El crimen imperialista
El universo condena
Es el fin de la cadena
Del credo colonialista
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Creen que matando a Lumumba
Su triunfo es seguro y cierto
Pero no saben que hay muertos
Que no caben en la tumba
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Ellos no han tenido en cuenta
algo que es fundamental
Que nunca podrán matar
Lo que el mismo representa
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Lumumba en su nombre cierra
Lo que no cabe en la tumba
No hay tumba para Lumumba
Porque la luz no se entierra
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Lumumba es hoy el profundo
canto de fe que se escucha
Lumumba sigue la lucha
Por la libertad del mundo
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
El universo condena
Es el fin de la cadena
Del credo colonialista
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Creen que matando a Lumumba
Su triunfo es seguro y cierto
Pero no saben que hay muertos
Que no caben en la tumba
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Ellos no han tenido en cuenta
algo que es fundamental
Que nunca podrán matar
Lo que el mismo representa
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Lumumba en su nombre cierra
Lo que no cabe en la tumba
No hay tumba para Lumumba
Porque la luz no se entierra
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
Lumumba es hoy el profundo
canto de fe que se escucha
Lumumba sigue la lucha
Por la libertad del mundo
Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar
inviata da Dq82 - 15/8/2017 - 15:10
Lingua: Italiano
Traduzione italiana
CANZONE PER LUMUMBA
L'universo condanna
Il crimine imperialista
È la fine della catena
Del credo colonialista
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Credono che uccidendo Lumumba
La loro vittoria sia sicura e certa
Ma non sanno che ci sono morti
Che non si possono seppellire (1)
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Loro non hanno preso in considerazione
qualcosa che è fondamentale
Che non potranno mai uccidere
Ciò che lui rappresenta
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Lumumba nel suo nome racchiude
ciò che non entra nella tomba
non c'è tomba per Lumumba
perché la luce non si può seppellire
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Lumumba oggi è il profondo
canto di fede che si ascolta
Lumumba continua la lotta
Per la libertà del mondo
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
L'universo condanna
Il crimine imperialista
È la fine della catena
Del credo colonialista
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Credono che uccidendo Lumumba
La loro vittoria sia sicura e certa
Ma non sanno che ci sono morti
Che non si possono seppellire (1)
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Loro non hanno preso in considerazione
qualcosa che è fondamentale
Che non potranno mai uccidere
Ciò che lui rappresenta
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Lumumba nel suo nome racchiude
ciò che non entra nella tomba
non c'è tomba per Lumumba
perché la luce non si può seppellire
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
Lumumba oggi è il profondo
canto di fede che si ascolta
Lumumba continua la lotta
Per la libertà del mondo
Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
(1) lett: che non entrano nella tomba
inviata da Dq82 - 16/8/2017 - 10:30
Grazie alla registrazione migliore ho completato la trascrizione e corretto la traduzione. Ora ci sarebbe da trovare il testo anche di "Lumumba" di Miriam Makeba, che però è molto più difficile...
Lorenzo - 16/8/2017 - 21:50
BELGIO: IL TRIBUNALE ASSOLVE L’ANTIRAZZISTA NORDINE SAID
Gianni Sartori
Come era lecito aspettarsi, si profila l’assoluzione di Nordine Saïd (militante antirazzista e anticolonialista, esponente di “Bruxelles Panthères”) da parte del Tribunale di Tournai. Nel 2018, in sintonia con la campagna “Pour une ducasse sans Blackface”, Nordine aveva inviato due dettagliate richieste (via email) alle autorità comunali contro la tradizionale “grande sortie des nègres” (un evidente retaggio dell’era coloniale) nella “ducasse des Culants” (tipica festa patronale, una sorta di carnevale settembrino) nel paese di Deux-Acren (nel comune di Lessines). Ottenendone l’annullamento, ma scatenando l’indignazione dell’organizzazione che organizza l’evento. Nove mesi dopo, l’associazione organizzatrice della festa (l’ASBL Marché Nocturne des Culants) si costituiva parte civile contro “Bruxelles Panthères” denunciandone i responsabili per “minaccia di attentato e bullismo" (nientemeno!).
Reati per cui Nordine Saïd rischiava anche la carcerazione.
Dando prova di senso delle proporzioni, il Tribunale ha stabilito che i due messaggi inviati da “Bruxelles Panthères” non rappresentavano una minaccia, ma piuttosto in modo per sensibilizzare i partecipanti alla festa patronale sulle tematiche inerenti al razzismo (per quanto mascherato da folclore tradizionale). Così come non costituivano nemmeno una forma di “bullismo” in quanto erano stati inviati al sindaco (il borgomastro Pascal de Handschutter, un socialista, poi convocato in Tribunale come testimone) e ai consiglieri comunali.
Non direttamente agli organizzatori (l’ASBL Marché Nocturne des Culants).
Piuttosto, vien da dire, era la denuncia di ASBL Marché Nocturne des Culants a costituire un attacco alla libertà di espressione.
Una curiosità. Nel 2019 l’evento veniva riproposto sotto altre (false) sembianze, ribattezzandolo “grande sortie des diables” (quasi una provocazione). Quando Nordine Saïd e un altro militante antirazzista si erano recati sul posto (14 settembre 2019) per vedere di persona se i cambiamenti erano sostanziali o solamente di facciata, venivano immediatamente circondati da una decina di poliziotti, identificati e perquisiti. Solo dopo l’intervento del sindaco, qui presente, ai due veniva concesso di assistere alla sfilata. Ma potevano allontanarsi senza venir aggrediti dagli abitanti del paese solamente sotto scorta.
Nel frattempo anche il sindaco annunciava l’intenzione di denunciare a sua volta “Bruxelles Panthères” per “diffamazione” nei suoi confronti in quanto (nota bene) lui “non aveva denunciato in precedenza l’organizzazione antirazzista”. Anche se poi la cosa era decaduta, rimane vagamente surreale (del resto Lessines è pur sempre la patria del “saboteur tranquille” Magritte).
Gianni Sartori
Gianni Sartori
Come era lecito aspettarsi, si profila l’assoluzione di Nordine Saïd (militante antirazzista e anticolonialista, esponente di “Bruxelles Panthères”) da parte del Tribunale di Tournai. Nel 2018, in sintonia con la campagna “Pour une ducasse sans Blackface”, Nordine aveva inviato due dettagliate richieste (via email) alle autorità comunali contro la tradizionale “grande sortie des nègres” (un evidente retaggio dell’era coloniale) nella “ducasse des Culants” (tipica festa patronale, una sorta di carnevale settembrino) nel paese di Deux-Acren (nel comune di Lessines). Ottenendone l’annullamento, ma scatenando l’indignazione dell’organizzazione che organizza l’evento. Nove mesi dopo, l’associazione organizzatrice della festa (l’ASBL Marché Nocturne des Culants) si costituiva parte civile contro “Bruxelles Panthères” denunciandone i responsabili per “minaccia di attentato e bullismo" (nientemeno!).
Reati per cui Nordine Saïd rischiava anche la carcerazione.
Dando prova di senso delle proporzioni, il Tribunale ha stabilito che i due messaggi inviati da “Bruxelles Panthères” non rappresentavano una minaccia, ma piuttosto in modo per sensibilizzare i partecipanti alla festa patronale sulle tematiche inerenti al razzismo (per quanto mascherato da folclore tradizionale). Così come non costituivano nemmeno una forma di “bullismo” in quanto erano stati inviati al sindaco (il borgomastro Pascal de Handschutter, un socialista, poi convocato in Tribunale come testimone) e ai consiglieri comunali.
Non direttamente agli organizzatori (l’ASBL Marché Nocturne des Culants).
Piuttosto, vien da dire, era la denuncia di ASBL Marché Nocturne des Culants a costituire un attacco alla libertà di espressione.
Una curiosità. Nel 2019 l’evento veniva riproposto sotto altre (false) sembianze, ribattezzandolo “grande sortie des diables” (quasi una provocazione). Quando Nordine Saïd e un altro militante antirazzista si erano recati sul posto (14 settembre 2019) per vedere di persona se i cambiamenti erano sostanziali o solamente di facciata, venivano immediatamente circondati da una decina di poliziotti, identificati e perquisiti. Solo dopo l’intervento del sindaco, qui presente, ai due veniva concesso di assistere alla sfilata. Ma potevano allontanarsi senza venir aggrediti dagli abitanti del paese solamente sotto scorta.
Nel frattempo anche il sindaco annunciava l’intenzione di denunciare a sua volta “Bruxelles Panthères” per “diffamazione” nei suoi confronti in quanto (nota bene) lui “non aveva denunciato in precedenza l’organizzazione antirazzista”. Anche se poi la cosa era decaduta, rimane vagamente surreale (del resto Lessines è pur sempre la patria del “saboteur tranquille” Magritte).
Gianni Sartori
Gianni Sartori - 23/1/2022 - 10:47
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Carlos Puebla canta al pueblo
La canzone, per la musica un tradizionale son cubano, è dedicata a Patrice Lumumba, politico, primo presidente eletto del Congo, ucciso con la connivenza delle potenze occidentali per le sue posizioni antisecessioniste (il Belgio cercava di favorire la secessione della regione mineraria del Katanga), anticolonialiste, antimperialiste e filocomuniste.