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Nel mio vecchio porcile

Carlo Valente
Lingua: Italiano


Carlo Valente

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2017
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Nel mio vecchio porcile
Non so ancora chi governa
Tu voti chi non vota
Se non voti vinci tu
Insomma... l'ordine di casa
Se qualcosa ti spaventa
Di sicuro non è niente
Un'impressione e nulla più

Nel mio vecchio porcile
Vergognarsi è disumano
Faresti specie se mostrassi
Una certa dignità
E i ribelli, gente seria
Che gareggia contromano
Pur mangiando stesse mele
Digerisce e non lo sa

E tu che credi alla vita
Nell'uomo e nell'intima bontà
Prova a capire se un porco ha più dignità
E poi confrontalo con l'alta società

Nel mio vecchio porcile
La memoria non ha senso
Qui si insegnano gli sbagli
E se li apprendi sei una star
E la macchina del fango la chiamiamo arredamento
È la pioggia che ci frega
Che non sai mai quando ti avrà

Nel mio vecchio porcile
Sei dei nostri e sei dei loro
L'incoerenza stabilisce
Il tuo grado di maturità
Qui si conserva l'essenziale:
Fedi storte e false glorie
Dolori lancinanti
E pregiudizi a volontà

E a lei che crede alla vita
Nell'uomo e nell'infima bontà
Falle capire che un porco ha più dignità
E poi confrontalo con l'alta società

Nel mio vecchio porcile
I tappeti sono d'oro
Gli infissi arrugginiti e di bassa qualità
Nel mio vecchio porcile
Chi muore si rivede
Che se poi non lo rivedi
Ci sei tu nell'aldilà

inviata da Alberto Scotti - 23/11/2019 - 14:46




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