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Due canzoni sul vino / Deux chansons sur le vin

Autori Vari / Different Authors / Différents Auteurs


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[Serata di sabato 25 gennaio 2020]

Ho finito il vino. Accidenti a me che non l'ho comprato!
Così m'è presa la voglia di fare questa pagina collettiva, contenente due famose canzoni sul vino, che s'intitolano tutte e due, curiosamente, “Il vino” (anche se, nella prima, si dice in francese). Intesto la pagina a “Autori Vari”, perché la intestassi ai loro autori sapend'essi che, mentre li nomino, bevo acqua sporcata con succo di menta zero zuccheri, mi manderebbero seduta stante i loro spiriti a tormentarmi. Specialmente il secondo dei due, quello di Livorno.
Voi che potete, e che avrete sicuramente ottimo vino in casa, bevete alla mia salute! E anche alla vostra. Bonne nuit.

1. Le vin.



Avant de chanter
Ma vie, de fair' des
Harengues,
Dans ma gueul' de bois
J'ai tourné sept fois
Ma langue.
J'suis issu de gens
Qui étaient pas du gen-
re sobre,
On compte que j'eus
La tetée au jus
D'octobre.

Mes parent ont dû
M' trover au pied d'u-
ne souche,
Et non dans un chou,
Comme ces gens plus ou
Moins louches.
En guise de sang,
Ô noblesse sans
Pareille,
Il coule en mon cœur
La chaude liqueur
D' la treille.

Quand on est un sa-
ge et qu'on du sa-
voir boire,
On se garde à vue,
En cas de soif, u-
ne poire.
Une poire ou deux,
Mais en forme de
Bonbonne,
Au ventre replet,
Rempli du bon lait
D' l' automne.

Jadis aux enfers
Certes, il a souffert
Tantale,
Quand l'eau réfusa
D'arroser ses a-
mygdales.
Être assoiffé d'eau,
C'est triste, mais faut
Bien dire,
Que l'être de vin
C'est encore vingt
Fois pire.

Hélas! Il ne pleut
Jamais du gros bleu
Qui tâche,
Qu'elles donnent du vin,
J'irai trair' enfin
Les vaches.
Que vienne le temps
Du vin coulant dans
La Seine!
Les gens, par milliers,
Courront y noyer
Leurs peines.

1. Il vino (Trad. italiana)

Prima di cantar
La mia vita, di
Metterla in piazza,
Nella mia gola secca
Ho rigirato sette volte
La lingua.
Son nato da gente
Non proprio di razza
Sobria,
E si dice che
Poppassi il succo
D'ottobre.

Secondo me i miei
M'han trovato
Sotto un ceppo,
Mica in un cavolo
Come più o meno
'Sta gentaglia.
Invece di sangue,
- Nobiltà senza
L'eguale!-
Nel mio sangue scorre
Il caldo liquore
Della pergola.

Quando si è saggi
E quando si sa
Ben bere,
Ci si tiene a vista,
In caso di sete,
Una fiaschetta.
Una fiaschetta o due,
Ma in forma
Di damigiana,
Dalla pancia gonfia,
Piena del buon latte
D'autunno.

Un tempo, agli inferi,
Sì che ha sofferto
Tantalo,
Quando l'acqua si rifiutava
D'innaffiargli
Le tonsille.
Aver sete d'acqua
È triste, ma occorre
Davvero dire,
Che averla di vino
È venti volte
Peggiore.

E cazzo! Non piove
Mai quel rossaccio
Che macchia,
Dessero vino,
Andrei pure a munger
Le vacche.
E che finalmente
Scorra il vino
In Arno!
Ci andranno a migliaia
A affogarci dentro
Le loro pene.


2. Il vino

[1971]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Piero Ciampi
Musica / Music / Musique / Sävel:
Gianni Marchetti
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Piero Ciampi
Album: L'Amore È Tutto Qui / Il Vino





Com'è bello il vino
Rosso rosso rosso
Bianco è il mattino
Sono dentro a un fosso
E in mezzo all'acqua sporca
Godo queste stelle
Questa vita è corta
È scritto sulla pelle

Ma com'è bello il vino
Bianco bianco bianco
Rosso è il mattino
Sento male a un fianco
Vita vita vita
Sera dopo sera
Fuggi tra le dita
Spera, Mira, spera

inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 25/1/2020 - 23:31



@ Riccardo Gullotta

Caro Riccardo, come puoi vedere non ho approvato il tuo inserimento ciampiano (ciampesco? Ciampante?), ma per il semplicissimo motivo che “Il vino”, sia pure in una pagina dalla forma un po’ particolare, c’era già (ma ho inserito i tuoi dati autoriali e discografici). Una pagina, ti dicevo, un po’ particolare con “due canzoni sul vino”, frutto di una serata in cui avevo finito il vino. Fa un po’ impressione, forse, osservare che s’era giusto alla vigilia della pandemia. Comunque grazie per averci pensato, e bere alla tua salute è d’obbligo!

Riccardo Venturi - 1/4/2024 - 22:32


@ Riccardo Venturi
Caro Riccardo, mi era sembrato piuttosto insolito che un estimatore della materia non avesse già preso in considerazione la canzone, per di più frutto di un livornese maudit.I conti tornano. Conto più che volentieri su un tuo bicchiere di rosso alla mia salute. Un caro saluto

Riccardo Gullotta - 1/4/2024 - 23:47




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