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Il bambino di Aleppo

Angelo Iannelli
Lingua: Italiano


Angelo Iannelli

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Musica di Angelo Iannelli
Testo di Angelo Iannelli, Annalisa Parente

Brano prodotto da Alessandro Canini
Video illustrato, animato e diretto da Michele Bernardi



“Il bambino di Aleppo” (2019, Paflaggero Dischi) è il nuovo singolo del cantautore romano Angelo Iannelli, una forte denuncia senza sconti verso tutto ciò che non vogliamo guardare e cerchiamo di evitare.
«In una mia vecchia canzone scrissi che siamo soltanto dei puntini in volo… – commenta Angelo Iannelli – Anche questo brano parla dell'eccessiva importanza che a volte ci diamo: immersi e persi nelle nostre piccole e insignificanti attività quotidiane, spesso preferiamo non guardare ciò che accade realmente attorno a noi, forse perché non guardare è anche non sapere. E crediamo che sia meglio così. Questa riflessione e il fatto di aver vissuto in Siria per diversi mesi tra il 2008 e il 2011, fino a qualche settimana prima dell'inizio della guerra, mi hanno spinto a dedicarmi al Bambino di Aleppo.»

Brano rock con chitarre distorte e il ritmo incalzante della batteria, “Il bambino di Aleppo” ha un testo caustico che non esita a mettere in luce i nostri volti che si girano davanti alle lacrime dei bambini che muoiono per le strade della Siria, tuttora sotto bombardamento. Il riff distorto della chitarra è un martello a tempo con la batteria che ricorda i tasti di una vecchia macchina da scrivere che narra senza pietà le contrapposizioni dei nostri tempi, in cui rifiutiamo di fermarci, di guardare, costretti in un limbo di nugae quotidiane, nel tepore lancinante del senso di colpa che diventa accusa generalista, rabbia repressa.

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Ora non posso guardarti
Vado a scrivere contro quei pazzi
Che ci strappano uno Stato più giusto
E cambiano idea, e ridon di gusto.
Ora non posso guardarti
Sto studiando la guerra degli altri.
Basta un voto, c’è un mondo sicuro per divertirmi lontano
E magari poi smetto, ci scommetto, anche di bere e fumare.

Ehi! Nai nai na na
Na na na na! Nai nai n na

Ora non posso guardarti
Neanche prende il WiFi, e poi è tardi.
Troppi amici hanno accettato l'invito
La birra è nel frigo, il vino è finito.
Ora non posso guardarti
Passa il tram tra mezz'ora, è già tardi.
E a lavoro (e lo chiami lavoro?) solo stress e follie
Ho bisogno di correre, confondermi di nuove energie.

Ehi! Nai nai na na
Na na na na! Nai nai na na

Ora io devo guardarti
Dovrei farlo, lo so, tu mi guardi.
Non ho tempo, o forse non posso
Non è colpa mia, ma è di quelli o di un mostro.
Ora io devo guardarti
Sei lontano, non posso aiutarti.
Basta pianti, lagne e lamenti, non è colpa mia
La tua gente ha peccato (peccato!), ora vattene via.

Il bambino di Aleppo non ha fame e non ha sonno
Sgrana gli occhi di sangue, piange sempre, piange senza ritorno.
Non ci chiede più niente, ci ha chiamati, ci ha chiamati abbastanza.
E poi noi chiusi a chiave nella stanza, nella nostra stanza.

Ehi! Nai nai na na
Na na na na! Nai nai na na

inviata da Angelo Iannelli - 11/11/2019 - 19:26




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