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Spad VII S2489

Francesco De Gregori
Lingua: Italiano


Francesco De Gregori

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Sky Pilot
(The Animals)
Pilota di guerra
(Francesco De Gregori)
Francesco Baracca
(Sergio Endrigo)


[2001]
Scritta da Guido Guglielminetti (Torino, 1952, bassista, compositore, arrangiatore e produttore discografico) e Alessandro Arianti (Torino, 1983, pianista, per 17 anni con De Gregori)
Nell'album "Amore nel pomeriggio" (copertina di Piero Pizzi Cannella, artista visuale romano).



Lo SPAD S.VII è stato un biplano da caccia monoposto, di costruzione francese (Sociéte Pour l'Aviation et ses Dérivés), utilizzato dal 1916 e fino ai primi anni 20. Nel corso della Grande Guerra divenne famoso per essere il preferito di molti grandi assi dell'aviazione, tra cui il nostro Francesco Baracca, nativo di Lugo di Romagna, cui questa canzone è dedicata.
Ma non si tratta tanto di una celebrazione quasi futurista dell'eroe e della sua macchina volante di morte, piuttosto accosterei questa canzone a Pilota di guerra, dello stesso De Gregori, e a Sky Pilot degli Animals, nel senso del cinismo e dell'indifferenza del guerriero volante, per il quale la terra, gli esseri umani e persino la guerra sono cose di poca importanza di fronte all'adrenalina che secerne nelle proprie performances.



E sarà anche vero che Baracca e quelli come lui erano cavalieri che prediligevano lo scontro aereo diretto, ma non si dimentichi che già fin dall'inizio del primo conflitto mondiale aerei ed aeromobili furono utilizzati da tedeschi, inglesi, russi ed italiani per i bombardamenti sulle città.

Chissà cosa avrebbe pensato Omero dei nostri aerei e dei cannoni e dei missili e dei droni, lui che nell'Iliade faceva urlare a Diomede, ferito da una freccia di Patroclo: "Arciere vigliacco, stupido seduttore, vieni qui a batterti invece di usare da lontano le tue frecce. Mi hai graffiato un piede e te ne vanti. Ma guardami, della tua ferita non mi importa niente, è come se mi avesse colpito una donna, o un moccioso. Non te l'hanno insegnato che le frecce dei vigliacchi son sempre spuntate? Non lo è la mia lancia, che quando colpisce uccide, le donne diventano vedove, i figli orfani, e i padri corpi a imputridire per gli avvoltoi."...
Una bestia di fuoco e velocità
Cinque quintali di pura bellezza
Un angelo giallo come un lampo
E improvviso come una faina

Eravamo una macchina sola
e io pensavo ed era cosa fatta
Nessuno ci stava dietro, senza peso e senza ingombro
Senza peso, senza ingombro, solo pensiero veloce

A terra si vedevano solo bocche spalancate
I bambini di Lugo ci segnavano a dito
Le donne si innamoravano dell'aeroplano e del mio coraggio
Ed era solo volontà di precisione, la guerra, solo l'occasione

E i nemici quasi complici di questa volontà
Complici e gregari della nostra temerarietà

La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra
Quasi un'inutile perdita di tempo
Per cose di poca importanza

Di lassù c'è un'altra vista del mondo
Un altro panorama della vita

Non avremmo potuto invecchiare mai
Non dovevamo invecchiare mai
Perché non eravamo nati per invecchiare mai

La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra
Quasi un'inutile perdita di tempo
Per cose di poca importanza

Ecco una bestia di fuoco e aerodinamicità
Ecco cinque quintali di vera bellezza

inviata da Bernart Bartleby - 29/12/2019 - 21:44




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