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Manu Lann Huel: Femmes d'Ouessant

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Lingua: Francese


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Poesia di René Guy Cadou
Poème de René Guy Cadou
A poem by René Guy Cadou
René Guy Cadoun runo

Musica / Musique / Music / Sävel: Manu Lann Huel
Album / Albumi: Île-elle [1998]

Jacques Villon: Les femmes d'Ouessant, olio su tela, 1903
Jacques Villon: Les femmes d'Ouessant, olio su tela, 1903


Poiché ho traversato quel terribile braccio di mare, il Fromveur, che mena prima all'isola di Molène, Enez Molenez, e poi a quella di Ouessant, Enez Eussa; poiché al porto di partenza, Le Conquet, ho conosciuto una giovane poetessa con cui ho avuto un'amicizia; poiché, ancorché già quarantenne, l'isola di Ouessant me la sono fatta entrare dentro sudando su una bicicletta tra i suoi fari e i suoi infiniti; poiché, al ritorno, ho avuto la precisa sensazione di essere destinato a non ritornarci mai più; per queste cose e per altre, stasera ascolto la poesia di Cadou messa in musica e cantata da Manu Lann Huel. La ascolto e, sperando che non vi dispiaccia, ve la offro. Ouessant è detta “L'isola delle donne”: poiché gli uomini erano quasi tutti per mare, era popolata quasi esclusivamente da donne, ragazze e bambini. [RV]
Un soir de pauvreté comme il en est encore
Dans les rapports de mer et les hôtels meublés
Il arrive qu'on pense à des femmes capables
De vous grandir en un instant de vous lancer
Par-dessus le feston doré des balustrades
Vers un monde de rocs et de vaisseaux hantés
Les filles de la pluie sont douces si je hèle
A travers un brouillard infiniment glacé
Leur corps qui se refuse et la noire dentelle
Qui pend de leurs cheuveux comme un oiseau blessé
Nous ne dormirons pas dans des chambres offertes
A la complicité nocturne des amants
Nous avons en commun dans les cryptes d'eau verte
Le hamac déchiré du même bâtiment
Et nous veillons sur nous comme on voit les pleureuses
Dans le temps d'un amour vêtu de cécité
A genoux dans la gloire obscure des veilleuses
Réchauffé de leurs mains le front prédestiné.

inviata da Riccardo Venturi - 8/10/2019 - 21:46



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 08-10-2019 21:48
DONNE DI OUESSANT

Una sera di povertà come ce ne sono ancora
Nei rapporti di bordo e nelle camere ammobiliate
Accade che si pensi a donne capaci
Di farvi crescere in un attimo, di lanciarvi
Da sopra il festone dorato delle balaustre
Verso un mondo di scogliere e di vascelli stregati
Le figlie della pioggia son dolci se io chiamo
Attraverso una nebbia ghiacciata all'infinito
Il loro corpo che si rifiuta e la nera trina
Che pende dai loro capelli come un uccello ferito
Noi non dormiremo in delle camere offerte
Alla complicità notturna degli amanti
Noi abbiamo in comune, nelle cripte d'acqua verde
L'amaca mezza rotta dello stesso bastimento
E ci vegliamo a vicenda come si vedon le prefiche
Al tempo di un amore di cecità vestito
In ginocchio nella gloria oscura dei paralumi
Scaldan le loro mani la fronte predestinata.

8/10/2019 - 21:52


Peccato Richard Gwenndour se il tuo destino ti ha riservato di non attraversare mai più "quel terribile braccio di mare, il Fromveur, che mena prima a Enez Molenez e poi a Enez Eussa". Probabilmente mi avresti trovato là, a Ouessant, un'isola in cui tutti gli uomini sono dei marinai e dove il mare molti di loro non li restituisce più. Per costoro c'è un'antichissima usanza da quelle parti: quella di mettere in atto un finto funerale al quale la gente arriva sempre numerosa da ogni angolo dell'isola per partecipare alla funzione. Il rito si chiama “proella” in bretone, che probabilmente deriva dal latino “pro illa anima”. E indovina un po' come si intitola un'altra composizione di Manu presente nello stesso cd da cui hai estratto "Femmes d'Ouessant": "Proella" (...le ragazze della pioggia si vestono tutte nude di abiti di marea quando i loro amanti vestiti di cuoio di schiuma di alba domani si sono perduti a portata d'orizzonte dove la brughiera è nebbiosa nella luce dell'acqua quando le anime appese ai galleggianti del molo hanno i corpi in ritardo...)

La poesia di René Guy Cadou messa in musica e cantata dalla ultraterrena voce di Manu Lann Huel che qui si ascolta, venne registrata au Run ar Puns, à Chateaulin nel gennaio del 1998 con l'accompagnamento del più celebrato pianista bretone: Didier Squiban. I due dovevano amare veramente questa canzone perchè l'avevano già registrata per la prima volta cinque anni prima in un cd interamente dedicato ai poemi di Cadou. E non era nemmeno la prima volta che Manu lo musicava: un Lp lo aveva preceduto nel 1986 recante addirittura la scritta in copertina "vol. 1", come se dovesse almeno seguirne un altro....ma lo posso ben capire, alla poesia di René Guy Cadou anch'io e Bernart Bartleby non sappiamo resistere...

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 9/10/2019 - 18:32




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