Oltre un sogno rubato e pagato col sangue
Che ti riga le guance
Ci sta un mare che inghiotte la vita di notte
C’è una bocca che piange
Oltre un filo di spine che segna il confine
Oltre un sole di ghiaccio che uccide
C’è la fine del viaggio e c’è
Una bocca che ride
Nascosto nell’acqua, un mostro chiama il tuo nome
Non prestargli attenzione
È un vento che soffia sul fondo del cuore e fa sempre rumore
È una disperazione che viene per mordere e pietrificare
Ma lontano c’è un posto che non conosco e io ci voglio arrivare
So che avere paura è normale
Serve per farti trovare il coraggio
E a volte un assaggio di morte fa bene
Ti prepara al naufragio
È un miraggio
La corrente
Arriva
Non remare
Fino a quando
Non saremo
A riva
Oltremare
Oltre il tempo passato da solo a parlare
Col cielo e le stelle
Oltre i segni che non potrai più cancellare
Sopra e sotto la pelle
Oltre un mondo feroce lasciato alle spalle
Da dimenticare
C’è una terra lontana, una lingua straniera
C’è la fine del mare
Oltre un sogno rubato e pagato col sangue
Che ti riga le guance
Ci sta un mare che inghiotte la vita di notte
C’è una bocca che piange
Oltre il filo di spine che segna il confine
Oltre un sole di ghiaccio che uccide
C’è la fine del viaggio e c’è
Una bocca che ride
Oltremare
Reggiti forte e in faccia alla morte tu
Non tremare
Nella tempesta a volte basta solo
Non pensare
Poi sarà dolce anche il ricordo di questo
Ondeggiare
Oltremare
Reggiti forte e in faccia alla morte tu
Non tremare
Nella tempesta a volte basta solo
Non pensare
E sarà dolce anche il ricordo di questo
Ondeggiare
Che ti riga le guance
Ci sta un mare che inghiotte la vita di notte
C’è una bocca che piange
Oltre un filo di spine che segna il confine
Oltre un sole di ghiaccio che uccide
C’è la fine del viaggio e c’è
Una bocca che ride
Nascosto nell’acqua, un mostro chiama il tuo nome
Non prestargli attenzione
È un vento che soffia sul fondo del cuore e fa sempre rumore
È una disperazione che viene per mordere e pietrificare
Ma lontano c’è un posto che non conosco e io ci voglio arrivare
So che avere paura è normale
Serve per farti trovare il coraggio
E a volte un assaggio di morte fa bene
Ti prepara al naufragio
È un miraggio
La corrente
Arriva
Non remare
Fino a quando
Non saremo
A riva
Oltremare
Oltre il tempo passato da solo a parlare
Col cielo e le stelle
Oltre i segni che non potrai più cancellare
Sopra e sotto la pelle
Oltre un mondo feroce lasciato alle spalle
Da dimenticare
C’è una terra lontana, una lingua straniera
C’è la fine del mare
Oltre un sogno rubato e pagato col sangue
Che ti riga le guance
Ci sta un mare che inghiotte la vita di notte
C’è una bocca che piange
Oltre il filo di spine che segna il confine
Oltre un sole di ghiaccio che uccide
C’è la fine del viaggio e c’è
Una bocca che ride
Oltremare
Reggiti forte e in faccia alla morte tu
Non tremare
Nella tempesta a volte basta solo
Non pensare
Poi sarà dolce anche il ricordo di questo
Ondeggiare
Oltremare
Reggiti forte e in faccia alla morte tu
Non tremare
Nella tempesta a volte basta solo
Non pensare
E sarà dolce anche il ricordo di questo
Ondeggiare
inviata da Dq82 - 26/6/2018 - 18:37
×
Oltremare
feat. Danno, al secolo Simone Eleuteri, voce storica di Colle der fomento
La musica di Raffaele Casarano, fiore all’occhiello della Tuk Music diretta da Paolo Fresu, si fonde con le parole di Simone "Danno" Eleutheri dei Colle Der Fomento per Oltremare, il racconto del viaggio dei migranti alla ricerca della salvezza, "oltre un mondo feroce lasciato alle spalle da dimenticare", "oltre un sogno rubato e pagato col sangue che ti riga le guance, ci sta un mare che inghiotte la vita di notte, c’è una bocca che piange". Una collaborazione inedita per il rapper, considerato una vera e propria leggenda per la scena hip hop italiana di cui fa parte dagli anni Novanta. E che non è nuovo a sperimentazioni simili, da poco salito sul palco accompagnato dalla Piccola Orchestra di Torpignattara, un inno alla multiculturalità. Oltremare racconta il viaggio dei migranti e si fa metafora del viaggio che ognuno di noi è chiamato a compiere nella propria vita, simbolica "risposta al divieto di attracco nei porti del Mediterraneo della nave Aquarius". Ad accompagnare il brano, che dà al titolo anche al nuovo album di Raffaele Casarano, un delicatissimo videoclip realizzato con le illustrazioni di Augusto Murgia, con il patrocinio del Comune di Lampedusa e della campagna #umani di Medici Senza Frontiere