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Il governo italiano prepotente come un cane

anonimo
Lingua: Italiano




[1914-18]
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.



"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."

Il governo italiano
prepotente come un cane
nelle altre terre lui vuole andare
ma i tedeschi sono i padron.

E laggiù in quelle case
c'è il chiaro tutta la notte
da per tutti ci son dei morti
poveretti fanno pietà.

Loro sí sono imboscati
tutti i preti negli ospedaletti
e noi altri poveretti
in trincea ci tocca morir.

I vigliacchi di quei signori
che han voluto questa guerra
noi poveretti tutti a terra
loro a spasso per le città.

[...]

Se vedessi che disastri
tutti i soldati insanguinati
tutte case rovinate
poveretti fanno pietà.

[...] Cari fratelli tutti quanti
e noialtri andiamo avanti
ed i tedeschi ce ne son tanti
ai suoi monti non si può andar.

Or tralascio di cantare
per vedere gl'Italiani
in mezzo a quei reticolati
poveretti fanno pietà.

inviata da Bernart Bartleby - 13/11/2018 - 21:59




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