I campi di cotone
fiorivano di neve
sgranata
da infinite mani nere.
L’uomo era spaccato
da tutta la fatica
dal peso
di una vecchia legge iniqua.
Malgrado la catena
quel figlio di nessuno
viveva confidando
nel futuro.
La donna lo sentiva
cantare sotto il sole
fra gli altri
che lodavano il Signore.
Il peso delle cose
sembrava più leggero
da quando lo incrociò
sul suo sentiero
e maggio li sorprese
a sorridersi negli occhi
sfiorandosi
per pochi istanti enormi.
Aversi su di un prato
nel buio della notte
nascosti da infinite
rose rosse
Sognavano di amarsi,
un giorno poi chissà…
padroni
della loro libertà.
Il loro amore nasceva
come un fiore di campo
che non sente confini
dello spazio e del tempo;
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente.
Uniti nel segreto
di nozze clandestine
nascosti sotto gli occhi
del padrone
passarono degli anni
a volersi bene,
a sopportare tutto
sempre insieme.
E lui le sussurrava
“Se ti potessi amare
Come solo chi è libero
può fare
io ti regalerei
tutt’un altro destino,
finché non morirei
con te vicino,
finché non morirei
t’avrei vicino.”
Il loro amore cresceva
come un albero alto
che non teme le piogge
e la furia del vento,
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente.
Infine venne il giorno
In cui lui fu venduto,
Ad un nuovo padrone
destinato.
Nascosti sopra un treno
coperti dalla notte
tentarono la fuga
per tre volte.
Ma svelti gli speroni
Degli avidi negrieri
gli tolsero
speranze e desideri.
La frusta sibilava
schioccando sulla carne
fino a lasciare a terra
l’uomo esangue,
fino a lasciare a terra
l’uomo esangue.
Il loro amore moriva
Come un fiore di campo
Che punito dall’odio
Fu reciso anzitempo,
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente,
un amore che è grande
come un fiore insolente.
fiorivano di neve
sgranata
da infinite mani nere.
L’uomo era spaccato
da tutta la fatica
dal peso
di una vecchia legge iniqua.
Malgrado la catena
quel figlio di nessuno
viveva confidando
nel futuro.
La donna lo sentiva
cantare sotto il sole
fra gli altri
che lodavano il Signore.
Il peso delle cose
sembrava più leggero
da quando lo incrociò
sul suo sentiero
e maggio li sorprese
a sorridersi negli occhi
sfiorandosi
per pochi istanti enormi.
Aversi su di un prato
nel buio della notte
nascosti da infinite
rose rosse
Sognavano di amarsi,
un giorno poi chissà…
padroni
della loro libertà.
Il loro amore nasceva
come un fiore di campo
che non sente confini
dello spazio e del tempo;
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente.
Uniti nel segreto
di nozze clandestine
nascosti sotto gli occhi
del padrone
passarono degli anni
a volersi bene,
a sopportare tutto
sempre insieme.
E lui le sussurrava
“Se ti potessi amare
Come solo chi è libero
può fare
io ti regalerei
tutt’un altro destino,
finché non morirei
con te vicino,
finché non morirei
t’avrei vicino.”
Il loro amore cresceva
come un albero alto
che non teme le piogge
e la furia del vento,
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente.
Infine venne il giorno
In cui lui fu venduto,
Ad un nuovo padrone
destinato.
Nascosti sopra un treno
coperti dalla notte
tentarono la fuga
per tre volte.
Ma svelti gli speroni
Degli avidi negrieri
gli tolsero
speranze e desideri.
La frusta sibilava
schioccando sulla carne
fino a lasciare a terra
l’uomo esangue,
fino a lasciare a terra
l’uomo esangue.
Il loro amore moriva
Come un fiore di campo
Che punito dall’odio
Fu reciso anzitempo,
si nutriva di luce
senza chiedere niente:
un amore importante
che paura non sente,
un amore che è grande
come un fiore insolente.
inviata da Dq82 - 23/3/2018 - 23:10
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Ti distrai scrivendo canzoni e ti risvegli in un paese razzista.
Aldilà del disco che arriverà, oggi esce un singolo a cui ho lavorato velocemente nei ritagli di tempo: un'istantanea.
Celebrare la memoria di alcuni avvenimenti non è roba da paleontologi ma un modo per ricordare che certe conquiste di civiltà non andrebbero date per scontate.
Anche essere liberi di amare chi vogliamo è un privilegio da non sottovalutare.
"Finché distanza non vi separi..." sanciva la formula di matrimonio fra schiavi, perché l'uno o l'altra avrebbero potuto essere venduti a un diverso padrone in qualsiasi momento e interrompere, costretti, il loro amore a tempo determinato. Terribile.
In un clima tanto teso per il nostro paese, spero che questa canzone, che guarda alle sterminate piantagioni di cotone americane e alla culla dell'umanità, mamma Africa, aiuti nel suo piccolo ad alleggerire un'aria così pesante.
Oggi vi racconto la storia di un amore coraggioso, come ogni amore autentico dovrebbe essere.
Spero vi piaccia.
Gerardo Attanasio