En el río Mapocho
mueren los gatos,
y en el medio del agua
tiran los sacos,
pero en las poblaciones,
con la tormenta,
hombres, perros y gatos
es la misma fiesta.
Dicen que en estos caso’es
mejor reirse,
y en en el medio del barro
venga una pilsen.
Un niño juega en medio
de la tormenta,
que es capitán de un buque
que se dio vuelta.
Vamos sacando guaguas,
mesas, paredes,
no nos asusta el cielo,
llueve que llueve.
Más me asustara yo,
si llega el caso,
que mi negra no me quiera
darme un abrazo.
La ventolera, el agua
botan las casa,
pero no se acojina
uno que trabaja.
Bueno estaría aquello
y que fuera cierto,
que nos riamos un día
‘e los elementos.
mueren los gatos,
y en el medio del agua
tiran los sacos,
pero en las poblaciones,
con la tormenta,
hombres, perros y gatos
es la misma fiesta.
Dicen que en estos caso’es
mejor reirse,
y en en el medio del barro
venga una pilsen.
Un niño juega en medio
de la tormenta,
que es capitán de un buque
que se dio vuelta.
Vamos sacando guaguas,
mesas, paredes,
no nos asusta el cielo,
llueve que llueve.
Más me asustara yo,
si llega el caso,
que mi negra no me quiera
darme un abrazo.
La ventolera, el agua
botan las casa,
pero no se acojina
uno que trabaja.
Bueno estaría aquello
y que fuera cierto,
que nos riamos un día
‘e los elementos.
inviata da Bernart Bartleby - 6/8/2016 - 23:13
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Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara.
Seconda canzone da “La población”, un concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi sono lì.
Al proposito si veda l’introduzione a La bala.
E si sa, i funghi crescono meglio dove è umido. Sicchè le “callampas” spesso spuntavano lungo le sponde del fiume che attraversa la regione metropolitana di Santiago del Cile, il río Mapocho. Nelle sue acque erano in genere i gattini ad annegare, gettati vivi dentro un sacco. Ma quando c'erano le piene, le alluvioni non c'era differenza tra gatti, cani ed esseri umani...
Bellissime e significative le immagini di repertorio che accompagnano il video su YouTube
Riferimenti al Mapocho si trovano anche in Yo me vuelvo para Chile di Juan Capra e in Mientras sigan ocurriendo algunas cosas di Tito Fernández, dove è chiarissimo il tributo a questa canzone di Jara.
Nei mesi successivi al golpe militare del 1973 nel río Mapocho non furono solo i gattini a finire gettati dentro un sacco...
Credo che la fotografia sia del fotoreporter Juan Domingo Politi Donati e si riferisca ai giorni immediatamente successivi al golpe.
Víctor Jara conosceva bene la realtà delle poblaciones. Nel 1945 – in seguito ad un incidente capitato alla sorella Maria – sua madre Amanda decise che, per avere le cure necessarie, bisognava trasferirsi in città. Il padre Manuel, un contadino alcolista e violento, non era d'accordo e non seguì la famiglia. Amanda trovò una modesta casetta di legno nella población Los Nogales, vicino alla stazione centrale di Santiago, e con solo il suo lavoro e la sua determinazione crebbe i suoi quattro figli, impedendo che la strada se li divorasse. (da Víctor Jara, hombre de teatro, di Gabriel Sepúlveda Corradini, 2001)
Amanda e Manuel, gli stessi nomi dei due protagonisti di Te recuerdo Amanda...