Notte chiara sopra i fiumi grandi fiumi sembra che riposino
tante stelle sembrano milioni stelle, sembra che sorridano
e alcuni sopra i ponti gente che ride che sembra soltanto volere ballare
dimmelo che sapore avrà il gusto inimmaginabile della libertà
E i tuoi occhi sotto questa luna strana sono come sole che
forse ancora lì dalla pianura immensa ci riscalderà di più
ma guarda che strani i colori lontani sono nuvole o soltanto aeroplani
e dimmelo che sapore avrà il gusto della paura nella nostra città
Cadono piano che sembra Natale, regali di notte non fateci male
ti tengo per mano ti sento vicina vorrei solamente gridare più piano
ti amo anche in questa miseria infinita che brutto che schifo odiare la vita
teniamoci stretti guardiamo lontano che Radio Belgrado ci prenda la mano
E sempre nel cielo quei colori lontani vedrai che magari è passata domani
e dimmelo ma che senso avrà vederci morire su un fiume o nella nostra città
Nella notte buia e tenebrosa notte, fuochi come lucciole
grazie amore le tue mani fredde amore sembra mi accarezzino
ma Radio Belgrado ci prende per mano e di notte trasmette ci porta lontano
è musica che non finirà, perché forse ha il gusto che non muore mai della felicità
tante stelle sembrano milioni stelle, sembra che sorridano
e alcuni sopra i ponti gente che ride che sembra soltanto volere ballare
dimmelo che sapore avrà il gusto inimmaginabile della libertà
E i tuoi occhi sotto questa luna strana sono come sole che
forse ancora lì dalla pianura immensa ci riscalderà di più
ma guarda che strani i colori lontani sono nuvole o soltanto aeroplani
e dimmelo che sapore avrà il gusto della paura nella nostra città
Cadono piano che sembra Natale, regali di notte non fateci male
ti tengo per mano ti sento vicina vorrei solamente gridare più piano
ti amo anche in questa miseria infinita che brutto che schifo odiare la vita
teniamoci stretti guardiamo lontano che Radio Belgrado ci prenda la mano
E sempre nel cielo quei colori lontani vedrai che magari è passata domani
e dimmelo ma che senso avrà vederci morire su un fiume o nella nostra città
Nella notte buia e tenebrosa notte, fuochi come lucciole
grazie amore le tue mani fredde amore sembra mi accarezzino
ma Radio Belgrado ci prende per mano e di notte trasmette ci porta lontano
è musica che non finirà, perché forse ha il gusto che non muore mai della felicità
inviata da Dq82 - 27/2/2019 - 13:23
×
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia e in Bosnia con l’allora collega della Rai Piero Panizon e le nostre relative consorti per un film che dovevamo fare. Poi il film, come molte cose della Rai ,non venne fatto, però ci è rimasto il contatto con questa città incredibile, giovane, internazionale, sovranazionale, dove tutte le etnie dell’ex Jugoslavia convivevano così come convivevano tutte le religioni, dai cattolici ai cristiani ortodossi, dagli ebrei ai musulmani. Poi ho avuto il privilegio di lavorarci l’anno dopo producendo un disco in vinile di un cantautore croato, Mario Mhailevic che aveva fatto una compilation delle più belle canzoni dell’ex Jugoslavia dal dopoguerra a quella data. C’ero stato lì circa sei mesi e quindi avevo avuto modo di apprezzare questa meravigliosa città universitaria, giovane, fresca e divertente.
Poi a un certo punto me la son vista ammazzata dall'idiozia della guerra, ma anche dalla supponenza, dall'arroganza, dall'ignoranza di noi — devo dirlo — cugini vicini di casa che non ci eravamo accorti di quello che stava succedendo".
I Balcani sono un tema molto presente in “Europa Hotel” ma a dire il vero sono sempre stati presenti nei lavori di Gino D'Eliso. Non a caso coniò il termine, Mitteleurock, che stava a indicare la contaminazione di stili, musiche e razze presente nella città di Trieste.
"L’esser nato a Trieste, sul confine, a cavallo di culture talmente diverse quali possono essere quelle slave, quelle italiane e quelle storiche asburgiche, secondo me è un grandissimo privilegio. Si tratta di poter spaziare in maniera trasversale, sovranazionale, internazionale, proprio come un messaggio di pace. Dentro la mia musica credo di poterci mettere tanto Mediterraneo e anche tanti Balcani, tanto confine e anche tanta cultura dedotta dal periodo asburgico di cui Trieste è ancora bene o male suddita".
rockol.it
verso-la-stratosfera.blogspot.com