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Inutile emigrare

Igor Lampis
Lingua: Italiano


Igor Lampis

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2018
Nuovo Cantacronache 4
cantacronache

L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.

Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.

Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione, di chi sceglie traiettorie sghembe, di chi conosce la dolente bellezza dei margini, ben sapendo che “dai diamanti non nasce niente”.
Il cenacolo di Ares
Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Deve pur finire questo andirivieni
qui ormai siam pieni di tutti i colori
è con gran dolori che vi diciamo no
e che insomma però sia l’ultima volta!

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Per l’ultima volta stavan tutti bene
ma da casa nostra ci siamo spostati
le navi europee ritornavan piene
nelle vostre coste quando siam sbarcati

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

e se siamo andati anche lì da voi
sono degli eroi i conquistatori
dei benefattori portano cultura
di grande statura alla gente incolta.

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Questa gente incolta non ha ben compreso
che noi siamo noi, loro sono loro
non posson riavere quanto abbiamo preso
fin dai vecchi tempi della caccia al moro

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

È finito l’oro e pure gli argenti
o povere genti non serve viaggiare
inutile emigrare il soldo è finito
chi si è arricchito maschera s’è tolta!

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Se dalla finestra qui da casa mia
l’Africa io vedo anche un po’ d’Europa
nel Mediterraneo fronte Tunisia
sì a un po’ di gente ma che non sia troppa!

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Resta sulla groppa il nuovo emigrato
anche il Sardo è andato in altra nazione
son più d’un milione erano dei nostri
mo’ son fatti vostri occhio alla rivolta!

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

Statevene a casa noi non vi vogliamo
non c’è più lavoro e niente da offrire
soldi son finiti posto non abbiamo
meglio non venire tocca ripartire!

inviata da Dq82 - 4/2/2019 - 13:18




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