Ti penso amico mio chissà tu come stai
Com’è girato il tuo destino dove ti troverai
L’ultima volta che ti ho visto era qualche anno fa
Per festeggiare la mia laurea ci siam bevuti il bar
Ero dottore in medicina dissi andrò via due mesi
Che ormai i miei anni qui li ho tutti spesi
E son partito volontario per il Mozambico
Chissà se crederai a quel che ora ti dico
Due ore dopo che arrivai sarei scappato via
Per dire addio e per tornare a casa mia
Più mi guardavo intorno e mi dicevo cosa faccio qua
In questo buco di ospedale in questa città
Ma per capire mi ci volle solo qualche giorno
Questa mia Africa c’è chi la chiama inferno
Guardavo facce disperate senza aver mai parole
Poi le guardavo meglio ed incontravo il sole
So bene che da voi su in occidente
Usate volti di bambini per commuover tanta gente
Ma se anche il Cristo in cui io credo fosse li
davanti Non lo vedreste perché siete distanti
Lo sai a volte mi domando se saprei tornare
Ma davvero io lì non saprei che fare
E a chi mi chiede oggi io che cosa sono
rispondo medico migrante ed italiano
Ti penso amico mio chissà tu cosa fai
Com’è girato il tuo destino dove ti troverai
Confesso a volte anch’io mi sento giù
Ma imparo a vivere da chi vive di più
Son qui nell’ospedale sta venendo sera
E siamo tutti più felici che finalmente piova
Ma se ti vengo in mente quando torni a casa
Non temer per la mia vita, qui è meravigliosa
Com’è girato il tuo destino dove ti troverai
L’ultima volta che ti ho visto era qualche anno fa
Per festeggiare la mia laurea ci siam bevuti il bar
Ero dottore in medicina dissi andrò via due mesi
Che ormai i miei anni qui li ho tutti spesi
E son partito volontario per il Mozambico
Chissà se crederai a quel che ora ti dico
Due ore dopo che arrivai sarei scappato via
Per dire addio e per tornare a casa mia
Più mi guardavo intorno e mi dicevo cosa faccio qua
In questo buco di ospedale in questa città
Ma per capire mi ci volle solo qualche giorno
Questa mia Africa c’è chi la chiama inferno
Guardavo facce disperate senza aver mai parole
Poi le guardavo meglio ed incontravo il sole
So bene che da voi su in occidente
Usate volti di bambini per commuover tanta gente
Ma se anche il Cristo in cui io credo fosse li
davanti Non lo vedreste perché siete distanti
Lo sai a volte mi domando se saprei tornare
Ma davvero io lì non saprei che fare
E a chi mi chiede oggi io che cosa sono
rispondo medico migrante ed italiano
Ti penso amico mio chissà tu cosa fai
Com’è girato il tuo destino dove ti troverai
Confesso a volte anch’io mi sento giù
Ma imparo a vivere da chi vive di più
Son qui nell’ospedale sta venendo sera
E siamo tutti più felici che finalmente piova
Ma se ti vengo in mente quando torni a casa
Non temer per la mia vita, qui è meravigliosa
inviata da Dq82 - 13/12/2017 - 12:53
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All'Italia
Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.
Un medico volontario. Partito quasi per caso verso un’esperienza che, specie negli ultimi decenni, ha caratterizzato molti italiani impegnati profondamente in associazioni di volontariato che sono spesso tra le migliori del mondo. Immagina di comunicare con un amico che conduce la propria esistenza in modo diciamo più “normale” rispetto a lui. La sua scelta, all’inizio assai complicata, si è viceversa rapidamente rivelata irrinunciabile. Soprattutto, al di là di luoghi comuni e di difficoltà immaginabili, essa è assolutamente felice nella scoperta di quanto valore può esserci dentro l’acquisizione degli essenziali valori umani.
Massimo Priviero