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8-ий cтрунный квартет [Ottavo quartetto d'archi]

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič / Дмитрий Дмитриевич Шостакович
Lingua: Strumentale


Dmitrij Dmitrievič Šostakovič / Дмитрий Дмитриевич Шостакович

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[1960]

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič. Дмитрий Дмитриевич Шостакович.
Dmitrij Dmitrievič Šostakovič. Дмитрий Дмитриевич Шостакович.


Dmitri Schostakovich (1906-1975), dedicò alle ”vittime del fascismo e della guerra” il suo ottavo quartetto d’archi (1960) nei movimenti: largo, allegro molto, allegretto, largo e, se con il titolo programmatico si espone, criticando ogni forma di totalitarismo sociale, nella musica la critica diviene più sferzante e la si ascolta negli ossessivi ostinati, che rimandano alla stessa angoscia provata dall’artista quando, seduto di fianco alla porta di casa, aspettava inerme, i militari che lo avrebbero prelevato poiché tacciato dal regime di clandestinità artistica. Il suo pensiero puó essere espresso da queste parole:

Ero dovunque uno straniero - mi lanciavano lunghe occhiate.
Senza tregua fuggivo da dov’ero, - ma lá dov’ero fuggito
diventavo nuovamente straniero.
In nessun luogo del mondo - vi era requie per me.
E mi trascinava, dentro, - uno che m’era straniero.

(commento di Paolo Mecucci, da questa presentazione di un concerto dell'Harmos Quartet)


Trattandosi ovviamente di un brano strumentale, non è possibile inserire alcun testo.

inviata da CCG Staff - 24/4/2007 - 18:21




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