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Guillaume Tell. Ouverture

Gioachino Rossini
Lingua: Strumentale


Gioachino Rossini

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[1828]
Musica / Music / Musique / Sävel:
Gioachino Rossini
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Basler Festival Orchester, Conductor: Thomas Herzog [2011]
2.Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, Direttore: Riccardo Muti [1988]
3.World Orchestra for Peace, Conductor: Valery Gergiev [2011]
4.New York Philharmonic Orchestra, Conductor: Leonard Bernstein [1963]
5.Staatskapelle Dresden, Dirigent: Christian Thielemann [2016]
6.NBC Symphony Orchestra, Direttore: Arturo Toscanini [1952]



Introduzione
Il Guillaume Tell fu composto da Rossini nel 1828. Il suo libretto originale, in francese, fu tratto dal dramma di Schiller. L’opera consiste di 4 atti per una durata di 5 ore e mezza. La prima rappresentazione ebbe luogo all’Opéra di Parigi, mentre la prima italiana del Guglielmo Tell fu presentata nel Granducato di Toscana, a Lucca, nel 1831 con libretto in italiano. E’ ispirata alle vicende storiche della liberazione del popolo svizzero dal dominio degli Asburgo su cui sono innestate le gesta della figura di Guglielmo Tell, eroe leggendario più che storico.
Fu l’ultima composizione lirica di Rossini.

L’Ouverture è articolata in 4 movimenti: Partitura per violoncelli, Temporale, Andante pastorale, Allegro finale con fanfara.
Al finale dell’ Ouverture fanno riferimento Johann Strauss nel Wilhelm Tell-Galopp e Dmitri Shostakovich nel primo movimento della Sinfonia n.15.
Una traccia della colonna sonora di Arancia meccanica di Stanley Kubrik è mutuata dall’Ouverture, quella che descrive la scena di sesso di Alex con due ragazze. L’arrangiamento, a cura di Wendy Carlos al sintetizzatore, ha un ritmo accelerato in modo abnorme per sottolineare l’aspetto compulsivo ed incalzante del rapporto.

Guida all’ascolto di Barbara Polacchi
All'inizio troviamo un breve Andante in 3/4, in mi minore, dominato dalla melodia di grande lirismo dei violoncelli divisi in cinque solisti contrappuntati qua e là da contrabbassi e timpani: siamo subito immessi in un'atmosfera bucolica di grande purezza melodica, che può evocare l'inizio di una nuova giornata nella calma alpina delle montagne svizzere.

La seconda parte, Allegro in 4/4, a 03:06 sempre in mi minore, descrive il temporale che si avvicina per poi scoppiare fragorosamente: all'inizio una rapida figurazione di violini secondi e viole, in pianissimo è alternata ad una figurazione melodico-ritmica di tre note dei legni (le prime gocce di pioggia?) e ad un tremolo degli archi acuti (le prime folate di vento?).
Questo breve episodio si ripete tre volte in modo praticamente invariato a livello strutturale.
La quarta volta Rossini inserisce un crescendo, in cui interviene anche il rullo dei timpani, lasciando percepire tutta la minaccia che incombe su questo clima sereno e sfocia nel famoso temporale, a 03:57, suonato da tutta l'orchestra in fortissimo e che anticipa quanto succederà nel corso dell'opera.

A 04:42 comincia un lento decrescendo sia a livello di volume che strumentale e a 04:58 tornano le tre note dei legni sui tremoli degli archi, che ci riportano al pianissimo dell'inizio di questa seconda parte, finché, a 05:15, il flauto da solo introduce un frammento che si collega alla prossima melodia del corno inglese che, nella terza parte (un nuovo Andante in 3/8, a 05:33), canta con fervore il celebre tema del ranz des vaches, proprio dei pastori delle Alpi, che esprime la dolcezza di una serenità ritrovata dopo la tempesta.
Su un accompagnamento degli archi pizzicati e di accordi tenuti lunghi dai corni e dagli altri legni, il corno inglese, che rimane lo strumento pastorale per eccellenza, si alterna con il flauto nel proporre una melodia ricca di arabeschi, finché a 06:28 i due strumenti si sovrappongono fino alla fine di questa terza parte, e il flauto ora ha volatine veloci di note staccate (gli uccelli che tornano a cantare dopo la tempesta).
Vorrei farti notare anche, a questo punto, il triangolo che si sente piano, quasi a richiamare le campanelle che hanno i greggi che si trovano in montagna.

La tromba, a 07:55 , interrompe bruscamente questa atmosfera bucolica e annuncia l'arrivo degli svizzeri per la loro riscossa contro gli invasori austriaci: è l'Allegro vivace in 2/4, nella tonalità di mi maggiore e questa marcia brillante, seguita da una coda, chiude con foga una delle pagine più eseguite di Rossini.
All'improvviso un pianissimo alternato ad un fortissimo, a 08:09, che si ripete due volte con un crescendo tipico di Rossini, ci presenta la famosa cavalcata (o galop).
Un piano a 09:04 arriva inaspettatamente: tutto si calma anche se i violini, su un accompagnamento discreto dei fiati, continuano trepidanti e, portandosi dietro il resto dell'orchestra, ci portano a 09:37, dove viene riproposta la cavalcata.
Con uno Stringendo, a 10:09 il tempo accelera: gli svizzeri hanno vinto e l'orchestra esplode per la gioia.
brano strumentale

inviata da Riccardo Gullotta - 4/11/2019 - 21:59




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