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Compagno Laganà

Ottavo Padiglione
Lingua: Italiano


Ottavo Padiglione

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Il carabiniere "figlio del popolo" non fa una grande figura in questa vecchia canzone degli Ottavo Padiglione che in tempi non sospetti parlava di collusione tra Stato e Mafia e ritorna sulla annosa questione del "posto sicuro nelle forze dell'ordine" di cui aveva già detto tutto Gilles Servat in Les prolétaires
Compagno Laganà, mi ricordo di te
Abitavi nel quartiere di fronte a me
La tua casa è la più vecchia, è più marcia della mia
Ma stessa la miseria nella nostra via

Suonavi la chitarra e insegnasti pure a me
Nella stanza che ci dava il prete
Poi tuo padre ti convinse a indossare la divisa
Stipendio garantito e poca la fatica

E poi tornato a casa non salutavi più
Perché fumavo canne ma lo facevi anche tu
E una volta mi fermasti, mi chiedesti “scusi lei,
Favorisca documenti”. Io ti chiesi: “cazzo fai?”

Compagno carabiniere,
facevi il tuo dovere
Al servizio del potere
Che t’ha fatto ammazzare
La mafia colpisce ancora
E sei saltato in aria
Ma la mafia è quella cosa
Che difendevi tu!

Ed ora sulla tomba hanno messo le corone
“A Tonino Laganà, eroe carabiniere”
E il presidente insieme all’alta autorità
Si stringono commossi con mamma e papà

Poi tra la rabbia e schifo ho spento la tv
Poi dopo nella mente mi sei tornato tu

Compagno carabiniere,
facevi il tuo dovere
Al servizio del potere
Che t’ha fatto ammazzare
La mafia colpisce ancora
E sei saltato in aria
Ma la mafia è quella cosa
Che difendevi tu!

Io non piango per l’eroe
Piango per l’amico mio
Più povero di me
Tonino Laganà

Tonino Laganà
Tonino Laganà

inviata da Lorenzo - 21/11/2019 - 21:52




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