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I fascismi, ora.

BandaJorona
Lingua: Italiano


BandaJorona

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[2017]

Musica: BandaJorona
Testo: BandaJorona/ C. Catalisano

BandaJorona


Brano edito nella Compilation antifa' "Renoize 10" (Renoize 2016), di prossima ripubblicazione nel terzo album della BandaJorona.
Voce registrata presso Renoize Studio - L.O.A. Acrobax - Roma. Mixaggio: Gianluca Mattei.

Video realizzato per la celebrazione della Festa della Liberazione - 25 aprile 2017. Ora e sempre, Resistenza.
Regia e montaggio: Alberto Menenti / Produzione: Rapsodica - Roma 2017
Quando si parla di fascismo spesso si parla di un fenomeno politico:
dagli anni venti, fino a quelli con le teste rasate e il saluto romano dei giorni nostri. Quella è sublimazione di un fenomeno che prima che politico, è sociale; prima che sociale, è interpersonale.

Il fascismo come dottrina politica è la trasposizione su un piano pubblico di un rapporto basato sulla coercizione e la violenza,
sull'identificazione in un gruppo, sulla trasformazione da leader a capo.

Il fascismo è corporativismo, è l'idealizzazione della gerarchia, della verticalità nelle relazioni, del prevalere del più forte sul più debole.
Il fascismo sta nell'imporre la propria idea sugli altri con la violenza,
a non metterla mai in discussione.

Il fascismo è assenza di diversità, è omologazione, è branco, è maschilismo, è un colore a tinta unita, è il mio muretto è meglio del tuo e siamo nemici per questo.

Il fascismo è spersonalizzazione dell'individuo e la sua identificazione in un gruppo. E' il nemico che è qualsiasi cosa fuori dal proprio steccato. E' la divisione degli esseri umani in categorie.

Il fascismo è il germe della violenza che fiorisce in idea politica e di società. Il fascismo è incapacità di amare, di immedesimarsi nel prossimo, di vedere nelle differenze unità.

Il fascismo è esaltazione della spirale di distruzione insita in ognuno di noi. Pasolini scrive: "Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società."

inviata da adriana - 17/12/2017 - 18:53



Lingua: Inglese

Versione inglese dalla pagina youtube del gruppo
FASCISM, TODAY.

Often, when one talks of fascism, one talks of a political phenomenon: from the 1920’s on up to the skinheads and the extension of the roman salute today. That idea is a sublimation of a phenomenon that is social before political; interpersonal before social.

Fascism as a political doctrine is a transposition into the political sphere of a relationship built upon coercion and violence, upon identification of oneself solely in relation to the group, upon the transformation from leader to boss.

Fascism is corporatism, it’s the idolization of hierarchy, of vertical relationships, of the powerful preying upon the weak.
Fascism consists in the imposition of your ideas on others through violence, never to be questioned.

Fascism is the absence of diversity, it’s homogenization, it's thuggish, it's macho, it’s one color, it’s my front lawn is better than your’s and therefore we’re enemies.
Fascism is the depersonalization of the individual and his submersion in the mass. It is the enemy that is anything on the other side of the fence. It is the division of humanity into categories.

Fascism is the seed of violence that flowers into political thought and society. Fascism is the inability to love, to identify with another, to see that within our differences lies unity.

Fascism is the exaltation of the spiral of destruction inside each of us. Pasolini writes: "You don’t need to be strong in order to confront the madness and absurdity of fascism: you need to be incredibly strong in order to confront fascism as normality, as a socially accepted, happy, mundane codification of the depths of brutal egotism in a society."

17/12/2017 - 18:56




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