La vita del militare
non ci può più dolorare
patimenti e tribolazion
e l'onore è sensazion.
È una vita da maledetto
che costretti l'abbiamo da far
che immaginar 'n si sa.
E dalle pulci siam mangiati
dai pidocchi tormentati
ma 'i pigliamo a centinaia
ma 'i nella camicia e nella maglia
e ogni luogo nel capel
li schiacciamo col martel.
Come son grossi
han fino gli ossi
dal gran tormento
e ben poco ci lascia dormir.
E fra topi e toponi
sono i nostri amiconi
anche certo il barbagian.
Con lor noi viviamo
e il rancio dividiamo.
E ciò che provvede
vogliamo mangiare
mangiar non possiamo
perché troppa miseria c'è.
non ci può più dolorare
patimenti e tribolazion
e l'onore è sensazion.
È una vita da maledetto
che costretti l'abbiamo da far
che immaginar 'n si sa.
E dalle pulci siam mangiati
dai pidocchi tormentati
ma 'i pigliamo a centinaia
ma 'i nella camicia e nella maglia
e ogni luogo nel capel
li schiacciamo col martel.
Come son grossi
han fino gli ossi
dal gran tormento
e ben poco ci lascia dormir.
E fra topi e toponi
sono i nostri amiconi
anche certo il barbagian.
Con lor noi viviamo
e il rancio dividiamo.
E ciò che provvede
vogliamo mangiare
mangiar non possiamo
perché troppa miseria c'è.
inviata da Bernart Bartleby - 17/11/2017 - 16:41
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Un canto dalla Grande Guerra raccolto da Cesare Bermani e da lui riferito in un articolo dal titolo “I borghesi cantavano 'il Piave' ma al fronte si cantava 'Gorizia'", pubblicato su Liberazione il 1 novembre 2008