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Chiedilo alla Libertà

Signor K.
Lingua: Italiano


Signor K.

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Chiedilo alla Libertà


Nel 70° della Liberazione il Signor K ha pubblicato su youtube un video del brano “Chiedilo alla libertà”, che anticipava l’uscita dell’album: ad accompagnare la canzone c’era una successione di foto riguardanti la Resistenza nel bergamasco.

Con Bonnot alla console il Signor K racconta, su una semplice base di pianoforte, l’esperienza di un partigiano che dapprima ha subìto i soprusi del regime e le privazioni della guerra e poi ha scelto di andare a combattere in montagna. Il suo racconto in prima persona ci colpisce con un flusso di parole ininterrotto e rapidissimo. Il rapper sa rendere con poche strofe, anche in modo poetico e non scontato, l’esperienza partigiana.

Il ritornello propone alcune domande che forse sarebbe opportuno farsi quotidianamente per non far sfociare la memoria in retorica e mitizzazione.

da Umanità Nuova
Eravamo solo orme nella neve
di un passo lieve
il passo risoluto di chi sa che deve
passo breve
tra vivere e morire
la condizione greve
per farlo col fucile
sottile il filo della storia
rosso come il sangue
appeso a monito e memoria
sangue di riscatto
un patto, un ideale intatto
per venti lunghi anni che ci avevano sottratto

Carcere e catene,
confino a Ventotene
Manganelli, ricino, camicie nere
Poi la guerra fratricida
per i sogni di conquista
di un popolo sopito
sotto l’ ordine fascista
poi la fame
l'occupazione infame
dopo l'armistizio l'inizio delle trame
la pietà era morta
l'unica compagna
una miccia corta sulla via per la montagna

Chiedilo alla libertà
Chiedi la cordite quale odore aveva
Chiedilo alla libertà
Chiedi il sangue vivo che colore aveva
Chiedi quanto tempo che per lei si muore
Chiedi se il coraggio è senso dell’orrore
Chiedilo alla libertà
Chiedi come fa un fucile a farsi fiore

Eravamo solo ombre sui sentieri
quei giorni fieri
nei boschi in cima al mondo tra sparvieri
giorni interi
impressi nei pensieri
eco coraggioso di un lontano ieri
sui quei sentieri
l'animo pesante
adelante!
una banda di ribelli con un comandante
per scaldarci sognavamo il cambiamento
le notti di bufera che fischiava forte il vento
sul campo di battaglia sfidammo l’ invasore,
la repubblica canaglia, l’odiato dittatore
la legge del terrore sotto rappresaglia
cacciabombardieri sopra la boscaglia

Sotto taglia sfidammo l'obbedienza
per impazienza
dei giorni in cui perdemmo l'innocenza
resistenza
un'eredità ancestrale
la fede nel futuro
la coscienza per cambiare

Chiedilo alla libertà
Chiedi la cordite quale odore aveva
Chiedilo alla libertà
Chiedi il sangue vivo che colore aveva
Chiedi quanto tempo che per lei si muore
Chiedi se il coraggio è senso dell’orrore
Chiedilo alla libertà
Chiedi come fa un fucile a farsi fiore

E poi quel 25 aprile
per l'Italia intera
eco di cortile
voci di ringhiera
Rossa Primavera
gridata nelle strade
gridata nei quartieri nei palazzi e nelle case
Libertà contesa
nel tempo dell'attesa
pretesa
il giorno vittorioso della resa
Libertà strappata con le unghie all'abominio,
per chi lassù in Germania vide in faccia lo sterminio
Libertà cocciuta
opera incompiuta
il solco che tracciammo in quella terra sconosciuta
il lascito ideale
generazionale
lo sguardo all'infinito
l'invito a continuare

Chiedilo alla libertà
Chiedi la cordite quale odore aveva
Chiedilo alla libertà
Chiedi il sangue vivo che colore aveva
Chiedi quanto tempo che per lei si muore
Chiedi se il coraggio è senso dell’orrore
Chiedilo alla libertà
Chiedi come fa un fucile a farsi fiore

inviata da Lorenzo e adriana - 28/1/2019 - 21:58




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