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Sozialdemokratischer Parteitag

Kurt Tucholsky
Lingua: Tedesco


Kurt Tucholsky

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[1921]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 29 settembre 1921 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky

La trovo innanzitutto interpretata da Ernst Busch su musica di Hanns Eisler nel disco “Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky” del 1965.
In seguito ripresa da artisti come Lutz Görner e Simon Rebstock, Leon Boden e Bernd Klinzmann.

Wir saßen einst im Zuchthaus und in Ketten,
wir opferten, um die Partei zu retten,
Geld, Freiheit, Stellung und Bequemlichkeit.
Wir waren die Gefahr der Eisenwerke,
wir hatten Glut im Herzen – unsre Stärke
war unsre Sehnsucht, rein und erdenweit.
Uns haßten Kaiser, Landrat und die Richter:
Idee wird Macht – das fühlte das Gelichter ...
Long long ago –
Das ist nun heute alles nicht mehr so.

Wir sehn blasiert auf den Ideennebel.
Wir husten auf den alten, starken Bebel –
Wir schmunzeln, wenn die Jugend revoltiert.
Und während man in hundert Konventikeln
mit Lohnsatz uns bekämpft und Leitartikeln,
sind wir realpolitisch orientiert.
Ein Klassenkampf ist gut für Bolschewisten.
Einst pfiffen wir auf die Ministerlisten ...
Long long ago –
Das ist nun heute alles nicht mehr so.

Uns imponieren schrecklich die enormen
Zigarren, Autos und die Umgangsformen –
Man ist ja schließlich doch kein Bolschewist.
Wir geben uns auch ohne jede Freite.
Und unser Scheidemann hat keine Seite,
nach der er nicht schon umgefallen ist.
Herr Weismann grinst, und alle Englein lachen.
Wir sehen nicht, was sie da mit uns machen,
nicht die Gefahren all ...
Skatbrüder sind wir, die den Marx gelesen.
Wir sind noch nie so weit entfernt gewesen,
von jener Bahn, die uns geführt Lassall'!

inviata da Bernart Bartleby - 7/11/2016 - 18:44



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Elisa Ranucci da “Kurt Tucholsky. Prose e poesie”, Guanda, 1977.

CONGRESSO SOCIALDEMOCRATICO

Un tempo fummo in carcere e in catene,
per il partito noi sacrificammo
denaro, libertà, posto e comodità.
Eravamo un pericolo per tutte le ferriere,
nel cuore era una fiamma e quella nostra attesa
era la nostra forza, sconfinata e pura.
Ci odiò l’imperatore, il prefetto ed i giudici:
l’idea diventa forza, lo sentì la canaglia…
Long long ago.
Oggigiorno però tutto è diverso.

Al fumo delle idee guardiam con sufficienza.
Ce ne infischiamo del vecchio, forte Bebel (1)
Dei giovani in rivolta ridiamo sotto i baffi.
E mentre ci fan guerra in mille gruppi
con paga base e articoli di fondo,
in politica noi siamo realisti.
Lotta di classe? va bene ai bolscevichi.
D’esser ministri ce ne infischiammo un tempo...
Long long ago.
Oggigiorno però tutto è diverso.

Sigari enormi, macchine e bei modi
attualmente ci fanno un grande effetto.
In fin dei conti non siamo bolscevichi.
Noi ci arrendiamo senza troppe storie.
E non c’è vento alcuno
che il nostro Scheidemann non ha seguito.
Weismann ghigna e ridono gli angioletti. (2)
Cosa fanno di noi non lo vediamo.
non vediamo i pericoli
Sian compagni di skat che han letto Marx (3)
Mai come ora si fu così lontani
da quella strada che ci tracciò Lassalle. (4)

(1) August Ferdinand Bebel (1840-1913), operaio tornitore, nel 1869 fondò il SDAP (Sozialdemokratische Arbeiterpartei), il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori. Sempre dalla parte delle masse, Bebel fu a lungo incarcerato per attività sovversiva, per essere un simpatizzante della Comune di Parigi e per aver sempre votato da parlamentare contro le spese di guerra. Alla fine dell'800, preoccupato dal montante antisemitismo in Germania, scrisse un documento, "La social-democrazia e l'antisemitismo", in cui indicava la lotta all'odio contro gli ebrei come tema fondamentale nell'azione del movimento operaio. Per Tucholsky Bebel era l'incarnazione del vero socialismo.

(2) Philipp Heinrich Scheidemann (1865–1939) fu il politico socialdemocratico che il 9 novembre 1918 si affacciò a un balcone del Reichstag e proclamò la Repubblica Tedesca. Fu poi parlamentare fino al 1933, quando il nazismo lo costrinse esule in Danimarca, dove morì qualche anno più tardi.
Robert Weissman (1869-1942), avvocato ed ufficiale prussiano, fu per molti anni segretario di Stato. Anche lui fuggì all'estero nel 1933.
Per Tucholsky l'imbelle Scheidemann e il poliziotto Weissman, più preoccupato di perseguire i militanti di sinistra che non le camice brune delle SA, erano esempi contrari a quello di Bebel, veri e propri traditori della socialdemocrazie e del popolo.

(3) Lo Skat è (insieme con il Doppelkopf) il gioco di carte più diffuso in Germania e Slesia (it.wikipedia).

(4) Ferdinand Lassalle (1825–1864) è stato uno scrittore, politico e agitatore tedesco. Allievo di Marx, prese poi le distanze dal maestro perchè convinto che non fosse necessaria la rivoluzione per travolgere lo Stato borghese ma che questo dovesse essere sconfitto al suo interno a partire dall'introduzione del suffragio universale maschile. Per questo Lassalle, arrivò addirittura ad imbastire un accordo con Bismarck. Può essere considerato uno dei padri del pensiero socialdemocratico e riformista.

inviata da Bernart Bartleby - 7/11/2016 - 18:45




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