Stanno a spiare dietro le finestre a mezz'asta
la strada grida basta! e fa di nuovo paura
e si barricano dentro la loro casa scura
ostili e inariditi, benpensanti sterilizzati
si credon sani e forti... e invece son già morti.
Stanno a sbirciare dietro le tendine abbrunate
tenendosi abbrancati al comò della roba
la roba fu il compare dei loro matrimoni
nel letto hanno accoppiato soltanto patrimoni
e i figli, come i padri, prodotti d’interesse
li aspettano morire... e adocchiano la messe.
Ma provate ad uscire per imparare a vivere
da quelli che si danno per amore
da quelli che si bevono anche il cuore
rivoluzione sia e guerra alla socie...
Privi di reazioni, di dubbi, di emozioni
bevono a piene mani la vita dei gerani
e più invecchiano, più rinunciano
sotto i comò tarlati, inutili e spauriti
quasi quasi ti sembrano uniti
ma rieccoti la morsa... se gli tocchi la borsa.
Basta un vento leggero che spirando verso il largo
li costringa a guardar fuori dall'oblò del loro letargo
ed eccoli censori, soloni e giustizieri
per fare di domani la proprietà di ieri
e fiutare inorriditi aria di cambiamenti
e far quadrare i conti... assoldando i violenti.
Ma provate ad uscire per imparare a vivere
da quelli che si godono l'amore
da quelli che regalano anche il cuore
e rivoluzione sia e sia felicità
cercate almeno di prendere l'ultimo treno
che la vita vi dà.
la strada grida basta! e fa di nuovo paura
e si barricano dentro la loro casa scura
ostili e inariditi, benpensanti sterilizzati
si credon sani e forti... e invece son già morti.
Stanno a sbirciare dietro le tendine abbrunate
tenendosi abbrancati al comò della roba
la roba fu il compare dei loro matrimoni
nel letto hanno accoppiato soltanto patrimoni
e i figli, come i padri, prodotti d’interesse
li aspettano morire... e adocchiano la messe.
Ma provate ad uscire per imparare a vivere
da quelli che si danno per amore
da quelli che si bevono anche il cuore
rivoluzione sia e guerra alla socie...
Privi di reazioni, di dubbi, di emozioni
bevono a piene mani la vita dei gerani
e più invecchiano, più rinunciano
sotto i comò tarlati, inutili e spauriti
quasi quasi ti sembrano uniti
ma rieccoti la morsa... se gli tocchi la borsa.
Basta un vento leggero che spirando verso il largo
li costringa a guardar fuori dall'oblò del loro letargo
ed eccoli censori, soloni e giustizieri
per fare di domani la proprietà di ieri
e fiutare inorriditi aria di cambiamenti
e far quadrare i conti... assoldando i violenti.
Ma provate ad uscire per imparare a vivere
da quelli che si godono l'amore
da quelli che regalano anche il cuore
e rivoluzione sia e sia felicità
cercate almeno di prendere l'ultimo treno
che la vita vi dà.
inviata da Bernart Bartleby - 3/4/2016 - 22:08
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Non sono sicuro che le parole di questa canzone siano di Duilio Del Prete
L’album da cui è tratta s’intitola infatti “La bassa landa” (1970), dal brano d’apertura, trasposizione italiana de “Le plat pays” di Jacques Brel. Che non fosse anche questa in origine una canzone di Brel? O forse è concepita al modo di Brel...
Mi pare anche che negli arrangiamenti c’entri il grande Nicola Piovani...
Comunque, poche notizie in Rete su questo disco...