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Il bonzo

Enzo Jannacci
Lingua: Italiano


Enzo Jannacci

Lista delle versioni e commenti


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[1974]
Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo
Musica di Dario Fo
Edizioni musicali Impala/Supersonic

Saigon, 10 giugno 1963. Il monaco buddhista vietnamita Trich Quang Duc si autoimmola tra le fiamme per protestare contro l'invasione americana. Foto di Malcom Browne
Saigon, 10 giugno 1963. Il monaco buddhista vietnamita Trich Quang Duc si autoimmola tra le fiamme per protestare contro l'invasione americana. Foto di Malcom Browne


Scritta originariamente da Jannacci e Fo per lo spettacolo di Georges Michel La passeggiata della domenica, fu incisa per la prima volta da Cochi & Renato nell'album E la vita, la vita, scritto e arrangiato da Enzo. Fu poi incisa più volte sia da Jannacci che dallo stesso Dario Fo. Una breve canzone che ricorda i "bonzi", i monaci buddhisti che, durante la guerra nel Vietnam (nel 1974 ancora in corso, vorrei ricordarlo) si cospargevano e si davano fuoco per protestare contro l'invasione americana. Accaddero diversi episodi del genere. Ci ricordiamo solo (e poco) di Ján Pálach. Chissà se qualcuno sa appena chi sia stato Trich Quang Duc. [RV]

La canzone era stata finora inserita esclusivamente con pochi versi di apertura, che erano stati quelli sinora reperibili in rete. Grazie a Alberta Beccaro, che ultimamente per questo sito si sta letteralmente prodigando specialmente per le pagine su Sergio Endrigo e Enzo Iannacci (e che ovviamente ringraziamo enormemente), siamo in grado adesso di proporre il testo completo della canzone e una sua altra versione. Riportiamo comunque il commento originale di Alberta Beccaro. [RV]

I versi che aprono questa pagina sono anche quelli di apertura della canzone [NDR si riferisce al primitivo inserimento dei pochi versi di apertura]... la quale poi però va avanti, avanti, avanti ... proseguendo in un imperdibile e feroce crescendo satirico, la cui attualità - anche in tema di morti bianche - è terribilmente evidente.
Indi Jannacci ci offre un contrappasso finale irresistibilmente tragicomico, rivolto a stigmatizzare con un sonoro sberleffo proprio quella stessa "legge dilagante del 'fatti i cazzi tuoi!" contro cui il suo fraterno amico Giorgio Gaber avrebbe tuonato, di lì a pochissimi anni, nell'invettiva di "Quando è moda è moda".

Il brano è contenuto - nella sua prima versione incisa da Jannacci - nel LP "Quelli che ..." (Ultima Spiaggia, 1975), mai ristampato su CD.

Il LP "I soliti accordi" (DDD, 1994), del pari mai ristampato su CD, ne contiene una versione con il testo modificato (un po' tutto l'album - quando ripropone brani classici - li "aggiorna" con riferimenti moderni, soprattutto ispirati a Tangentopoli), nella quale il coro lo fa il comico Paolo Rossi.

Ecco appunto il testo della prima versione, quella contenuta in "Quelli che...", i cui credits per la verità affermano che del testo sarebbe coautore Cochi con Dario Fo:

"Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo; musica di Dario Fo; edizioni musicali Impala/Supersonic"
A un, a du, a un du tri quatr...
M'han detto che un bonzo
("un bonzo...chi è ?")
Un prete buddista
("ah!")
si è bruciato
("'sto bonzo...")
Si è cosparso di benzina
nella piazza principale e poi ehhhhhh......
("Che cosa è successo?")
Niente!
S'è dato fuoco da sè
perché vuole la libertà

La libertà de brusà
De brusà per pudè campà
Per campà per lavurà
Lavurà per pudè brusà
("Ah! ah! ah!")

M'han detto che in Fiandra
("in Fiandra...dov’ è ?")
nel Belgio
("ah!")
È saltata per aria
'na miniera
("de carbun!")
Son finiti bruciacchiati
Asfissiati, anneriti dal grisùùù- uhhhhhhhh
("che cos’è successo?")
Niente!
Più di sessanta terùn
Son finiti all’aldilà
Han finì de tribulà
De tribulà per pudè campà
De campà per lavurà
Lavurà pe pudè ‘sfissià

Io c’ho la macchina
c’ho un bel mestiere
e non faccio il minatore
c’ho la mutua
c’ho la casa al terso piano e
c’ho i servizi col bidet
cosa interessa a me
della mia libertà
La libertà de brusà
de brusà per pudè campà
e campà per tribulà
E tribolare per campare
E tribulà per pudè campà
E de campà per pudè ‘sfissià
E de sfissià per pudè campà
E libertà per pudè brusà

M’han detto ier sera
("ier sera ? cus’è ?")
Il dottor Biraghi
("chi è ?")
il caporeparto
("ah!")
che son licenziato
in tronco

È per via della flessione
sul mercato principale e poi ehhhh- uuuuhhuuhhh
("Che cosa è successo ?")
Piango!
Des' m’interessa anche a me
della mia libertà
La libertà de brusà
De brusà per pudè campà
Libertà de lavurà
De lavurà e dopo asfissià
Lavurà per pudè campà
E tribulà per pudè murì
("Ah! ah! ah!")

Non c’ho più la macchina
son disoccupato
la mia donna mi ha lasciato
sensa mutua
sensa casa
non c’ho piu’ neanche il bidet

Sono qui peggio di un bonzo
Non c’ho neanche la benzina per bruciaaaarrr uuuuuhhhhhhhh
Des' m’interessa anche a me
della mia libertà
Libertà de lavurà
de lavurà per pudè campà
E campà per poi tribulà
E tribolare per campare
E campà per pudè brusà
E libertà e libertà
Allora libertà ... confessione
No, confessione e libertà
No, libertà e rivoluzione
No ... sì ... rivoluzione
No... rivoluzione
Si' ... si’ si’ , rivoluzione
Libertà di rivoluzione
È libertà la rivoluzione
Libertà per tribulà
E libertà per la rivoluzione
Libertà ... rivoluzione
Liber... rivo...
rivolu ...
rivo ...
rivo ...
rivolu ...
rivolu ...
rivolu ...
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione
...
...
...

Un! Due!
Un! Due!
Rivoluzione!
Un! Due!
Un! Due!
Rivoluzione!
Un! Due!
Un! Due!
Rivoluzione!
Un! Due!
Un! Due!
Rivoluzione!
Un! Due!
Un! Due!
Un! Due!
Un! Due!
...
...
... Piangoooo!

inviata da Riccardo Venturi - 25/1/2007 - 12:45



Lingua: Italiano

Questo invece è il testo della versione contenuta nel LP "I soliti accordi" (DDD, 1994), ultimo disco realizzato in vinile da Enzo Jannacci:

it.wikipedia - I soliti accordi
IL BONZO

M'han detto che un bonzo
("un bonzo...chi è ?")
Un prete buddista
("ah!")
s'è bruciato
("'sto bonzo...")
Si è cosparso di benzina
sulla piazza principale e poi ehhhhhh......
("Che cosa è successo?")
Niente!
S'è dato fuoco da sè
perchè vuole la libertà

("libertà!")
de brusà
("libertà!")
e di bruciare
("la libertà!")
e di parlare
("libertà!")
e di gridare
("libertà!")
di poter gridare
("la libertà!")
che non c'è libertà

M'han detto che in Fiandra
("in Fiandra...dov’ è ?")
nel Belgio
("ah!")
E’ saltata per aria
("cosa?")
'na miniera
de carbun!
Son finiti bruciacchiati
Anneriti, asfissiati dal grisùùù- uhhhhhhhh
("che cos’è successo?")
Niente!
Più di sessanta terùn
Son finiti all’aldilà
("son finiti!")
all'aldilà
("han finito!")
de tribulà
("han finito!")
di tribolare
("tribolare!")
e per lavorare
(“e lavorare!”)
per mangiare
(“e per gridare!”)
che non c'è libertà

Io c’ho la macchina
c’ho un bel mestiere
e non faccio il minatore
c'ho la casa
c’ho la mutua
c’ho la casa al terzo piano
e dopo ... e dopo c’ho ...
c'ho la donna
c'ho la donna coi servizi …
… no …
c'ho la donna di servizio colf
eh …
c’ho i servizi col bidet
cosa interessa a me
della sua libertà
("libertà!")
de brusà
("libertà!")
e di bruciare
("libertà!")
e di parlare
("libertà!")
e di gridare
("libertà!")
di poter gridare
("libertà!")
che non c'è libertà

'Sti bonzi, 'sti terùn!

M’han detto ier sera
("ier sera ? cus’è ?")
Il dottor Biraghi
("ma chi è ?")
il caporeparto
("ah!")
che son licenziato
in tronco

E' per via della flessione
sul mercato principale e poi ehhhh- uuuuhhuuhhh
("che cosa è successo ?")
Piango!
Adesso interessa anche a me
della mia libertà
("libertà!")
e de brusà
("libertà!")
e di lavorare
("la libertà!")
di dover grippare
("libertà!")
per faticare
("libertà!")
e di asfissiare
("libertà!")
senza libertà

Non c’ho più la macchina
son disoccupato
la mia donna mi ha lasciato
senza casa
senza macchina (eh, per forza!)
non c’ho piu’ neanche i servizi
di servizio
non c’ho più neanche i bollini della USL
tutti gli emoderivati
quelli buoni
che ho nascosto sotto il pouf
si è intasato anche il bidet

Adesso interessa anche a me
della mia libertà
("libertà!")
e poter lavorare
("libertà!")
poter respirare
("libertà!")
poter dare una mano
("libertà!")
a chi non potrà mai
("libertà!")
mai andare lontano
("libertà!")
e capire che i giovani
("libertà!")
le donne e gli anziani
("libertà!")
e non voglion sentirsi
("libertà!")
pieni di umiliazione
("libertà!")
perché al governo è vicino
("libertà!")
c’eran solo barboni
("libertà!")
ma non con i scarp del tennis
("libertà!")
come falsi ruffiani
("libertà!")
e continuare a sperare
("libertà!")
e non ascoltare
("libertà!")
chi ci ha detto di non
("la libertà!")
non andare a votare
("la libertà!")
e di andare anche al mare
("libertà!")
come quelli che ci han detto
("libertà!")
di turarci anche il naso
("libertà!")
e han fatto i partigiani
("libertà!")
coi cervelli da mulo
("libertà!")
e adesso cosa ci diranno
("libertà!")
di turarci anche il culo
("libertà!")
e far entrar nella testa
("libertà!")
che siam proprio tutti uguali
("libertà!")
e che il sangue l’han rosso
("libertà!")
anche i meridionali
("libertà!")
e andare in corteo
("libertà!")
come in processione
("libertà!")
ma con in mano un bullone
(“oooooooh!”)
da tirare all’omone
("libertà!")
che faceva il padrone
("libertà!")
da tirare all’omino
("libertà!")
che baciava il padrino
("libertà!")
han già disposto i padroni
("libertà!")
e han disposto i vicini
("libertà!")
che eran solo assassini
("libertà!")
son solo ruffiani
("libertà!")
da tagliargli le mani
("libertà!")
da tagliargli i coglioni
("libertà!")
finchè non diventano buoni
("libertà!")
da buttare nel cesso
(“subito! adesso!”)
con il vostro permesso

Siamo qui peggio dei bonzi
senza neanche la benzina per bruciaaaarrr uuuuuhhhhhhhh
(“ooooooooooooooohhhhhhh !”)
Adesso interessa anche a me
della mia libertà
("libertà!")

e alla fine c’è sempre
(“cosa c’è? cosa c’è?”)
la mano di un padreterno
("libertà!")
se a volte non vede
("la libertà!")
qualche volta ci sente
("libertà!")
ferma la mano anche al presidente
("libertà!")
e non c’è più il decretone
(“non c’è più!”)
non c’è più assoluzione
(“no, non c’è più!”)
che nostalgia
(“che nostalgia”)
che malinconia
(“ma che malinconia”)
che disperazione
(“eh, sì”)
della povera gente
(“povera gente”)
della gente comune
(“povera gente”)
che se scatta la molla
(“attenzione!”)
come un dì è già avvenuto
(“attenzione!”)
e chiede che il fascistone
(“molta attenzione!”)
tira fuori il moschetto
(“il moschetto”)
prende in mano il forcone
(“il forcone”)
lo dà un attimo ai figli
(“due forconi!”)
buttati lì in una cassa
(“quale cassa?”)
quella di integrazione
(“ah beh”)
grida piano tra i denti
(“sì beh”)
e la libertà
(“libertà”)
è … è quasi uguale
(“libertà”)
alla rivoluzione
(“libertà”)
rivoluzione
(“libertà”)
rivoluzione
(“rivoluzione”)
rivoluzione
(“rivoluzione”)
rivoluzione
(“rivoluzione”)

inviata da Alberta Beccaro - Venezia - 12/1/2008 - 04:40


che dire, conosco molto bene la canzone, la radio fiorentina controradio la trasmette ciclicamente purtroppo e lo sottolineo è ancora troppo attuale, e mi fà pensare a quante altre cose sono troppo attuali, le canzoni di gaber di de andrè i film di totò, siamo abituati a ridere e a rassegnarci del fatto che tanto noi italiani siamo così invece di muovere il cervello e smettere di guardare la televisione; ricominciamo a pensare!!! Andrea

Andrea - 12/12/2008 - 10:22


a questo link trovate tutta la storia di Thích Quảng Đức e di quella celebre foto...

tonii - 5/2/2009 - 18:50


Perchè hai scritto che si è dato fuoco contro l'invasione americana? Sarai magari un filìno di parte? Amministratore, perchè non cambi il testo e scrivi che sono stati proprio gli States e questo eroico monaco a far cadere la dittatura vietnamita? O fate informazione di parte?

Gvegovio - 12/8/2012 - 07:29


Gvegovio non dive cazzate. I monaci buddisti si immolarono contro il regime del presidente del Sud Vietnam, Ngo Dinh Diem, cattolico, appoggiato dagli Stati Uniti, il quale perseguitò la maggioranza buddista della popolazione e proprio per questo fu assassinato e deposto durante un colpo di stato.

CCG Staff - 12/8/2012 - 14:51


Buonasera...
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....

Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.

grazie per l'attenzione

Luca

9/8/2018 - 23:02


Altra versione live irresistibile targata 1993 (quindi precedente di un anno alla nuova vesrione da studio de I soliti accordi).

Alberta Beccaro - Venezia - 24/10/2019 - 02:19




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