Lingua   

Ritmica anarchica

Stefano Frison
Lingua: Italiano


Stefano Frison

Ti può interessare anche...

La terra di nessuno
(Stefano Frison)


Album: Bacchus

0aa33cdfb71e1047f75a70c30f16cbd9
Sono quel tale senza cervello
e con il cuore che batte depresso
sono quel tale dal cervello malato
con il cuore che lo segue appresso
Mi reggo in piedi su due gambe sottili
che dentro hanno ossa già troppo stanche
ad ogni modo conosco modi gentili
ma a volte è meglio restarmi distante
Ho certamente un talento nascosto
sicuramente nascosto bene
ad ogni modo mi prendo tutto
anche se nulla mi appartiene
Perchè è di sera che pesco gli accordi
lungo gli anfratti del mio vino
rigurgito i versi lungo la foce
del grigio pallido primo mattino

Ditemi voi che avete esperienza
se questa è soltanto illusione simmetrica
Ditemi voi se c'è differenza
tra la cirrosi epatica e quella poetica
Io qua sopra canto da solo
e me ne vanto se sbaglio e se stono
Io qua sopra godo me stesso
davanti agli occhi del mio riflesso
Intorno a me nè trucchi nè inganni
dietro di me nessuno copre le spalle
non ci son musici nè suonatori
guardie del corpo dei miei miseri errori
Non c'è l'elettrica nè la tastiera
neppure il basso o la batteria
Ritmica anarchica questa sera
miscela di vino e di nostalgia

Sono quel tale fermo per strada
che aspetta l'autobus per lavorare
sono quel tale che qui sopra canta
semplicemente per raccontare
di come è facile cadere a terra
della tua faccia sul pavimento
di come è dura rialzarti in piedi
se chi sta sopra ti vuole spento
Ad ogni modo non sono nessuno
un incrocio di sangue emigrato e padano
e non conosco cultura nè arte
ma riconosco chi fa le carte
Sono quel tale che da militare
l'hanno cacciato da fare l'armiere
sono quel tale che veste per bene
per gli occhi di mamma e non se conviene

Ditemi voi che avete ubbidienza
se questa è soltanto una voce patetica
Ditemi voi se c'è differenza
tra un doppio petto e la divisa mimetica
Io qua sopra canto da solo
e me ne vanto se sbaglio e se stono
Io qua sopra godo me stesso
davanti agli occhi del mio riflesso
Intorno a me nè trucchi nè inganni
dietro di me nessuno copre le spalle
non ci son musici nè suonatori
guardie del corpo dei miei miseri errori
Non c'è l'elettrica nè la tastiera
neppure il basso o la batteria
Ritmica anarchica questa sera
miscela di vino e di nostalgia

Sono quel tale che qui davanti
non ha pentimenti su quello che ha fatto
sono foresto non parlo il dialetto
ma certo non sputo sopra il mio piatto
E' certamente questione d'istinto
se dietro a un pallone corro su un prato
solitamente dietro l'istinto
nascondo ragioni ovvie di affanno e di fiato
Sono quel tale che chiede perdono
se per un momento ha preso parola
sono quel tale dall'animo buono
e dalla sufficienza strappata alla scuola
Comunque adesso ho questa chitarra
che non ha regole da osservare
come una ruota libera lungo la strada
si ferma e accelera quando gli pare
Ditemi voi che avete pazienza
se questa è soltanto una vana polemica
Ditemi voi se c'è differenza
tra un sabato fascio e una santa domenica
Io qua sopra godo me stesso
davanti agli occhi del mio riflesso
Intorno a me nè trucchi nè inganni
dietro di me nessuno copre le spalle
non ci son musici nè suonatori
guardie del corpo dei miei miseri errori
Non c'è l'elettrica nè la tastiera
neppure il basso o la batteria
Ritmica anarchica questa sera
ad ognuno una vita questa è la mia

inviata da Dq82 - 6/4/2018 - 11:40




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org