Un altro canto che fa parte storicamente del repertorio di Gualtiero Bertelli.
L’altro giorno andando in Francia
In po’r’abiti borghesi
Pochi soldi e tante spese
Per cercare di campà.
Ringraziamo ‘sta nazione
Che ci caccia tutti quanti
Siamo poveri emigranti
Che andiamo a lavorà.
Maledetto ‘sto governo
Maledetti sti signori
Che non pensano ai dolori
Di chi campa di lavor.
O compagni che restate
Combattete anche per noi
Anche lontani siamo con voi
Pronti a batterci e a lottar.
O compagni che restate
Combattete anche per noi
Ma la casa che ci aspetta
Un bel dì ci rivedrà.
In po’r’abiti borghesi
Pochi soldi e tante spese
Per cercare di campà.
Ringraziamo ‘sta nazione
Che ci caccia tutti quanti
Siamo poveri emigranti
Che andiamo a lavorà.
Maledetto ‘sto governo
Maledetti sti signori
Che non pensano ai dolori
Di chi campa di lavor.
O compagni che restate
Combattete anche per noi
Anche lontani siamo con voi
Pronti a batterci e a lottar.
O compagni che restate
Combattete anche per noi
Ma la casa che ci aspetta
Un bel dì ci rivedrà.
inviata da Renato Stecca - 6/5/2007 - 22:52
Mi attacco in calce a questa canzone per un'altra comunicazione all'amico Renato Stecca.
Per il nuovo percorso sull'emigrazione è stato adottato un particolare criterio di inserimento. In pratica, verranno accolte soltanto quelle canzoni che, oltre all'emigrazione in sé mettano l'accento sulla condizione dell'emigrante in quanto vittima degli stessi meccanismi del potere che generano la guerra, e soprattutto (specie per le canzoni più antiche) che possano stabilire un parallelo con gli episodi attuali (Sirio/carrette del mare, Italia bella mostrati gentile/Katër i Radës ecc.). Questo criterio è assolutamente fondamentale per questo percorso. Per essere ulteriormente chiaro: NON verranno accolte canzoni tipo quelle che parlano della nostalgia dell'emigrante (altrimenti bisognerebbe mettere, che so io, anche "Partono i bastimenti", "Ma se ghe pensu", e per questo motivo, Renato, ho già cancellato "Mamma mia dammi cento lire" e il "Chiantu di l'emigranti"), né quelle che raccontano storie di singoli emigranti (tipo, ad esempio, "Amerigo" di Guccini) -a meno che non rientrino specificamente nel criterio di cui sopra. So bene che è una cosa un po' ardua, per questo ti chiedo di valutare bene ogni tuo prossimo contributo alla luce di quanto sopra. Grazie ancora! [RV]
Per il nuovo percorso sull'emigrazione è stato adottato un particolare criterio di inserimento. In pratica, verranno accolte soltanto quelle canzoni che, oltre all'emigrazione in sé mettano l'accento sulla condizione dell'emigrante in quanto vittima degli stessi meccanismi del potere che generano la guerra, e soprattutto (specie per le canzoni più antiche) che possano stabilire un parallelo con gli episodi attuali (Sirio/carrette del mare, Italia bella mostrati gentile/Katër i Radës ecc.). Questo criterio è assolutamente fondamentale per questo percorso. Per essere ulteriormente chiaro: NON verranno accolte canzoni tipo quelle che parlano della nostalgia dell'emigrante (altrimenti bisognerebbe mettere, che so io, anche "Partono i bastimenti", "Ma se ghe pensu", e per questo motivo, Renato, ho già cancellato "Mamma mia dammi cento lire" e il "Chiantu di l'emigranti"), né quelle che raccontano storie di singoli emigranti (tipo, ad esempio, "Amerigo" di Guccini) -a meno che non rientrino specificamente nel criterio di cui sopra. So bene che è una cosa un po' ardua, per questo ti chiedo di valutare bene ogni tuo prossimo contributo alla luce di quanto sopra. Grazie ancora! [RV]
Caro Riccardo, leggo solo adesso questo tuo chiarimento; perdonami, ti avevo nel frattempo già inviato cose che non c'entrano niente, ma mi ero fatto prendere dall'entusiasmo! Ciao Renato
(Renato Stecca)
(Renato Stecca)
Nessun problema, Renato; tra l'altro, alcune delle cose che hai proposto le ho approvate (a "Titanic" e a "I Pity The Poor Immigrant" stavo tra l'altro pensando io stesso, e a "L'abbigliamento di un fuochista" aveva pensato Lorenzo Masetti. Spero che con l'enunciazione del criterio di base, ora tutto ti sia più chiaro! Colgo l'occasione, oltre che per ringraziarti, anche per chiederti un favore: scrivimi in privato a venturik(at)katamail.com in modo che possa avere il tuo indirizzo mail per le eventuali comunicazioni, evitando così di dover ricorrere ai commenti pubblici. Grazie! [RV]
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