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Heureux qui comme Ulysse

Georges Brassens
Lingua: Francese


Georges Brassens

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[1970]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat : Henri Colpi (1921-2006)
Musica / Music / Musique / Music : Georges Delerue
Interprete / Performed by / Chante / Laulaa : Georges Brassens
Dalla colonna sonora originale del film / From the original soundtrack of the motion picture / D'après la bande originale du film / Elokuvan alkuperäisestä ääniraidasta:
Heureux qui comme Ulysse, Henri Colpi, 1970

heureux


Enrico Colpi, nato a Briga in Svizzera il 15 luglio 1921, si è fatto conoscere come Henri Colpi. Francese di vita e di cultura, si è fatto peraltro conoscere piuttosto bene: come regista, nel 1961 ha vinto la Palma d'Oro al festival del cinema di Cannes per il film L'inverno ti farà tornare (interpretato da Alida Valli, con sceneggiatura di Marguerite Duras). Era il suo primo film come regista e realizzatore; vinse il premio in ex aequo con Viridiana di Luis Buñuel; e intanto, poiché oggi è il compleanno di Horus, faccio regalo di Viridiana nella sua integralità. Sì, lo so, è nell'originale spagnolo con doppiaggio “alla russa” (voci sovrapposte); ma non c'erano altre copie complete di uno dei capolavori allo zolfo del regista di Calanda, "ateo grazie a Dio" (parole sue).



Detto questo, anche prima di intraprendere “col botto” la carriera di regista e di diventare uno dei maestri della Nouvelle Vague, Henri Colpi aveva collaborato (e continuò a collaborare) con Charlie Chaplin, con Alain Resnais, con Henri-Georges Clouzot. Come regista, di film ne diresse soltanto sei (tra cui un documentario sulla sinfonia Eroica di Beethoven); tra questi, quello che ci interessa qui. La storia di un cavallo, girata nel 1970: Heureux qui comme Ulysse. Fu l'ultimo film interpretato interamente da Fernandel, già malato e che morì pochi mesi dopo (il 26 febbraio 1971).



Era il film completo, di nuovo nell'originale e col doppiaggio “alla russa”. Quindi, magari, racconto per sommi capi la storia del film (vero e proprio spoilerone), che in Italia -credo- uscì solo per qualche settimana col titolo di Ulisse non deve morire per poi scomparire chissà dove. Antonin è un bracciante agricolo in un paesino della Provenza. Un giorno, il suo padrone gli chiede di portare Ulisse, un vecchio cavallo da lavoro di 28 anni, a Arles per consegnarlo a un picador che lo vuole utilizzare in una corrida (le corridas sono diffuse anche nel sud della Francia, come è noto). Si tratta, in pratica, di consegnare il cavallo a una morte orribile. Antonin, che ha lavorato la terra per tutta la vita assieme al cavallo Ulisse, vorrebbe acquistarlo per salvarlo, ma è povero in canna e non ha il denaro necessario. Decide allora di portare Ulisse nella Camargue perché ci finisca in pace la sua vita. Ma, durante il viaggio, un incontro inaspettato glielo impedisce. Giunto finalmente all'arena, Antonin è testimone della dura realtà delle corridas: i cavalli vengono rilasciati per farsi incornare dal toro. Non rassegnandosi a vedere Ulisse morire in questo modo, lo ruba e lo porta via, lasciando libero il suo vecchio amico nella Camargue.

Henri Colpi.
Henri Colpi.
Francese di vita e di cultura, dicevo, Henri Colpi; francese che, dalla Svizzera dov'era nato con un nome italiano venutogli forse dall'altra parte del Sempione (Domodossola è da una parte del tunnel, Briga dall'altra), si era trasferito, nell'infanzia, a Sète, che ancora si chiamava “Cette”. La città del pronome dimostrativo, come cantava Georges Brassens in una sua canzone (Jeanne Martin). Già, Georges Brassens; il quale, manco a dirlo, da ragazzo era diventato amico del suo coetaneo venuto dalle montagne svizzere. Le amicizie di Brassens, come è noto, duravano per tutta la vita. Quando, anche per fare un omaggio al pays des vertes années con una storia di amicizia tra un uomo e un cavallo (ripresa dal romanzo del 1964 The Homecoming di Marlena Frick, una semisconosciuta scrittrice americana), e soprattutto una storia di libertà che va ben al di là della semplice trama del film, Henri Colpi decise di girare il film affidandolo ad un attore morente pure originario di quelle parti (Fernandel era marsigliese di nascita), per la colonna sonora scrisse il testo di una canzone, con lo stesso titolo del film. La “canzone portante” della colonna sonora, in breve, composta interamente da Georges Delerue, futuro premio Oscar nel 1980 per la musica originale del film Una piccola storia d'amore, diretto da George Roy Hill e interpretato da sir Laurence Olivier. Heureux qui comme Ulysse: testo di Henri Colpi, musica di Georges Delerue e cantata da Georges Brassens. Una delle rarissime volte in cui Brassens è stato semplice interprete di una canzone, riuscendo a farne -ovviamente- una canzone di Georges Brassens.

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Ci sarebbe ovviamente da dire che il titolo del film e della canzone hanno una ben precisa e antica origine letteraria. Heureux qui comme Ulysse è il più famoso sonetto del poeta Joachim du Bellay (1522-1560), fondatore della Pléiade e iniziatore della poesia rinascimentale francese assieme a Ronsard. Si tratta, per la precisione, del sonetto XXXI della raccolta Les Regrets, scritto nel 1558. La canzone ne riprende i due versi iniziali.

Fu così che quel trio di provenzali, languedociens, marsigliesi (con l'aiuto del nordiste Delerue) combinò quest'inno alla propria terra, all'amicizia e alla libertà. Georges Brassens e l'amico Henri Colpi si sarebbero rivisti a poca distanza: il primo, assieme alla sua Püppchen Jutta Heiman, sta al cimitero del Py, a Sète; il secondo, morto il 14 gennaio 2006 a Mentone (dalle montagne al mare), sta addirittura al Cimitero Marino di Sète assieme a Paul Valéry che lo aveva cantato (...”et, qu'au moins, si ses vers valent mieux que les siens, mon cimetière soit plus marin que le sien...”). Fernandel, invece, è lontano. Sta al cimitero di Passy. Quanto al sottoscritto, fin dal primo momento che ha ascoltato questa canzone (non ieri), ha pensato al proprio pays des vertes années, dove c'è il mare perché è un'isola. E dove ci sono montagne dalle quali si vede sempre il mare senza confini, coi suoi cavalli e la sua libertà.

E' questo il mio modo per fare gli auguri a tutte e tutti in questo mercoledì 25 dicembre, compleanno di Horus, del Piovano Arlotto, di Isaac Newton e di Carlos Castaneda, data della fucilazione di Ceauşescu. Li faccio anche al mio piccolo bisnipote, anche se è nato due giorni fa, il 23 dicembre. Lo hanno chiamato Orlando, e direi che “Orlando Venturi” suona bene anche se il suo destino di essere chiamato “Orlando Furioso” per tutta la vita è già bell'e che segnato. Che la vita gli sorrida, e che la libertà lo tocchi. [RV]

Heureux qui comme Ulysse
A fait un beau voyage,
Heureux qui comme Ulysse
A vu cent paysages
Et puis a retrouvé,
Après maintes traversées,
Le pays des vertes années.

Par un petit matin d'été,
Quand le soleil vous chante au cœur,
Qu'elle est belle la liberté, la liberté!
Quand on est mieux ici qu'ailleurs,
Quand un ami fait le bonheur,
Qu'elle est belle la liberté, la liberté!

Avec le soleil et le vent,
Avec la pluie et le beau temps,
On vivait bien contents
Mon cheval, ma Provence et moi,
Mon cheval, ma Provence et moi.

Heureux qui comme Ulysse
A fait un beau voyage,
Heureux qui comme Ulysse
A vu cent paysages,
Et puis a retrouvé,
Après maintes traversées,
Le pays des vertes années.

Par un joli matin d'été,
Quand le soleil vous chante au cœur
Qu'elle est belle la liberté, la liberté!
Quand c'en est fini des malheurs,
Quand un ami sèche vos pleurs,
Qu'elle est belle la liberté, la liberté!

Battus de soleil et de vent,
Perdus au milieu des étangs,
On vivra bien contents
Mon cheval, ma Camargue et moi,
Mon cheval, ma Camargue et moi.

inviata da Riccardo Venturi - 25/12/2019 - 07:56




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 25-12-2019 08:20

"....on vivra bien contents... (Galenzana, Isola d'Elba).
"....on vivra bien contents... (Galenzana, Isola d'Elba).
FELICE CHI COME ULISSE

Felice chi, come Ulisse,
Ha fatto un bel viaggio,
Felice chi, come Ulisse
Ha visto cento paesaggi
E poi ha ritrovato
Dopo tante traversate
Il paese dei suoi verdi anni.

In un'alba d'estate
Quando il sole vi canta nel cuore,
Quant'è bella la libertà, la libertà!
Quando si sta meglio qui che altrove,
Quando un amico dà gioia,
Quant'è bella la libertà, la libertà!

Con il sole e con il vento,
Con la pioggia e col bel tempo,
Si campava assai contenti
Il mio cavallo, la mia Provenza e me,
Il mio cavallo, la mia Provenza e me.

Felice chi, come Ulisse,
Ha fatto un bel viaggio,
Felice chi, come Ulisse
Ha visto cento paesaggi
E poi ha ritrovato
Dopo tante traversate
Il paese dei suoi verdi anni.

In una bella mattinata d'estate
Quando il sole vi canta nel cuore,
Quant'è bella la libertà, la libertà!
Quand'è finita con le sventure,
Quando un amico vi asciuga il pianto,
Quant'è bella la libertà, la libertà!

Battuti dal sole e dal vento,
Perduti in mezzo alle paludi,
Si camperà assai contenti
Il mio cavallo, la mia Camargue e me,
Il mio cavallo, la mia Camargue e me.

25/12/2019 - 08:20




Lingua: Inglese

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Gulalys (L. Trans.)

HAPPY HE, WHO LIKE ULYSSES

Happy he who like Ulysses
Journeyed far and wide
Happy he who like Ulysses
Has seen hundreds of lands
And has regained again, after
Many years of wandering
The country of his youthful years

On an early Summer morning
When the sun sings within your heart
Then how fine it is to be free
Fine to be free !

When you’re better here than elsewhere
When one friend can make you happy
Then how fine it is to be free
Fine to be free !

With the days of sun and of wind
With the weather rainy and fine
We lived very content
My horse my Provence and I
My horse my Provence and I

Happy he who like Ulysses
Jorneyed far and wide
Has seen hundreds of lands
And has regained again, after
Many years of wand’ring
The country of his youthful years

On an lovely Summer morning
When the sun sings within your heart
Then how fine it is to be free
Fine to be free !

When your woes are over and gone
When there’s a friend to dry your tears
Then how fine it is to be free
Fine to be free !

Beaten by hot sun and by wind
Lost in its complex of salt lakes
We will live quite content
My horse, my Camargue and I
My horse, my Camargue and I.

inviata da Riccardo Venturi - 25/12/2019 - 08:37




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