Ho visto grandi delle multinazionali donare terre, costruzioni e anche denari
a chi per fame, sete od un sogno migliore a piedi scala i monti e in barca passa i mari.
Ho visto governanti alzarsi dalle sedie, uscire dai palazzi e andare tra la gente,
rendersi conto che quello che funziona non è più poco, ben si niente.
Ho visto giovani in mimetica gettare a terra i loro sporchi ferri del mestiere,
di fronte loro donne e uomini ormai stanchi ma con la forza di donargli ancora un fiore.
Ho visto servi della chiesa, in penitenza, battersi il petto innanzi un gruppo di bambini,
in sottofondo non più organi piangenti ma feste in note di violini.
Poi d’improvviso sento un suono,forse un trillo,
mi sento caldo, son coperto fino al collo,
ecco, ti pare, guarda un po’, come non detto,
mi guardo attorno, beh, mi trovo nel mio letto.
Amici cari, ebbene si, è soltanto un sogno.
Ho visto strade, piazze e marciapiedi spogli diletti improvvisati con quattro cartoni,
case, palazzi da assegnare non più vuoti,adesso invece in festa con mille canzoni.
Ho visto mussulmani, zingari e diversi giocare a carte con un uomo tutto nero,
sul piatto ne confini o vincoli di terre, ma solo libero pensiero.
Ho visto gli animali in marcia verso casa,dietro loro gabbie aperte od abbattute,
la gente in strada salutava la partenza,porgendo ai capibranco lettere di scuse.
Ho visto piante, alberi, fiori e interi campi prendere il posto dei palazzi dei sovrani,
reso possibile dagli stessi con vanghe, zappe e rastrelli fra le mani.
Poi d’improvviso sento un suono,forse un trillo,
mi sento caldo, son coperto fino al collo,
ecco, ti pare, guarda un po’, come non detto,
mi guardo attorno, beh, mi trovo nel mio letto
Amici cari, ebbene si, è soltanto un sogno.
a chi per fame, sete od un sogno migliore a piedi scala i monti e in barca passa i mari.
Ho visto governanti alzarsi dalle sedie, uscire dai palazzi e andare tra la gente,
rendersi conto che quello che funziona non è più poco, ben si niente.
Ho visto giovani in mimetica gettare a terra i loro sporchi ferri del mestiere,
di fronte loro donne e uomini ormai stanchi ma con la forza di donargli ancora un fiore.
Ho visto servi della chiesa, in penitenza, battersi il petto innanzi un gruppo di bambini,
in sottofondo non più organi piangenti ma feste in note di violini.
Poi d’improvviso sento un suono,forse un trillo,
mi sento caldo, son coperto fino al collo,
ecco, ti pare, guarda un po’, come non detto,
mi guardo attorno, beh, mi trovo nel mio letto.
Amici cari, ebbene si, è soltanto un sogno.
Ho visto strade, piazze e marciapiedi spogli diletti improvvisati con quattro cartoni,
case, palazzi da assegnare non più vuoti,adesso invece in festa con mille canzoni.
Ho visto mussulmani, zingari e diversi giocare a carte con un uomo tutto nero,
sul piatto ne confini o vincoli di terre, ma solo libero pensiero.
Ho visto gli animali in marcia verso casa,dietro loro gabbie aperte od abbattute,
la gente in strada salutava la partenza,porgendo ai capibranco lettere di scuse.
Ho visto piante, alberi, fiori e interi campi prendere il posto dei palazzi dei sovrani,
reso possibile dagli stessi con vanghe, zappe e rastrelli fra le mani.
Poi d’improvviso sento un suono,forse un trillo,
mi sento caldo, son coperto fino al collo,
ecco, ti pare, guarda un po’, come non detto,
mi guardo attorno, beh, mi trovo nel mio letto
Amici cari, ebbene si, è soltanto un sogno.
inviata da dq82 - 8/2/2016 - 15:18
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La donna, la taverna, il dado