Rimane spento il lume a petrolio
nel caminetto la legna non arde
non più anima viva nell’antica osteria
scende presto la notte a novembre in val d’Assa.
Camminavo poco prima del tramonto
sul sentiero tra larici ed abeti
con l’autunno che affila le montagne.
Dentro il bosco stanno ancora
le ferite della guerra del 15-18
coperte dal muschio e dal tempo che dorme.
Ma all’improvviso sentii una voce
e i tronchi d’intorno si facevan già neri
saliva dal fondo di una gola rocciosa
con un colpo di vento per raccontare una storia.
Dentro il bosco poco prima del tramonto
sul sentiero tra larici ed abeti
con un lamento parlò il povero alpino
“Sono morto sul confine dell’Italia
pronunciando il nome del mio amore
e una maledizione”.
Ma re Vittorio giocava alle carte
in una partita che non avrà mai fine
e non si curava di quel piccolo fante
che ha lasciato la vita sull’antico confine
nel caminetto la legna non arde
non più anima viva nell’antica osteria
scende presto la notte a novembre in val d’Assa.
Camminavo poco prima del tramonto
sul sentiero tra larici ed abeti
con l’autunno che affila le montagne.
Dentro il bosco stanno ancora
le ferite della guerra del 15-18
coperte dal muschio e dal tempo che dorme.
Ma all’improvviso sentii una voce
e i tronchi d’intorno si facevan già neri
saliva dal fondo di una gola rocciosa
con un colpo di vento per raccontare una storia.
Dentro il bosco poco prima del tramonto
sul sentiero tra larici ed abeti
con un lamento parlò il povero alpino
“Sono morto sul confine dell’Italia
pronunciando il nome del mio amore
e una maledizione”.
Ma re Vittorio giocava alle carte
in una partita che non avrà mai fine
e non si curava di quel piccolo fante
che ha lasciato la vita sull’antico confine
inviata da Dq82 - 18/6/2016 - 21:10
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Sulla testa dell'elefante
(Gobbo)