Wenn ich "Heimweh" sage, sag ich "Traum".
Denn die alte Heimat gibt es kaum.
Wenn ich Heimweh sage, mein ich viel:
Was uns lange drückte im Exil.
Fremde sind wir nun im Heimatort.
Nur das "Weh", es blieb.
Das "Heim" ist fort.
Denn die alte Heimat gibt es kaum.
Wenn ich Heimweh sage, mein ich viel:
Was uns lange drückte im Exil.
Fremde sind wir nun im Heimatort.
Nur das "Weh", es blieb.
Das "Heim" ist fort.
inviata da Bernart Bartleby - 4/1/2018 - 09:53
Lingua: Spagnolo
Traduzione spagnola di R.M.B. da Seven Crossways
NOSTALGIA, ¿DE QUÉ?
Cuando digo “nostalgia”, “ilusión” es lo que expreso,
pues apenas queda nada de esa vieja patria.
Cuando digo nostalgia, a menudo me pregunto:
¿Qué nos oprimía largamente en el exilio?
Extraños somos ahora en nuestra tierra natal.
Sólo la “pena” queda.
El “hogar” se ha perdido.
Cuando digo “nostalgia”, “ilusión” es lo que expreso,
pues apenas queda nada de esa vieja patria.
Cuando digo nostalgia, a menudo me pregunto:
¿Qué nos oprimía largamente en el exilio?
Extraños somos ahora en nuestra tierra natal.
Sólo la “pena” queda.
El “hogar” se ha perdido.
inviata da Bernart Bartleby - 4/1/2018 - 09:54
Lingua: Inglese
Traduzione inglese di Coopysnoopy da LyricsTranslate
HOMESICKNESS, FOR WHAT?
When I say "homesickness", I say "dream".
Because the old home hardly exists.
When I say "homesickness", I mean a lot:
What us oppressed in exile for a long time.
Now we are strangers in the hometown.
Only the "sickness" remained.
The "home" is gone.
When I say "homesickness", I say "dream".
Because the old home hardly exists.
When I say "homesickness", I mean a lot:
What us oppressed in exile for a long time.
Now we are strangers in the hometown.
Only the "sickness" remained.
The "home" is gone.
inviata da Bernart Bartleby - 4/1/2018 - 09:54
Lingua: Finlandese
Traduzione finlandese / Finnish translation / Traduction finnoise / Finnische Übersetzung / Suomennos: Juha Rämö
KOTI-IKÄVÄ, MIHIN?
Kun puhun koti-ikävästä, puhun unelmasta.
Sillä vanhaa kotiseutua tuskin enää on.
Kun puhun koti-ikävästä, tarkoitan ennemminkin
maanpaon pitkää tuskaa.
Pelkkiä vieraita me olemme kotonamme.
Vain »ikävä« on jäljellä.
»Kotia« ei enää ole.
Kun puhun koti-ikävästä, puhun unelmasta.
Sillä vanhaa kotiseutua tuskin enää on.
Kun puhun koti-ikävästä, tarkoitan ennemminkin
maanpaon pitkää tuskaa.
Pelkkiä vieraita me olemme kotonamme.
Vain »ikävä« on jäljellä.
»Kotia« ei enää ole.
inviata da Juha Rämö - 9/1/2018 - 13:15
Lingua: Italiano
Versione italiana di Francesco Mazzocchi
NOSTALGIA, DI COSA?
Quando io dico "nostalgia", dico "sogno".
Poiché a malapena c’è la vecchia terra natia.
Quando io dico nostalgia, voglio dire piuttosto:
Quel che ci ha oppresso a lungo nell’esilio.
Ora noi siamo forestieri nel luogo dove siamo nati.
Ora il "dolore", quello rimane.
La "casa" è perduta.
Quando io dico "nostalgia", dico "sogno".
Poiché a malapena c’è la vecchia terra natia.
Quando io dico nostalgia, voglio dire piuttosto:
Quel che ci ha oppresso a lungo nell’esilio.
Ora noi siamo forestieri nel luogo dove siamo nati.
Ora il "dolore", quello rimane.
La "casa" è perduta.
quasi intraducibile il gioco delle parole, non comprensibile se non spiegando che:
Heim significa sia casa, dimora, che terra natia, patria,
Weh significa dolore,
la parola Heimweh da esse composta, tradotta nostalgia, letteralmente suona quindi qualcosa come "dolore della casa"
Heim significa sia casa, dimora, che terra natia, patria,
Weh significa dolore,
la parola Heimweh da esse composta, tradotta nostalgia, letteralmente suona quindi qualcosa come "dolore della casa"
inviata da Francesco Mazzocchi - 22/1/2019 - 13:00
Un ringraziamento a Francesco Mazzocchi per i contributi che ci sta inviando, vorremmo solo chiedergli, se fosse possibile, inserire anche il titolo trsdotto e scritto in caratteri Maiuscoli. Grazie
CCG/AWS staff - 22/1/2019 - 13:26
scusate la maldestraggine: il titolo è
NOSTALGIA, DI COSA?
ma non riesco a capire come inserirlo
NOSTALGIA, DI COSA?
ma non riesco a capire come inserirlo
Francesco Mazzocchi - 23/1/2019 - 19:53
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Trovo la poesia in "Mein Lied geht weiter. Hundert Gedichte" pubblicata nel 2007, ma certamente faceva parte di qualche raccolta precedente, pubblicata quando l'autrice era ancora in vita.
Interpretata, per esempio, da Judith C. Jakob su musica di Joachim M. Jezewski
Anche la famiglia di Golda Malka Aufen, come centinaia di migliaia di galiziani, abbandonò il paese negli anni a ridosso della Grande Guerra, all’epoca della grande crisi economica che attanagliò la regione. Si stabilirono a Berlino, dove nel 1928 la giovane Mascha sposò l’insegnante Saul Aaron Kaléko.
Mascha Kaléko cominciò a pubblicare poesie fin dal 1929 e venne subito apprezzata da poeti ed intellettuali come Erich Kästner e Kurt Tucholsky.
Le sue prime due raccolte, “Lyrisches Stenogrammheft” del 1933 e “Das kleine Lesebuch für Grosse” del 1935, incontrarono immediatamente la censura nazista.
Nel 1938 Mascha Kaléko fuggì negli USA con il secondo marito, il compositore Chemjo Vinaver, ed il loro figlio Steven, di appena un anno.
La Kaléko fece ritorno a Berlino nel 1956 dove, tre anni dopo, fu insignita di un premio letterario prestigioso, il Fontane-Preis, che lei rifiutò perché avrebbe dovuto riceverlo dalla mani di un ex ufficiale nazista.
Quell’anno stesso - era il 1959 – si trasferì a Gerusalemme con la famiglia.