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Cantata di una giovane mondina

Renata Viganò
Lingua: Italiano



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[1951?]
Versi di Renata Viganò (1900-1976), scrittrice e partigiana, autrice del celeberrimo “L’Agnese va a morire”. Poesia composta probabilmente nel 1951, quando la Viganò partecipò ad un’inchiesta sulle condizioni di vita e di lavoro delle mondine in Lomellina.
Messa in musica da Xavier Rebut (Quartetto Urbano) per i concerti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

Mondine, mondine,
cuore della risaia.

Mio caro padre, mia cara madre,
io sono quaggiù per trenta giorni.
Appena arrivata mi sento già stanca;
chi sa come sarò al ritorno.

Si mangia poco, si beve a stento,
l'acqua fresca la troviamo di rado.
Eppure, mamma, son tanto contenta
d'esser venuta per questa strada.

Mondine, mondine,
amore della risaia.

Con le gambe sempre nell'acqua,
non so perché, vien sete in bocca.
Sono, al tramonto, una bestia stracca,
che si butta dove te tocca.

Paglia nuda e fitti respiri
nel camerone con tante zanzare.
Se per stanchezza non possiamo dormire,
qualche volta ci mettiamo a cantare.

Mondine, mondine,
fiore della risaia.

È bello, mamma, mondare il riso,
chè il riso è bianco e i padroni son neri.
Essi hanno in terra il paradiso,
noi camminiamo per bruschi sentieri.

Ma i nostri sentieri ci portano avanti,
e andiamo incontro a più dolce stagione.
Essi son pochi e noi siamo tanti,
e poco giova sentirsi padroni.

Mondine, mondine,
dolore della risaia.

Di sera guardo sulla pianura
quando si aprono in alto le stelle.
Non è il lavoro che fa paura,
chè, di questo, son figlia e sorella.

Mio caro padre, mia cara madre,
io vi ringrazio di essere forte.
Andiamo insieme su un'unica strada,
e la bandiera la portano i morti.

Mondine, mondine,
onore della risaia.

inviata da Bernart Bartleby - 30/10/2015 - 14:54




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