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Naufragio

Kay McCarthy
Lingua: Italiano


Kay McCarthy

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2013
L'amore tace
L'amore tace

…Il mistero dei passi nella notte si intreccia con le note del nightpiano di Arturo Annecchino e di Kay che canta sottovoce per non spaventare le anime anonime che passano davanti ad una casa rosa, al buio. Alla luce del giorno la cronaca nera trasmette l’ultima preghiera di un piccolo imprenditore spinto al suicidio dallo Stato esattore-moroso, un grido di dolore. Voci di Kay McCarthy e Alfonso De Pietro, che accompagna con la chitarra. Morte ed ancora morte: notizie dell’uccisione di una La ragazza dell'Est giungono insieme alle note strazianti dell’armonica di Leno Landini da un mondo dove il corpo umano viene usato ed abusato. Dal fondo melmoso del mare le ossa di trecento profughi annegati raccontano, insieme alle chitarre di Fabio De Portu e al bodhrán di Piero Ricciardi, di un viaggio di speranza terminato violentemente col naufragio del loro sgangherato barcone. È notte di nuovo e …l’amore tace... o così sembra; forse sussurra o emette suoni primordiali mentre le percussioni di Mauro Orselli scandiscono il tempo presente… continuo… presente...ma, ciononostante, due amanti promettono di amarsi anche dopo la morte parafrasando la poetessa italo-inglese Christina Rossetti, ricordati di me, di noi, col pianoforte essenziale di Ugo Dorato e il sassofono esistenziale di Fabio Scanzani. La mattina seguente il treno dei pendolari porta lavoratori e studenti già stanchi, stipati in vagoni sporchi, lenti e precari, onomatopeizzati dall’armonica di Leno Landini e dal bodhrán di Piero. In una grande città, due persone, una volta innamorate a dismisura, ora separate da anni-luce di odio, si lasciano. Arturo dipinge un delicato fondale pianistico-teatrale dove, sommessamente, la voce di Kay recita il dolore della separazione; ma i bambini sognano un mondo senza dolore dove, se i se fossero aquiloni, si volerebbe in alto sulle note dei “carillon” di Mirko Fabbreschi e Dario Sgrò con le parole di Kay e di Alessandro Maresca. “A-ma-mi sempre”, supplica il pianoforte di Stefano Diotallevi ispirato dai versi di Elizabeth Barrett-Browning, mentre il flauto di Susanna Valloni gli fa da eco prima di dare vita ad una tarantella insieme al bodhrán di Piero. Tornano i passi nella notte ma questa volta in gaelico: coisithe. Il cd, avvolto in un disegno dell’artista Domingo Notaro, elaborato da Chiara Fenicia, chiude con la batteria di Mauro che insiste, “...l’amore tace...”
La notte è muta, e il mondo intero
col vento trattiene il fiato
Dalla cupola nera sopra di noi
nessun segno del sogno negato.
Un sussulto appena,
l'ormeggio si molla
"Africa, madre, addio"
Trecento cuori in trecento gole
tremano con il motore.

Alla livida luce d'un'alba sconvolta
il mare si sveglia irato
per le stelle fuggite col cielo velato,
si gonfia di tanto furore.
La fragile barca si spezza in due...
lamenti e grida d'orrore...
Trecento cuori, trecento gole
tacciono con il motore

A ben cinque tese sott'acqua, distese,
queste ossa non sono coralli
né avorio i denti
né perle gli occhi
adagiati in fondo al mare
Nessuno ci cerca, colla vita, allor,
abbiamo perso anche l'amore
Trecento cuori, trecento gole
scomparsi con il motore

inviata da dq82 - 24/9/2016 - 15:40




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