Lingua   

L’uomo senza nome

Paolo Capodacqua
Lingua: Italiano


Paolo Capodacqua

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Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
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Sono quello aggrappato al tuo sguardo sfuggente
Sono quello impalato nel viavai della gente
Sono quello che ha gli occhi neri come il dolore
Sono quello di cui riconosci l'odore

Ho l'odore del vento, ho l'odore del mare
Ho l'odore del posto che ho dovuto lasciare
Ho negli occhi una mano stretta forte alla mia
Scivolata nell'acqua per seguire la scia, laggiù

Sono quello che alloggia nelle proprie ferite
Aggrappato alla pioggia delle vostre vite
Sono quello arrivato nessuno sa come
Sono quello a cui tu non hai mai chiesto il nome

Il mio nome è sepolto nel viavai della gente
L'ho lasciato nel porto, l'ho perduto per sempre
L'ho perduto nel vento, l'ho perduto nel mare
Perso insieme ai compagni che ho visto annegare, laggiù

Passano i giorni, le primavere, passa la rondine che tornerà
Passa la pioggia, passa la neve, io sono quello che resta qua
Passa la nuvola, passa un minuto, passa la banda della città
Passano i treni, passa uno sputo, io sono quello che resta qua
Passa un centesimo, passa una goccia, passa l'annuncio della stazione
Passa un insulto, passa una faccia, io sono l'uomo senza nome

inviata da Dq82 - 19/2/2020 - 10:13




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