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Mark Ronson: The Bike Song

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Lingua: Inglese


Lista delle versioni e commenti



[2010]
Scritta da Dave McCabe, Homer Steinweiss, Naeem Juwan e Victor Axelrod
Nell'album di Mark Ronson intitolato “Record Collection”
Mark Ronson, uno dei più grandi e prolifici produttori musicali degli ultimi 15 anni, ha realizzato questo brano con la collaborazione del cantante Kyle Falconer (della band The View) ed il rapper Spank Rock.
Il videoclip è stato diretto da Warren Fu, uno dei più importanti videomakers musicali degli ultimi tempi.
La canzone è stata utilizzata dall'agenzia dei trasporti di Londra per promuovere la mobilità sostenibile

The Bike Song

Propongo questa canzone in vista dell'imminente partenza del Gran Premio della Liberazione di ciclismo su strada, riservato agli atleti under 23, che si tiene a Roma ininterrottamente dal 1946.

Il logo della scorsa edizione


Un tempo gli organizzatori del Premio erano soliti accompagnare il vincitore a deporre un mazzo di fiori a Porta San Paolo, simbolo della resistenza romana, il luogo dove il 10 settembre del 1943 alcuni reparti dell'esercito italiano e combattenti civili cercarono invano di opporsi all'occupazione tedesca.



Forse quel bel gesto per ricordare l'inizio della Resistenza oggi non si usa più, ma tant'è: comunque il Premio quest'anno arriva alla sua 72° edizione.
I run around town
Around around and round
The pedal to the metal
The pedal to whatever

I run around town
Around around and round
The pedal to the metal
The pedal to whatever

I run around town
Around around and round
The pedal to the metal
The pedal to whatever

I run around town
Around around and round
The pedal to the metal
The pedal to whatever

Shooting round the streaky bends
I hear a conversation in my head
Thinking of a place to be
I sing a little melody instead
I won't argue with myself
Today my legs are getting some help

My mother tells me I should stop
Go and get a real job
That can't be the way that I roll
Everybody's growing up
Having kids and paying rent
They're all getting cars of their own

Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home

Thinking of a girl I met
A phone call that I haven't made yet
All the things I've done this week
And all the things
I should've done instead
I sweep the pavements and the park
I hope that I get home before it's dark

My mother tells me I should stop
Go and get a real job
That can't be the way that I roll
Everybody's growing up
Having kids and paying rent
They're all getting cars of their own

Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home

I can understand it
But I can't really stand em
Girls love cars
Cars cause harm to the planet
Don't you want to
You take a joyride on my tandem
Hubby on a huffy
Don't I look so handsome

Bikes suffice
They so nice like priceless
Working on my calves
Triceps and biceps
Bypass the gas
Stopped at traffic lights
I get around town
Without a drivers license
Hello, (Hi) you walking?
(No) Farewell, (oh) I'm off then
And I'm whipping through the city
With a 40 and a 50
Party popping on my wheely

Good God
My mother tells me I should stop
Go and get a real job
That can't be the way that I roll
Everybody's growing up
Having kids and paying rent
They're all getting cars of their own

Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home
Gonna ride my bike until I get home

inviata da Bernart Bartleby - 12/4/2017 - 23:26


Aggiungerei che la gara in questione ha rischiato seriamente di non essere organizzata, la memoria della Resistenza passa anche da una gara ciclistica

dq82 - 15/4/2017 - 20:05


Ciao dq82, spiegati meglio. Io della gara ho sentito parlare sulle reti della radio nazionale... In che senso ha rischiato seriamente di non essere organizzata?
Saluti

B.B. - 15/4/2017 - 21:45


Un’altra corsa sparisce: nel 2017 niente GP della Liberazione
24 marzo 2017
Dal 1946 è stata la vetrina per i giovani ciclisti, quella in cui nomi come Gianni Bugno e Dmitriy Konyshev fino ai più recenti Sacha Modolo e Matteo Trentin hanno conquistato vittorie importanti per il salto verso il professionismo. Per quest’anno non sarà così, perché il Gran Premio della Liberazione non si terrà.

Come spiega Andrea Novelli, presidente del Velo Club Primavera Ciclistica che si è incaricato di organizzare nelle ultime stagioni la prova, «non ci sono le condizioni per organizzare la corsa. Le solite e ripetitive frasi di circostanza non sono sufficienti. Inutile che continuino a ripetere: il Liberazione non può morire dopo che tanti hanno contribuito a togliergli ossigeno anno dopo anno con un’ostinazione degna di miglior causa. In pochi hanno mostrato di avere per davvero a cuore la corsa.

Ringrazio Mario e Simone Carbutti di Cicli Lazzaretti: hanno consentito di organizzare le ultime due edizione e sono stati i soli a effettuare tentativi per l’edizione di quest’anno. Ringrazio Massimo Castaldini, Sandro Chiaperotti, Donato Rapito e Claudio Iannilli di Tritype. Ringrazio Riccardo Viola, unico esponente degli enti sportivi a esprimere solidarietà non solo a parole».

Infine Novelli si esprime con una nota polemica: «Sordità e impotenza hanno contraddistinto le istituzioni a tutti i livelli, dalle locali alle nazionali, da quelle sportive a quelle politiche. Né ci sono stati vicini quei giovani dirigenti di società ciclistiche romane che, fingendo di collaborare, hanno sfruttato per proprio tornaconto il Liberazione. Mai, tuttavia, mi sarei aspettato che la pietra tombale sulla storia del Gran Premio della Liberazione fosse apposta da due degli organizzatori più celebrati dell’attuale momento ciclistico: l’uno pronto a far bloccare somme sui conti personali e l’altro, ahimè, dimenticò di essere stato lanciato nel mondo del giornalismo da Gino Sala e dal circuito storico delle Terme di Caracalla».
cicloweb



Contrordine, compagni: il Gp Liberazione è salvo!
6 aprile 2017
Quando la parola fine sembrava essere stata apposta definitivamente, con tanto di annuncio da parte degli organizzatori, il Gran Premio della Liberazione 2017 è rinato. Sì, perché la storica corsa capitolina del 25 aprile si terrà anche in questo 2017. Il grido di allarme lanciato dal Velo Club Primavera Ciclistica, che ha preso in carico la gara nelle ultime stagioni, è stato raccolto.

A quanto trapela, della questione si è interessato in prima persona il ministro dello sport Luca Lotti. L’onorevole avrebbe radunato un gruppo di appassionati con l’obiettivo, centrato, di raccogliere la somma necessaria per mantenere in vita la corsa. La macchina organizzativa sarebbe già in moto ed avrebbe già ricevuto la presenza da parte delle nazionali under 23 di Australia, Lituania e Russia. A cui si aggiungeranno, ovviamente, altre formazioni italiane e straniere.
cicloweb

15/4/2017 - 21:50




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