parlato
L'incontro Nixon-Mao
che a tutte le guerre dicono ciao!
Cantato:
L'America e la Cina
si son strette la mano,
Nixon e Mao Tse Tung
han parlato di un nuovo piano
trovar la giusta via
per non più guerreggiar,
un accordo con tutti i popoli
per la pace mondial!
Il colloquio è stato franco,
cordiale e sincero,
una vera distensione
senza nessun mistero,
affrontar le divergenze,
che son tante, ben si sa,
il progresso, il benessere
dell'intera umanità.
In Cina son tutti uguali,
non c'è odio né egoismo,
non esiste la violenza,
contestatori e banditismo,
tutti hanno un lavoro
secondo le capacità,
vivon lieti e felici
in una grande società.
Questo grande incontro
ha schiarito l'orizzonte,
un accordo per la pace
tutto il mondo ce l'ha in fronte,
un incoraggiamento
per tutte le nazion,
fraternità e concordia,
in una grande union.
Quel grande avvenimento
resterà nella memoria,
l'America e la Cina
due grandi nella storia,
evviva i capi del mondo,
Nixon, Ciu-En Lai e Mao,
che a tutte le guerre
han deciso di dire "no"!
L'incontro Nixon-Mao
che a tutte le guerre dicono ciao!
Cantato:
L'America e la Cina
si son strette la mano,
Nixon e Mao Tse Tung
han parlato di un nuovo piano
trovar la giusta via
per non più guerreggiar,
un accordo con tutti i popoli
per la pace mondial!
Il colloquio è stato franco,
cordiale e sincero,
una vera distensione
senza nessun mistero,
affrontar le divergenze,
che son tante, ben si sa,
il progresso, il benessere
dell'intera umanità.
In Cina son tutti uguali,
non c'è odio né egoismo,
non esiste la violenza,
contestatori e banditismo,
tutti hanno un lavoro
secondo le capacità,
vivon lieti e felici
in una grande società.
Questo grande incontro
ha schiarito l'orizzonte,
un accordo per la pace
tutto il mondo ce l'ha in fronte,
un incoraggiamento
per tutte le nazion,
fraternità e concordia,
in una grande union.
Quel grande avvenimento
resterà nella memoria,
l'America e la Cina
due grandi nella storia,
evviva i capi del mondo,
Nixon, Ciu-En Lai e Mao,
che a tutte le guerre
han deciso di dire "no"!
inviata da Riccardo Venturi - 31/1/2007 - 23:58
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"Piazza Marino, poeta contadino"; si fa presto a bollare di ingenuo un testo popolare come questo, perché ancora nel 1972 (anno presumibile di composizione, dato che il famoso incontro tra Nixon e Mao con la "politica del ping-pong" è proprio di quell'anno) i cantastorie andavano davvero per le piazze dei nostri paesi, in Emilia, in Toscana e altrove. E' la grande storia del mondo filtrata nelle ultime vestigia della società rurale, con la speranza della "fine delle guerre" e con una specie di fiducia incondizionata nei "capi del mondo". Si sa purtroppo bene che non è stato così e che i "capi del mondo" a tutto pensano fuorché a far finire le guerre. Ma un testo come questo va letto in un'ottica differente, quella della gente che ha sempre avuto bisogno di una speranza, di non pensare sempre e comunque al peggio. [RV]