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Son a Lumumba

Carlos Puebla
Lingua: Spagnolo


Carlos Puebla

Lista delle versioni e commenti


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1961
Carlos Puebla canta al pueblo
canta

La canzone, per la musica un tradizionale son cubano, è dedicata a Patrice Lumumba, politico, primo presidente eletto del Congo, ucciso con la connivenza delle potenze occidentali per le sue posizioni antisecessioniste (il Belgio cercava di favorire la secessione della regione mineraria del Katanga), anticolonialiste, antimperialiste e filocomuniste.
El crimen imperialista
El universo condena
Es el fin de la cadena
Del credo colonialista

Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar

Creen que matando a Lumumba
Su triunfo es seguro y cierto
Pero no saben que hay muertos
Que no caben en la tumba

Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar

Ellos no han tenido en cuenta
algo que es fundamental
Que nunca podrán matar
Lo que el mismo representa

Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar

Lumumba en su nombre cierra
Lo que no cabe en la tumba
No hay tumba para Lumumba
Porque la luz no se entierra

Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar

Lumumba es hoy el profundo
canto de fe que se escucha
Lumumba sigue la lucha
Por la libertad del mundo

Todo el mal que han hecho
Todo el mal
Lo tendrán muy pronto que pagar

inviata da Dq82 - 15/8/2017 - 15:10



Lingua: Italiano

Traduzione italiana

Lumumba
CANZONE PER LUMUMBA

L'universo condanna
Il crimine imperialista
È la fine della catena
Del credo colonialista

Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare

Credono che uccidendo Lumumba
La loro vittoria sia sicura e certa
Ma non sanno che ci sono morti
Che non si possono seppellire (1)

Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare

Loro non hanno preso in considerazione
qualcosa che è fondamentale
Che non potranno mai uccidere
Ciò che lui rappresenta

Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare

Lumumba nel suo nome racchiude
ciò che non entra nella tomba
non c'è tomba per Lumumba
perché la luce non si può seppellire

Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare

Lumumba oggi è il profondo
canto di fede che si ascolta
Lumumba continua la lotta
Per la libertà del mondo

Tutto il male che hanno fatto
tutto il male
Lo dovranno molto presto pagare
(1) lett: che non entrano nella tomba

inviata da Dq82 - 16/8/2017 - 10:30


Grazie alla registrazione migliore ho completato la trascrizione e corretto la traduzione. Ora ci sarebbe da trovare il testo anche di "Lumumba" di Miriam Makeba, che però è molto più difficile...

Lorenzo - 16/8/2017 - 21:50


BELGIO: IL TRIBUNALE ASSOLVE L’ANTIRAZZISTA NORDINE SAID

Gianni Sartori

Come era lecito aspettarsi, si profila l’assoluzione di Nordine Saïd (militante antirazzista e anticolonialista, esponente di “Bruxelles Panthères”) da parte del Tribunale di Tournai. Nel 2018, in sintonia con la campagna “Pour une ducasse sans Blackface”, Nordine aveva inviato due dettagliate richieste (via email) alle autorità comunali contro la tradizionale “grande sortie des nègres” (un evidente retaggio dell’era coloniale) nella “ducasse des Culants” (tipica festa patronale, una sorta di carnevale settembrino) nel paese di Deux-Acren (nel comune di Lessines). Ottenendone l’annullamento, ma scatenando l’indignazione dell’organizzazione che organizza l’evento. Nove mesi dopo, l’associazione organizzatrice della festa (l’ASBL Marché Nocturne des Culants) si costituiva parte civile contro “Bruxelles Panthères” denunciandone i responsabili per “minaccia di attentato e bullismo" (nientemeno!).
Reati per cui Nordine Saïd rischiava anche la carcerazione.

Dando prova di senso delle proporzioni, il Tribunale ha stabilito che i due messaggi inviati da “Bruxelles Panthères” non rappresentavano una minaccia, ma piuttosto in modo per sensibilizzare i partecipanti alla festa patronale sulle tematiche inerenti al razzismo (per quanto mascherato da folclore tradizionale). Così come non costituivano nemmeno una forma di “bullismo” in quanto erano stati inviati al sindaco (il borgomastro Pascal de Handschutter, un socialista, poi convocato in Tribunale come testimone) e ai consiglieri comunali.

Non direttamente agli organizzatori (l’ASBL Marché Nocturne des Culants).

Piuttosto, vien da dire, era la denuncia di ASBL Marché Nocturne des Culants a costituire un attacco alla libertà di espressione.

Una curiosità. Nel 2019 l’evento veniva riproposto sotto altre (false) sembianze, ribattezzandolo “grande sortie des diables” (quasi una provocazione). Quando Nordine Saïd  e un altro militante antirazzista si erano recati sul posto (14 settembre 2019) per vedere di persona se i cambiamenti erano sostanziali o solamente di facciata, venivano immediatamente circondati da una decina di poliziotti, identificati e perquisiti. Solo dopo l’intervento del sindaco, qui presente, ai due veniva concesso di assistere alla sfilata. Ma potevano allontanarsi senza venir aggrediti dagli abitanti del paese solamente sotto scorta.

Nel frattempo anche il sindaco annunciava l’intenzione di denunciare a sua volta “Bruxelles Panthères” per “diffamazione” nei suoi confronti in quanto (nota bene) lui “non aveva denunciato in precedenza l’organizzazione antirazzista”. Anche se poi la cosa era decaduta, rimane vagamente surreale (del resto Lessines è pur sempre la patria del “saboteur tranquille” Magritte).

Gianni Sartori

Gianni Sartori - 23/1/2022 - 10:47




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