Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Ricordo targhe e tir,
luce dei lampioni,
sirene sull’asfalto, defibrillatore.
Codice rosso, camicie bianco,
freddi labirinti, ascensore verso il basso.
Alita rancore, premedita vendetta,
la presa si fa stretta quando Marco grida: “zitta!”
Urla, specchi rotti, sputi, schiaffi in faccia,
cade si in ginocchio, lei non parla, gocce nere;
come rimmel sulle guance finché cedono le gambe,
strozza le domande finché pelle si fa sangue.
La paura sta in silenzio ed è spavento senza fine.
Fine da spavento senza petali ma spine.
Amore crisantemo, gocce di veleno,
voce soffocata nel cuscino del divano.
Senza tempo di spiegare e di spiegare
ali troppo stanche per pensare di volare.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Sbalzi d’umore, gelosia, buio pesto,
i post, l’Iphone; Marco è in cerca di un pretesto.
La password della mail, nera paranoia,
lei da tutto di lei al suo giudice boia.
Pugni poi carezze di salvezze che respingi,
fa male il pianto il sorriso che tu fingi.
La morsa si fa stretta, vergogna, imbarazzo,
sguardi ingombranti dei vicini del palazzo.
Spazzerai quel fango, spezzerai quel buio,
quando il sole caldo busserà alla tenda.
E i segni sulla pelle di quel cuoio spariranno,
e gli incubi più scuri, si scioglieranno.
Il finale pare ovvio ma la vita non è ovvia mai,
e tu negherai, tu negherai.
Quando andrà vicina divisa decisa,
e tu dirai che Marco è un santo e la gente cattiva.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Tra poco sorge il sole.
E Barbara lo sa.
Tra poco sorge il sole.
E Barbara lo sa.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Ricordo targhe e tir,
luce dei lampioni,
sirene sull’asfalto, defibrillatore.
Codice rosso, camicie bianco,
freddi labirinti, ascensore verso il basso.
Alita rancore, premedita vendetta,
la presa si fa stretta quando Marco grida: “zitta!”
Urla, specchi rotti, sputi, schiaffi in faccia,
cade si in ginocchio, lei non parla, gocce nere;
come rimmel sulle guance finché cedono le gambe,
strozza le domande finché pelle si fa sangue.
La paura sta in silenzio ed è spavento senza fine.
Fine da spavento senza petali ma spine.
Amore crisantemo, gocce di veleno,
voce soffocata nel cuscino del divano.
Senza tempo di spiegare e di spiegare
ali troppo stanche per pensare di volare.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Sbalzi d’umore, gelosia, buio pesto,
i post, l’Iphone; Marco è in cerca di un pretesto.
La password della mail, nera paranoia,
lei da tutto di lei al suo giudice boia.
Pugni poi carezze di salvezze che respingi,
fa male il pianto il sorriso che tu fingi.
La morsa si fa stretta, vergogna, imbarazzo,
sguardi ingombranti dei vicini del palazzo.
Spazzerai quel fango, spezzerai quel buio,
quando il sole caldo busserà alla tenda.
E i segni sulla pelle di quel cuoio spariranno,
e gli incubi più scuri, si scioglieranno.
Il finale pare ovvio ma la vita non è ovvia mai,
e tu negherai, tu negherai.
Quando andrà vicina divisa decisa,
e tu dirai che Marco è un santo e la gente cattiva.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
Tra poco sorge il sole.
E Barbara lo sa.
Tra poco sorge il sole.
E Barbara lo sa.
Lei se la ricorda quella strada,
quella notte buia e poi.
Luce di lampioni gialla e
un vuoto che non ha riempito mai.
Lei se lo ricorda ancora il freddo,
che poi il freddo passerà.
Non ha più paura di quel buio,
tanto il buio se ne va.
inviata da dq82 - 23/11/2015 - 10:36
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