Aufgescheucht und rastlos
An Heimat nie gewöhnt
Weggespült und haltlos
Gott der Welt dir selbst verpönt
So reisst sein Bild sich von mir los
Hast dich immer schon entzogen
Hast die Lüge krank gelogen
Nun entziehst dich auch im Tod
Bist im Zug zur Welt gekommen
Auf diese alte kranke Welt
Des Staates Ruf hast nie vernommen
Und nicht des Vaterlands und nicht des Gelds
Bist geflohen Tag und Nacht
Vor Kirchen Nazis Polizei
Vor allen Engeln Teufeln die da Macht
Ob bös ob gut ’s war einerlei
Hast dich gesperrt hast dich gewehrt
Hast deine Freiheit aufgezehrt
Hast sie verbraucht bis zu der letzten Faser
Dein Blut es hat geraucht in jeder Ader
Bist das Wagnis eingegangen
Hast dein Leben ausgegossen
Getauscht Gewissheit für
Verlangen liessest für die
Sehnsucht dich verstossen
Botest allem Eis der Welt
Glühend deine Stirn
Hast der Macht den Sieg vergällt
Auf das Pflaster klatscht ihr Hirn
An Heimat nie gewöhnt
Weggespült und haltlos
Gott der Welt dir selbst verpönt
So reisst sein Bild sich von mir los
Hast dich immer schon entzogen
Hast die Lüge krank gelogen
Nun entziehst dich auch im Tod
Bist im Zug zur Welt gekommen
Auf diese alte kranke Welt
Des Staates Ruf hast nie vernommen
Und nicht des Vaterlands und nicht des Gelds
Bist geflohen Tag und Nacht
Vor Kirchen Nazis Polizei
Vor allen Engeln Teufeln die da Macht
Ob bös ob gut ’s war einerlei
Hast dich gesperrt hast dich gewehrt
Hast deine Freiheit aufgezehrt
Hast sie verbraucht bis zu der letzten Faser
Dein Blut es hat geraucht in jeder Ader
Bist das Wagnis eingegangen
Hast dein Leben ausgegossen
Getauscht Gewissheit für
Verlangen liessest für die
Sehnsucht dich verstossen
Botest allem Eis der Welt
Glühend deine Stirn
Hast der Macht den Sieg vergällt
Auf das Pflaster klatscht ihr Hirn
inviata da Bernart Bartleby - 11/11/2015 - 14:45
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 novembre 2015
11 novembre 2015
PREGHIERA PER JAKOB HARINGER
Spaventato e irrequieto
non uso a avere patrie
dilavato, debole
dio del mondo che ti è vietato
così mi si staglia la sua immagine
sempre a ritirarti in fuga
sempre costretto a mentire
e ora batti fuga anche nella morte
Sei venuto al mondo in treno
in questo vecchio mondo malato
non hai sentito il richiamo dello Stato
né della patria e né del denaro
inseguito giorno e notte
dalla chiesa dai nazisti dalla polizia
da angeli diavoli e potenti
come se il male e il bene fossero di una sola specie
Ti sei rinchiuso ti sei difeso
ti sei divorato la tua libertà
ti sei consumato fino all'ultima fibra
il tuo sangue fumava in ogni vena
sei andato incontro al rischio
ti sei svuotato la vita
hai cambiato la certezza
per il desiderio, ti sei lasciato
cacciare via per nostalgia
A tutto il gelo del mondo
sfavillante hai tenuto testa.
Hai avvelenato la vittoria ai potenti,
e voi buttate il cervello sul lastrico.
Spaventato e irrequieto
non uso a avere patrie
dilavato, debole
dio del mondo che ti è vietato
così mi si staglia la sua immagine
sempre a ritirarti in fuga
sempre costretto a mentire
e ora batti fuga anche nella morte
Sei venuto al mondo in treno
in questo vecchio mondo malato
non hai sentito il richiamo dello Stato
né della patria e né del denaro
inseguito giorno e notte
dalla chiesa dai nazisti dalla polizia
da angeli diavoli e potenti
come se il male e il bene fossero di una sola specie
Ti sei rinchiuso ti sei difeso
ti sei divorato la tua libertà
ti sei consumato fino all'ultima fibra
il tuo sangue fumava in ogni vena
sei andato incontro al rischio
ti sei svuotato la vita
hai cambiato la certezza
per il desiderio, ti sei lasciato
cacciare via per nostalgia
A tutto il gelo del mondo
sfavillante hai tenuto testa.
Hai avvelenato la vittoria ai potenti,
e voi buttate il cervello sul lastrico.
Caro Bartleby, mi duöle ün po' contraddirti, ma, in tetesko, "Sonntagskind" vuol dire proprio "nato di domenica". L'espressione significherebbe quindi: "Uno nato di domenica in un mondo senza domeniche", vale a dire uno unico, senza uguali, l' "ultimo rimasto" o qualcosa del genere. Da tenere presente che "Sonntagskind" vuol dire anche: "uno nato con la camicia". Grossen, enormen Salüten!
Riccardo Venturi - 11/11/2015 - 19:34
"Urodzony w niedzielę" in polacco, che è un calco diretto dell'espressione tedesca e italiana :)
krzyś - 11/11/2015 - 21:14
Solo che da noi può significare anche: "pigro", "incapace", "buono a nulla" : D
visto che è nato in un giorno festivo.
visto che è nato in un giorno festivo.
krzyś - 11/11/2015 - 21:39
Però un po' "nato con la camicia" quel tipo era, almeno in qualche cosa. Era nato a Dresda, ad esempio; e nel 1945, invece che a Dresda era in Svizzera...
Riccardo Venturi - 11/11/2015 - 22:12
non hai sentito il richiamo dello Stato
né della patria e né del denaro
Che Bardill conosca l'opera di De Andrè? Ricorda molto
"Mai un pensiero non all'amore, non al denaro nè al cielo
né della patria e né del denaro
Che Bardill conosca l'opera di De Andrè? Ricorda molto
"Mai un pensiero non all'amore, non al denaro nè al cielo
Donquijote82 - 12/11/2015 - 06:31
Lo sai che ci ho pensato pure io? E non è per nulla improbabile: Linard Bardill, tra l'altro scopritore e "raccattatore" letterale di Pippo Pollina in Svizzera (lo beccò mentre suonava per terra alla stazione di Zurigo, se non mi sbaglio), è perfettamente trilingue anche data la sua provenienza (romancio/tedesco/italiano, lo standard del cantone dei Grigioni). Che Linard Bardill conosca De André è, direi, una cosa francamente plausibilissima.
Riccardo Venturi - 12/11/2015 - 08:17
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Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”, pubblicato nel 1990
Canzone dedicata a Jakob Haringer (pseudonimo di Johann Franz Albert, 1898-1948), scrittore e poeta vagabondo tedesco, poi naturalizzato svizzero.
Fin da giovanissimo intraprese una vita errabonda. Si fece qualche mese come fante nelle trincee della Grande Guerra, e poi a Monaco simpatizzò per la rivoluzione comunista, subito schiacciata nel sangue. Passato qualche mese in gattabuia, riprese a vagabondare per la Germania vivendo di espedienti e collezionando un numero impressionante di denunce, arresti e ricoveri in ospedali psichiatrici a causa della sua condotta “anarchica” e anticonformista. Autoprodusse tutte le sue raccolte poetiche. Fu amico di scrittori come Alfred Döblin ed Hermann Hesse. Nel 1936, inseguito dai nazisti, riparò prima in Austria, poi in Cecoslovacchia e infine riuscì ad entrare illegalmente in Svizzera dove, essendo tedesco, vagabondo e pure clandestino, rimase rinchiuso per molto tempo in un campo di raccolta.
Nel 1943 gli fu concessa la cittadinanza e si stabilì a Berna. Morì a Zurigo pochi anni dopo.
Herman Hesse lo definì "ein Sonntagskind in einer Welt ohne Sonntage", che proverei a tradurre come “un ragazzo sempre in festa in un mondo senza domenica”