Lingua   

Satirico

Francesco Dani
Lingua: Italiano


Francesco Dani


La canzone non è propriamente contro la guerra, ma a che fare con la battaglia contro la degenerazione dei costumi e degli ideali. Il paragone cade così sulla Roma di Petronio e Tacito, dove non c'è più ritegno e dove soprattutto non c'è più sentimento di nazione. Tacito invidia i Germani in questo pur ritenendo che i Romani siano nettamente superiori, temendo che i Germani stessi siano gli unici a poter distruggere Roma, proprio perché seppur retrogradi conservano uno spirito ed una dedizione per lo Stato che Roma si sogna.
Le follie e le avventure del Satyricon di Petronio si fanno così satira e lasciano intuire chi sia il degno erede di questa "cultura": da Trimalcione a Berlusconi il passo è breve.
Si tramanda una strana storia
non ancora del tutto chiarita
che conserva l'antica memoria
di una cena un poco inaudita

Ne fu vittima il povero Encolpio
che al giorno d'oggi sarebbe già morto
oltre ad amare un altro uomo
era pure un poeta colto

Si ritrovò per caso a cena
invitato da un ricco liberto
che Trimalcione di nome faceva
e aveva la moglie col seno scoperto

Però Encolpio non sapeva
che sarebbe rimasto digiuno
A Trimalcione la cena serviva
per ostentare il suo patrimonio

Le portate avevano tutte
una grande scenografia
e anche se non erano brutte
erano tutte da buttar via

infatti in tutti quei piatti
di commestibile non c'era niente
e Encolpio digiuno vedeva gli altri
che mangiavano pure un serpente

Per distrarsi fece amicizia
col commensale che aveva a fianco
a cui quello schifo sembrava delizia
e gliene fece mangiare un poco

Dopo tutte quelle porcate
Encolpio pensava di vomitare
visto che vide altre portate
e tutti intenti a mangiare

ma quando il grande piatto
fu visibile a tutti i presenti
si capì che non era un cerbiatto
ma una donna con veri denti

ma sembrò che a Trimalcione
non interessasse quel dettaglio
lui la guardava da gran pappone
mirava dritto al bersaglio

Encolpio pensò di esser matto
e chiese al nuovo conoscente
se fosse cannibale o fosse fatto
per mangiare donne concrete

Rispose che quella mangiata
era ormai giunta a conclusione
la donna non era cucinata
in realtà era un troione.

Però non bastava quel vassoio
per contenere una donna intera
e ad esser lubrificata con l'olio
fu una minorenne dell'Africa nera

sentendo tutto quel baccano
due guardie andarono a controllare
e mentre qualcuno puntava l'ano
le guardie ordinarono di non stuprare

E anche se Trimalcione pagò
per leggi ad personam
una guardia gli spiegò
che la ragazza non era di Roma

Così Trimalcione suggerì
per eluder le leggi del suo paese
che quella ragazza lì
fosse figlia del console cartaginese

Le guardie non contente
cercavano i testimoni
così i commensali spontaneamente
confermarono alzando le mani

Approfittando di quel teatrino
il povero Encolpio scappò disgustato
gli avevan detto fin da bambino
che il mondo sarebbe migliorato

Intanto con questo e altri banchetti
organizzati da Trimalcione
quelle burle così eclatanti
gli valsero un soprannome

Nessuno sa che fine abbia fatto
la famiglia di Burlescone,
si dice che col passare del tempo
sia un po' cambiato il nome

Ad oggi comunque non capiamo,
perché suscitasse un tale stupore:
oramai tutti sappiamo
che quelle burle sono ordinarie.

La storia ormai è finita
e, se cercate una morale,
non sono sicuro che esista,
vi conviene lasciarvi andare.

22/5/2019 - 19:15




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