro. Poesie dal ghetto di Varsavia", letture musicali da “Cosa leggevo ai morti” (Sipintegrazioni, 2010), edizione italiana di una selezione di poesie di Wladyslaw Szlengel, il cui titolo riprende quello del famoso scritto-testamento dell'autore, Co czytałem umarłym (al link indicato, anche in inglese ed ebraico):

"A chiusura del percorso un cortometraggio ispirato alla poesia Il Cilindro, in cui un giovane ebreo in frack cammina spensierato per le vie del ghetto. Il testo racconta di un capriccio di questo personaggio (lo stesso poeta) che vuole vestirsi elegante, con il cilindro, una cravatta allegra come per andare ad una festa, ben sapendo invece, di avere l’obbligo di portare la stella al braccio: Che vedano pure! / Spari pure il gendarme / quando fischietterò / O kinder meine / e rotoli pure / sotto i suoi stivali / il mio cilindro scintillante.
Włożę cylinder,
smoking założę —
krawat z rozmachem...
włozę cylinder,
smoking założę,
pójdę na wachę.

Żandarm zdębieje,
żandarm się zlęknie,
może się schowa...
może pomyśli,
może pomyśli,
że ktoś zwariował.

Włożę cylinder
i bez opaski,
we łbie orkiestra,
we łbie fantazja,
w sercu ochota
jak na sylwestra.

Włożę cylinder,
dojdę do wachy,
jak chce, niech strzeli,
włożę cylinder
i włożę smoking,
żeby... widzieli...

Żeby widzieli...
żeby wiedzieli,
dranie półgłówki,
że Żyd nie tylko
łapciuch w opasce,
brudas z placówki.

Taka fantazja,
taka ochota,
tak mi się chciało,
patrzcie zdziwieni,
chodzę w smokingu
i z muszką bialą...

Niech żandarm strzeli,
kiedy zanucę,
o, meine Kinder...
niech się potoczy
pod twarde buty
lśniący cylinder.

inviata da Bernart Bartleby - 15/3/2020 - 13:53




Lingua: Ebraico

Traduzione ebraica / Hebrew translation / Traduction hébraïque / Hepreankielinen käännös:
Halina Birenbaum

Qui la traduzione in ebraico di Halina Birenbaum.
Se volete aggiungerla... Io non sono in grado di copiarla e incollarla correttamente...
הצילינדר

אחבוש הצילינדר
חליפה אלבש –
את העניבה בתנופה...
אחבוש הצילינדר,
חליפה אלבש
אלך למשטרה.

הז'נדרם יקפא,
הז'נדרם ייבהל,
אולי יתחבא...
אולי יחשוב,
אולי יחשוב,
מישהו השתגע,

אחבוש הצילינדר
וללא טלאי,
בראשי תזמורת,
בראשי פנטזיה
להט בלב
כבליל חג המולד.

אחבוש הצילינדר
אגש למשמרת
אם רוצה הוא, שירה.
אחבוש הצילינדר
אלבש חליפה
כדי שיראו
כדי... שידעו...

השפלים, הכסילים,
שיהודי אינו רק
לבוש קרעים וטלאי,
זה המלוכלך מהפלאצובקה. [1]

כזו פנטזיה,
חשק כזה,
כך התחשק לי,
הביטו בתדהמה,
אני מהלך בחליפה
ובעניבת-פרפר לבנה...

שירה הז'נדרם
עת אזמזם
O, Meine Kinder...
שיתגלגל
לעבר נעליהם הכבדות
כובעי המבהיק...
[1] עבודת כפייה בצד הארי של העיר

inviata da B.B. - 15/3/2020 - 14:09




Lingua: Italiano

La traduzione italiana di Laura Quercioli Mincer, da "Władysław Szlengel, Cosa leggevo ai morti. Poesie e prose del ghetto di Varsavia", Sipintegrazioni 2010.
IL CILINDRO

Metto il cilindro
Indosso lo smoking
Una cravatta allegra...
Metto il cilindro
Indosso lo smoking
Vado alla festa. (*)

Resterà di sasso, il gendarme,
Si spaventerà, il gendarme,
Si andrà a nascondere, forse ...
E penserà
E penserà
Che sono impazzito.

Metto il cilindro
Non la fascia al braccio
In testa un'orchestra,
In testa una fantasia,
Nel cuore un desiderio
Come fosse Capodanno.

Mi metto un cilindro
Vado alla festa
Se vuole, spari...
Mi metto il cilindro
Indosso lo smoking
Che vedano pure
Che sappiano pure.

Che vedano pure
Che sappiano pure,
I porci, gli idioti,
Che l'ebreo non è solo
Lo straccione con la fascia,
Il pezzente manovale.

Ho avuto un ghiribizzo,
Un estro, una voglia,
Ho avuto un bisogno...
Guardate e stupite!
Porto uno smoking
Con un bianco papillon.

Spari pure il gendarme
Quando fischietterò
O kinder meine
E rotoli pure
Sotto i suoi stivali
Il mio cilindro scintillante.
(*) Nella traduzione italiana viene conservato un termine ebraico, probabilmente חגיגה, ma non sono sicuro...

inviata da B.B. - 15/3/2020 - 21:34




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