L'uomo che sputa dal ponte sul fiume di gente che passa,
l'uomo che sputa dal ponte non punta qualcuno ma mira alla massa
Dal fiume si stacca una bimba, ha in mano qualcosa, ha in mano un biscotto
lo dona a un uomo vestito di scuro che per un istante dimentica di essere un poliziotto
Nella campagna una donna riprende chi fugge e tira giù calci
e nella stazione una donna diversa dispensa sorrisi insieme ai suoi dolci
E la cancelliera indulge a una foto insieme a un uomo che viene da un altro Paese
Due mesi prima le lacrime di una bambina ricordano che non era stata altrettanto cortese
E tra fili spinati che mordono, che strappano i sogni, treni da prendere e treni lontani
l'immagine che resta per sempre, che resta negli occhi e sporca le mani
è il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
l'uomo che sputa dal ponte non punta qualcuno ma mira alla massa
Dal fiume si stacca una bimba, ha in mano qualcosa, ha in mano un biscotto
lo dona a un uomo vestito di scuro che per un istante dimentica di essere un poliziotto
Nella campagna una donna riprende chi fugge e tira giù calci
e nella stazione una donna diversa dispensa sorrisi insieme ai suoi dolci
E la cancelliera indulge a una foto insieme a un uomo che viene da un altro Paese
Due mesi prima le lacrime di una bambina ricordano che non era stata altrettanto cortese
E tra fili spinati che mordono, che strappano i sogni, treni da prendere e treni lontani
l'immagine che resta per sempre, che resta negli occhi e sporca le mani
è il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
il pane gettato ai cani
inviata da Rocco - 22/6/2016 - 10:56
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Fra le immagini più terribili, testimoni di un dramma planetario che può cancellare la pietà, quella dei poliziotti ungheresi che a Roszke lanciano il cibo ai profughi, arrivati a bussare alla porta dei fratelli europei per chiedere aiuto. Come fossero bestie, ha commentato più di un giornalista presente.
Ma non è l'unica immagine di quei drammatici giorni a restare impressa nei nostri pensieri. C'è il danese che sputa sui profughi, i tanti volontari che regalano tempo e vettovaglie, Merkel che si produce in un selfie con il richiedente asilo (immemore di aver fatto piangere una ragazzina palestinese poco tempo prima) e tante altre.
A queste immagini, a queste persone, è dedicata l'ultima canzone di cronaCanti: "Pane gettato ai cani".