Di passi la strada
Di passi e di sabbia il confine
Dovunque si vada
Barriera di mare sarà
Aperta soltanto
Aperta al ritorno di venti
Di naufraghi e vele
Chiunque ci parta
Comunque ci ritornerà
Di sabbia la strada
E d'ombra la pianta del pane
A chiunque ci vada
Rifugio e prigione darà
E finestra di vento
Aperta soltanto
Al ricordo di voci e sirene
Dovunque si parta
Comunque si ritornerà
È d'ombra la strada
E nell'ombra ci lascia passare
Ma dovunque si vada
Soltanto illusione sarà
E poi sogno, miraggio
Distanza, passaggio
E risveglio fra l'albero e il pane
Per quanto si parta
Comunque si ritornerà
Di passi e di sabbia il confine
Dovunque si vada
Barriera di mare sarà
Aperta soltanto
Aperta al ritorno di venti
Di naufraghi e vele
Chiunque ci parta
Comunque ci ritornerà
Di sabbia la strada
E d'ombra la pianta del pane
A chiunque ci vada
Rifugio e prigione darà
E finestra di vento
Aperta soltanto
Al ricordo di voci e sirene
Dovunque si parta
Comunque si ritornerà
È d'ombra la strada
E nell'ombra ci lascia passare
Ma dovunque si vada
Soltanto illusione sarà
E poi sogno, miraggio
Distanza, passaggio
E risveglio fra l'albero e il pane
Per quanto si parta
Comunque si ritornerà
inviata da Bernart Bartleby - 24/8/2017 - 20:53
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Parole e musica di Gianmaria Testa
Nell'album intitolato “Lampo”, riedito nel 2007.
Forse una scrittura troppo simile a Fossati, forse una voce troppo simile a Conte... Comunque, una bellissima canzone che Gianmaria Testa, in un'intervista pubblicata allora su Repubblica, commentava così: “L' albero del pane, una canzone che sembra latina, ma è un ricordo preciso: da bambino mentre pascolavo le mandrie leggevo i romanzi di Salgari. L'albero del pane mi aveva affascinato. Pensa che bella una quercia che produce pagnotte. Sarebbe l'albero della vita e il mondo avrebbe risolto molti dei suoi problemi.”
L'“albero del pane”, il cui nome scientifico in latino è Artocarpus, è un genere di alberi e arbusti della famiglia delle Moracee, spontanei nell'Asia tropicale e in Oceania. Il nome deriva – come sempre – dal greco, e fa riferimento al sapore dei suoi frutti dopo la cottura.
Nel suo commento Gianmaria Testa dimenticava di dire che anche qui abbiamo il nostro “albero del pane”, oggi piuttosto dimenticato come tale ma fino a non molto tempo fa indispensabile, che è il castagno...