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Dalla pace del mare lontano

Sergio Cammariere
Lingua: Italiano


Sergio Cammariere

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[2003]

Album : Dalla pace del mare lontano
Parole di R.Kunstler
Musica di R.Kunstler e S.Cammariere




Video del 2017
Regia di Cosimo Damiano Damato



Cammariere issa un pianoforte nel mare, le prime note scatenano una tempesta la cui marea inghiotte il pianoforte che si trasforma in una grande arca musicale e Cammariere assume le sembianze di Noè. “La musica ci salverà” è la metafora del cartoon: il diluvio è nel pieno della sua potenza, Cammariere-Noè continua a suonare e a traghettare la sua arca in mezzo al mare. Dalla terra ferma gli animali cercano di raggiungere l’arca.

Ogni animale ricorda nella fisicità disegnata un cantautore italiano, un vero omaggio alla musica di ieri e di oggi: dal gatto Gino Paoli al cavallo Fabrizio De Andrè, dal ragno Lucio Dalla al principe rospo Francesco De Gregori. Le scene apocalittiche si susseguono mentre Cammariere-Noè, “ripreso” con una superotto dallo stesso Damato nei panni di un uccello tropicale, continua a suonare salvando altri animali-cantanti.

L’arca attraversa mari e coste, tra cui alcune coste pugliesi come San Domino delle Tremiti, il faro di Otranto, le Saline di Margherita di Savoia con i suoi fenicotteri e la poetica Polignano dove il delfino Domenico Modugno traghetta e porta in salvo l’orso Francesco Guccini in balia delle onde su una zattera dalla bandiera rossa. L’arca attraversa altri mari, l’Italia è sommersa dalla tempesta, il panda Pino Daniele sul Vesuvio viene salvato dal volo dell’aquila Franco Battiato.

Ci sono anche Luigi Tenco e Dalidà, due passeri in amore portati in salvo dall’ulivo Erri De Luca. Sergio continua a cantare mentre un primate Piero Pelù abbandonato su un isolotto con un grande balzo raggiunge l’arca sempre alla deriva nell’alluvione.

Le città crollano, il duomo di Milano cade a pezzi con il cane Roberto Vecchioni che con il suo immancabile sigaro annebbia la madonnina. Gli va in aiuto un altro cane, il cane GianMaria Testa a bordo del suo trenino migrante che segue la rotta della salvezza verso l’indicazione del “Roxy Bar” lasciando salire a bordo anche il lupo Vasco Rossi.

Il cielo finalmente si apre, l’approdo è vicino, gli animali dalla stiva escono a prua traghettati dalla scimmia Miles Davis a poppa perduto in un divino assolo con la sua tromba (suonata da Fabrizio Bosso). Nella gioia festosa che si respira sull’arca sfilano altri animali salvi fra cui il leone Lucio Battisti, la leonessa Fiorella Mannoia, l’unicorno divino Patty Pravo, il dromedario Renzo Arbore, la giraffa Umberto Bindi, il pellicano Giorgio Gaber, la civetta Enzo Jannacci, il corvo Vinicio Capossela, ad aspettarli dall’altra sponda c’è la lenta e saggia tartaruga Bruno Lauzi.

Appare all’orizzonte una piccola barca in mezzo al mare, Cammariere si accorge di aver sognato tutto, nella barchetta c’è una bambina che gli sorride e gioca con degli animali di peluche. La pace del mare lontano è qui! Un carrello veloce mette in campo il cilindro magico di Rino Gaetano. Il video-clip musicale vede una squadra di animatori e disegnatori rigorosamente pugliesi, Giancarlo D’incognito, Gianfranco Bonadies e Christian Nirvana Damato guidati da Cosimo Damiano Damato che torna
Da:
cinemaitaliano.info


Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più un richiamo
E tutto si confonde

Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento

Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti

E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si è scoperto amaro

Ma è solo un'eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde

E in mezzo al mare c'è un punto lontano
Molto lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E' soltanto un ricordo

Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d'ombra confonde
Ricordi e persone nel vento

Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti

E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si è scoperto amaro

Ma è solo un'eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde.

inviata da adriana - 11/5/2019 - 07:59




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